Capire otto per mille aiuta a orientare la propria scelta, senza tecnicismi. È la ripartizione di una piccola quota IRPEF tra Stato e confessioni religiose, attivata con una firma. In questa guida spieghiamo i concetti essenziali e come leggerli nella dichiarazione dei redditi.
È lo 0,8% dell’IRPEF che puoi destinare a Stato o confessioni; non è un costo aggiuntivo. Se non indichi preferenze, viene ripartito proporzionalmente alle scelte espresse. La firma su 730 o Redditi PF basta; qui trovi esempi, miti da sfatare e usi dei fondi.
Che cos’è l’otto per mille?
Per legge, l’otto per mille è la quota pari allo 0,8% dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) che i contribuenti possono destinare allo Stato o a determinate confessioni. Secondo l’Agenzia delle Entrate, questa è una scelta facoltativa e non aumenta l’imposta dovuta; incide solo sulla ripartizione del gettito già dovuto.
Cosa succede se non si sceglie?
Se non esprimi alcuna preferenza, l’importo viene ripartito proporzionalmente tra i destinatari in base alle scelte espresse dagli altri contribuenti. È come dire: “accetto che il mio contributo segua la media nazionale” invece di indicare un beneficiario specifico.
Come funziona la scelta in dichiarazione?
La scelta si esprime con una firma nell’apposito riquadro dell’otto per mille del Modello 730 o del Modello Redditi Persone Fisiche: è un gesto unico che non comporta pagamenti extra. Le regole sono fissate dalle norme pubblicate in Gazzetta Ufficiale e aggiornate dagli atti amministrativi nel tempo.
Modello 730 e Redditi PF
Nei modelli è presente una sezione dedicata: selezioni il riquadro del destinatario e apponi la firma. Lo schema è simile nel 730 (anche precompilato) e nel Redditi Persone Fisiche: cambia l’impaginazione, non il senso della scelta.
Scelta telematica e scadenze
Se invii la dichiarazione online, la firma si rende con un flag o una conferma nell’interfaccia. In ogni caso, conta quanto indicato entro i termini previsti dall’anno fiscale; non serve alcun allegato o versamento aggiuntivo.
Fatti essenziali sull’otto per mille
- È lo 0,8% dell’IRPEF destinabile a Stato o confessioni.
- La scelta è facoltativa e non aumenta l’imposta dovuta.
- In assenza di scelta, la quota è ripartita in proporzione alle preferenze espresse.
- Si indica con una firma nell’apposito riquadro della dichiarazione.
- Lo Stato finanzia interventi pubblici; le confessioni usano fondi per finalità istituzionali.
- Non è un contributo aggiuntivo né un onere deducibile.
Chi riceve la quota e come viene usata?
I destinatari sono lo Stato e le confessioni che hanno stipulato un’intesa o un accordo: ciascuno rende pubblici i propri criteri d’uso. Per lo Stato, le linee riguardano interventi su calamità naturali, contrasto alla fame nel mondo, tutela dei beni culturali ed edilizia scolastica, come indicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Stato
La ripartizione segue bandi e priorità definite annualmente. In pratica, i fondi vanno a finalità pubbliche verificabili (ad esempio, messa in sicurezza di scuole o recupero di archivi e biblioteche), con rendiconti e graduatorie rese note dagli uffici competenti.
Chiesa cattolica
Le somme sono impiegate per esigenze di culto e pastorale, sostentamento del clero e attività caritative in Italia e all’estero. Gli enti pubblicano rapporti e progetti finanziati, così da mostrare destinazioni e impatti delle erogazioni.
Altre confessioni
Le confessioni firmatarie usano i fondi per attività istituzionali e progetti sociali, spesso in ambiti come assistenza, istruzione, integrazione o tutela del patrimonio culturale. Ogni ente diffonde i propri report periodici.
Miti e fraintendimenti comuni
Alcune idee diffuse nascono da equivoci lessicali o da come si immagina il meccanismo di riparto. Ecco gli errori ricorrenti e perché non stanno in piedi.
- “È un costo in più.” No: l’otto per mille deriva dall’IRPEF dovuta. Se firmi, indichi a chi destinare quella quota; se non firmi, va comunque ripartita secondo la media delle preferenze espresse.
- “Se non firmo, resta tutto allo Stato.” In realtà, il non optare non blocca nulla: i fondi sono distribuiti in proporzione alle scelte degli altri. Lasciare in bianco non è neutralità, ma una forma di delega.
- “Posso dividerlo tra più soggetti.” La scelta vale per un solo destinatario ogni anno d’imposta. Non esiste una ripartizione multipla sulla stessa dichiarazione; l’eventuale variazione si esercita l’anno successivo.
- “Conta solo chi ha redditi alti.” Ogni firma ha lo stesso peso di preferenza; l’ammontare complessivo deriva dal gettito IRPEF, ma il meccanismo di riparto percentuale si basa sulla quota di scelte, non sul reddito del singolo.
- “Le confessioni usano fondi solo per il culto.” In molti casi finanziano anche interventi sociali, educativi e umanitari. Le finalità sono delineate negli atti interni e rese pubbliche nei rendiconti annuali.
- “Lo Stato li usa solo per emergenze.” Le categorie includono anche beni culturali ed edilizia scolastica. I bandi definiscono criteri e priorità, con pubblicazione degli esiti e monitoraggi successivi.
- “Posso revocare la firma a posteriori.” La scelta si riferisce a quell’anno fiscale. Se invii una nuova dichiarazione correttiva nei termini, sostituisci la precedente; altrimenti, varrà la designazione dell’anno seguente.
- “Meglio lasciare tutto in bianco.” Significa accettare la distribuzione media delle preferenze altrui. Se hai una priorità specifica, una firma orienta il flusso verso ciò che ritieni più utile.
Domande frequenti
L’otto per mille aumenta l’imposta da pagare?
No. È una quota dell’IRPEF già dovuta: la firma decide solo la ripartizione. L’importo totale dell’imposta non cambia per effetto della scelta.
Se la mia IRPEF è zero, conta la mia firma?
Se l’IRPEF netta è pari a zero, non c’è quota da ripartire. In quel caso la firma non genera importi, ma può essere considerata ai fini statistici.
Che differenza c’è con il cinque per mille?
L’otto per mille riguarda Stato e confessioni; il cinque per mille va a enti del Terzo settore, ricerca e altri soggetti. Sono meccanismi distinti, con riquadri separati e finalità diverse.
Posso cambiare scelta dopo l’invio della dichiarazione?
Sì, presentando una dichiarazione correttiva o integrativa entro i termini previsti. Oltre le scadenze, la scelta varrà dall’anno fiscale successivo.
A quali confessioni può essere destinato?
Solo a quelle con accordi o intese vigenti con lo Stato. L’elenco è aggiornato sugli organi istituzionali competenti e nei modelli di dichiarazione.
Dove verifico l’esito della mia preferenza?
Sulla ricevuta dell’invio e nella copia della dichiarazione. Dati aggregati e rendiconti sono pubblicati dagli enti destinatari e dagli uffici pubblici competenti.
Riepilogo e prossimi passi
- L’otto per mille è lo 0,8% dell’IRPEF destinabile a Stato o confessioni.
- La firma orienta la ripartizione ma non cambia l’imposta dovuta.
- Senza scelta, i fondi seguono la distribuzione delle preferenze espresse.
- Lo Stato finanzia interventi pubblici; le confessioni progetti istituzionali e sociali.
- Scegli consapevolmente leggendo criteri d’uso e rendicontazioni aggiornate.
Orientare la propria firma è semplice: una sola azione nella dichiarazione e il flusso di risorse segue la tua priorità. Per scegliere in modo informato, consulta le rendicontazioni e le linee guida pubblicate dai destinatari e dalle amministrazioni competenti, così da capire obiettivi e impatti.
Queste informazioni hanno carattere generale. Per dettagli sul tuo caso, verifica le istruzioni aggiornate e la modulistica ufficiale. Un minuto di attenzione alla scelta può convogliare l’otto per mille verso progetti che ritieni più utili alla collettività.
