Le successioni regolano il passaggio dell’eredità e dei beni di una persona deceduta ai suoi successori. In poche parole, definiscono come avviene la trasmissione del patrimonio, quando serve la dichiarazione e quali soggetti sono coinvolti. Questa è una panoramica informativa, con esempi e termini chiave.

Panoramica chiara sulle successioni: che cosa sono, i principali tipi previsti dal codice civile, quando serve la dichiarazione (spesso telematica), quali documenti occorrono e quali costi considerare. Testo informativo, non sostituisce fonti ufficiali o consulenze professionali.

Quali tipi di successioni esistono in Italia?

Nell’ordinamento italiano, la successione è il trasferimento del patrimonio del defunto agli aventi diritto. Le principali forme sono la successione legittima (in assenza di testamento) e la successione testamentaria (secondo le volontà del testatore, entro i limiti di legge).

Le successioni si aprono al momento della morte, nel luogo dell'ultimo domicilio del defunto.

Codice civile italiano — art. 456, Libro II.

Le regole generali sono contenute nel libro II del codice civile, che disciplina apertura della successione, chiamati, rinunce e ripartizione dei beni. In base al legame familiare e alla presenza di un testamento, cambiano modalità e quote.

Quali beni rientrano?

  • Beni immobili e diritti reali: case, terreni, nuda proprietà e usufrutti, secondo i titoli di provenienza.
  • Denaro, conti correnti e depositi: disponibili previa presentazione dei documenti richiesti dagli intermediari.
  • Partecipazioni e titoli: quote societarie, azioni, obbligazioni, con eventuali formalità aggiuntive.
  • Beni mobili registrati: veicoli e imbarcazioni, con volture specifiche.
  • Crediti e debiti del defunto: entrano nell’asse, con effetti sulla ripartizione.

Quando serve la dichiarazione di successione?

La dichiarazione serve a comunicare all’amministrazione fiscale la composizione dell’asse ereditario e i soggetti coinvolti. Si presenta in via ordinaria nei casi in cui vi siano beni o diritti trasferiti agli eredi o legatari.

Di norma, la dichiarazione va presentata entro 12 mesi dalla data del decesso. Oggi la dichiarazione di successione online è la modalità prevalente: il deposito avviene in forma telematica, con effetti anche sulle volture catastali collegate.

Chi è obbligato a presentarla?

In generale sono tenuti a presentare la dichiarazione i chiamati all’eredità o i loro rappresentanti, quando ricorrono i presupposti previsti. In presenza di più eredi, è sufficiente un’unica dichiarazione, purché contenga i dati richiesti e la rappresentazione completa dei beni.

Quali documenti servono per le successioni?

La documentazione esatta può variare in base ai beni e alla situazione familiare. In linea generale, è utile predisporre in anticipo i dati anagrafici, i titoli di provenienza e le informazioni identificative dei beni per ridurre richieste integrative.

  1. Certificato di morte. Serve a provare la data di apertura della successione e a identificare il defunto. Spesso è accompagnato da estratti di stato civile aggiornati.
  2. Stato di famiglia storico o documenti anagrafici equivalenti. Ricostruisce i legami familiari e i potenziali aventi diritto, utile a individuare con precisione i chiamati.
  3. Atti di proprietà degli immobili. Rogiti, atti notarili o sentenze che provano il titolo; indicare eventuali diritti reali come usufrutto o nuda proprietà.
  4. Visure catastali e planimetrie. Consentono di riportare rendite e dati identificativi; in caso di incongruenze, è opportuno richiedere aggiornamenti prima del deposito.
  5. Estratti conto e attestazioni bancarie. Documentano saldi, depositi e titoli; gli intermediari possono richiedere formati specifici e dichiarazioni sostitutive.
  6. Partecipazioni societarie. Statuti, certificazioni e visure camerali aiutano a descrivere valore e natura delle quote o azioni trasferite.
  7. Polizze assicurative e trattamenti pensionistici. Verificare la presenza di beneficiari designati; non sempre le somme confluiscono nell’asse ereditario.
  8. Testamento e verbale di pubblicazione, se esistenti. La presenza di un testamento valido orienta la ripartizione e può richiedere allegati aggiuntivi.

Punti chiave sulle successioni

  • La successione si apre al decesso e segue il Libro II del codice civile.
  • La dichiarazione va presentata, di norma, entro 12 mesi dal decesso.
  • Oggi la presentazione è principalmente telematica tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate.
  • Esistono successione legittima, testamentaria e necessaria, con quote di legittima tutelate.
  • I documenti tipici includono certificati anagrafici, visure catastali e atti di proprietà.
  • Imposte e costi variano per grado di parentela, beni e franchigie.

Come funziona la ripartizione ereditaria?

Il patrimonio si ripartisce seguendo testamento (se valido) e norme a tutela dei congiunti. Le regole mirano a bilanciare volontà del defunto e protezione dei legittimari, con meccanismi che evitano squilibri tra gli aventi diritto.

Successione legittima

Opera se manca un testamento valido. La legge individua l’ordine dei successibili (coniuge, figli, ascendenti, collaterali) e stabilisce percentuali orientative per una ripartizione proporzionata. L’effettiva quota dipende dalla compresenza di più categorie di eredi.

Successione testamentaria

Segue le disposizioni lasciate dal testatore, nel rispetto dei limiti di legge. Il testamento può destinare beni specifici o quote, ma non può comprimere i diritti dei legittimari oltre certe soglie.

Quote di legittima

La legge tutela i familiari più stretti con quote di legittima, lasciando al testatore una quota disponibile. Se le attribuzioni superano i limiti, i legittimari possono esperire rimedi previsti dall’ordinamento per il riequilibrio.

Quali costi e imposte considerare?

Oltre agli adempimenti formali, la successione può comportare l’imposta di successione, imposte ipotecarie e catastali su immobili, e costi accessori (ad esempio, certificazioni o perizie). Le aliquote e le esenzioni dipendono da grado di parentela, tipologia dei beni e franchigie previste.

In presenza di immobili, le volture catastali sono spesso collegate alla dichiarazione. Per rendere il processo più lineare, è utile verificare in anticipo la completezza dei dati (rendite, estremi catastali, titoli) e l’eventuale necessità di aggiornamenti documentali.

Domande frequenti

Che differenza c’è tra successione legittima e testamentaria?

La successione legittima si applica in assenza di testamento e segue gli ordini di chiamata stabiliti dalla legge. Quella testamentaria esegue le volontà del testatore, nel rispetto dei diritti dei legittimari.

Chi presenta la dichiarazione di successione?

Di regola, i chiamati all’eredità o i loro rappresentanti quando sussistono i presupposti. In caso di più eredi, può essere unica, purché completa di dati su beni e soggetti coinvolti.

Cosa succede se la dichiarazione è tardiva?

Sono previste sanzioni e interessi in base alla normativa vigente. La disciplina distingue tra ritardi, omissioni e regolarizzazioni, con effetti che variano secondo tempi e circostanze specifiche.

I conti correnti del defunto vengono bloccati?

Gli intermediari possono limitare operatività e prelievi finché non ricevono documentazione idonea. Di norma richiedono atti che attestino la qualità di erede e la composizione dell’asse.

La prima casa ereditata ha agevolazioni fiscali?

L’ordinamento prevede regimi agevolativi al ricorrere di specifici requisiti (immobile, residenza, tempi). La loro applicazione dipende da condizioni puntuali e dalla normativa vigente al momento.

In breve, cosa ricordare

  • La successione si apre al decesso; le regole sono nel Libro II.
  • Tipi principali: legittima, testamentaria, necessaria.
  • La dichiarazione, di norma, entro 12 mesi; spesso online.
  • Documenti e dati completi riducono ritardi e richieste integrative.
  • Costi e imposte dipendono da beni, parentela e franchigie.

La materia successoria incide su persone, beni e tempi: una gestione ordinata dei documenti e l’uso di informazioni aggiornate rende il percorso più lineare. Per casi concreti e scelte delicate, è prudente confrontarsi con fonti ufficiali e professionisti qualificati.

Questa guida offre un quadro generale, non sostituisce le norme vigenti né pareri tecnici. Verifica sempre le indicazioni su siti istituzionali e documentazione aggiornata, specie per scadenze e requisiti particolari.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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