La procura è l’atto con cui una persona autorizza un’altra ad agire in sua rappresentanza. È una forma di delega, vicina al mandato, che permette di compiere atti giuridici senza essere presenti. Capire struttura, limiti e durata aiuta a scegliere la soluzione più adatta ed evitare errori.
Strumento di rappresentanza che attribuisce poteri a un incaricato. Può essere generale o speciale e segue la forma dell’atto da compiere. In molti casi basta la scrittura privata; per atti immobiliari serve l’autentica. Revocabile, efficace verso terzi se la revoca è resa conoscibile.
Qual è la differenza tra procura e delega?
La procura è un atto di rappresentanza: il rappresentante agisce “in nome e per conto” del rappresentato, e gli effetti giuridici si producono direttamente su quest’ultimo. La delega, invece, spesso è un documento operativo più semplice (per esempio, per ritiri o adempimenti pratici) e non sempre attribuisce un vero potere rappresentativo.
In pratica, la procura abilita a concludere contratti o compiere atti con effetti immediati sul rappresentato; la delega può limitarsi a consentire attività materiali o amministrative. La scelta dipende dall’obiettivo: se serve stipulare un atto giuridico rilevante (una vendita, una rinuncia, una transazione), la procura è lo strumento tipico.
Quali sono i tipi di procura?
Non esiste una sola formula: si seleziona il tipo in base allo scopo e al livello di controllo desiderato. Nel dubbio, meglio specificare poteri e limiti con estrema chiarezza.
- Procura generale: attribuisce poteri ampi su una pluralità di atti. Più comoda, ma più rischiosa se mal gestita.
- Procura speciale: riguarda uno o pochi atti determinati (es. vendere un’auto). È più sicura perché circoscrive i poteri.
- Procura congiunta o disgiunta: in quella congiunta occorre l’intervento di più rappresentanti insieme; in quella disgiunta ciascuno può agire separatamente.
- Procura sostitutiva: consente al rappresentante di nominare un sostituto, se previsto. Se non è indicata, il potere di sostituzione non si presume.
Punti chiave sulla procura
- Atto unilaterale di rappresentanza tra rappresentato e rappresentante.
- Può essere generale o speciale, con limiti chiari.
- Forma: segue quella dell’atto da concludere (art. 1392 c.c.).
- Durata: fino a revoca, scadenza o compimento dell’incarico.
- Revoca e rinuncia efficaci verso terzi se note.
- Richiede data, identità, poteri, firma; talvolta autentica notarile.
Come si redige una procura?
Prima di scrivere, chiarisci chi rappresenta chi, per fare che cosa e con quali limiti.

In molti casi basta la scrittura privata; quando la legge lo richiede, serve la scrittura privata autenticata o l’atto pubblico. Scegli la forma in base all’atto che il rappresentante dovrà concludere.
- Identificare con precisione le parti. Inserisci dati anagrafici, codice fiscale e recapiti di rappresentato e rappresentante. Se presenti società, indica denominazione, sede, numero d’iscrizione e poteri degli organi.
- Definire oggetto e poteri. Spiega con chiarezza quali atti il rappresentante può compiere (es. firmare un contratto, incassare somme) e cosa non può fare. Più il testo è specifico, minori i rischi di equivoci.
- Scegliere la forma adeguata. Se l’atto da concludere richiede forma pubblica o autenticata, anche la procura deve adeguarsi. La forma sbagliata può invalidare l’operazione.
- Indicare data, durata ed eventuale scadenza. La procura può essere a termine o a tempo indeterminato. Prevedi se cessa al compimento dell’incarico o a una data fissa.
- Prevedere limiti e controlli. Indica tetti di spesa, necessità di doppia firma, divieti (es. non firmare contratti con se stessi) e obblighi di rendicontazione.
- Firmare e, se necessario, autenticare. Nei casi previsti, fai autenticare la firma da un notaio o pubblico ufficiale. L’autentica attesta l’identità e la provenienza della sottoscrizione.
- Conservare e informare i terzi. Consegnane copia a chi deve verificarla (uffici, controparti, banche). In caso di revoca, avvisa tempestivamente per garantirne l’opponibilità.
Quando serve la procura notarile?
La “procura notarile” è richiesta quando l’atto da compiere necessita di atto pubblico o autenticazione (per esempio, trasferimenti immobiliari o costituzione di garanzie reali). In tali casi, la procura deve presentare la stessa forza probatoria e forma dell’atto finale.
Riferimenti normativi essenziali
La rappresentanza è disciplinata dagli articoli 1387–1399 del codice civile; inoltre, la forma della procura segue quella del contratto che il rappresentante deve concludere, come regola di base dell’ordinamento.
Nella prassi notarile, se l’atto principale richiede forma pubblica, la procura si predispone come atto pubblico o scrittura privata autenticata, in coerenza con l’atto da stipulare.
Quanto dura e come si revoca?
La durata può essere legata al compimento dell’incarico, a una scadenza o rimanere senza termine. In assenza di data finale, resta efficace finché non interviene la revoca, la rinuncia del rappresentante o altre cause di cessazione previste dalla legge.
Come comunicare la revoca
La revoca va comunicata al rappresentante e, quando opportuno, ai terzi che devono verificare i poteri. Usa modalità idonee a provarne la ricezione (per esempio, comunicazioni scritte con data certa). L’efficacia verso i terzi dipende dal fatto che ne siano messi a conoscenza in modo ragionevole.
Esempi pratici e casi d’uso
- Vendita di un’auto: il proprietario non può essere presente e conferisce poteri a un familiare per firmare il passaggio di proprietà, con limiti di prezzo e documenti da esibire.
- Gestione di un immobile: il rappresentato abita all’estero e affida a un amministratore la riscossione dei canoni e la sottoscrizione di contratti di locazione entro un canone massimo.
- Pratiche bancarie: la persona incaricata può aprire o chiudere conti, ma non richiedere prestiti oltre una soglia definita, per tutelare il patrimonio del rappresentato.
- Ritiro di atti o plichi: per incombenze amministrative una delega può bastare; se si devono firmare contratti, serve una procura speciale con poteri puntuali.
- Partecipazione ad assemblee: il rappresentante è autorizzato a votare secondo istruzioni scritte, con obbligo di trasmettere un resoconto al termine dell’assemblea.
Domande frequenti
Chi può rilasciare una procura?
Chi ha capacità di agire e titolarità dell’interesse. Per persone giuridiche, la rilascia il legale rappresentante entro i poteri statutari. Verifica sempre identità e legittimazione di chi conferisce e di chi riceve l’incarico.
La procura generale è rischiosa?
Conferisce poteri ampi e richiede fiducia elevata. Per ridurre i rischi, preferisci una procura speciale con poteri circoscritti, limiti di spesa e obblighi di rendicontazione, quando compatibile con lo scopo concreto.
Serve sempre il notaio?
No. Serve quando l’atto finale richiede forma pubblica o autenticata, come nei trasferimenti immobiliari. Negli altri casi può bastare la scrittura privata, purché chiara nell’oggetto e nei poteri attribuiti.
Quanto dura una procura?
Può avere durata a termine o senza scadenza. Se non è indicato un termine, di regola resta efficace finché non viene revocata, fino alla rinuncia del rappresentante o al compimento dell’incarico.
Si può revocare la procura?
Sì. La revoca richiede una comunicazione chiara al rappresentante e, se necessario, ai terzi che controllano i poteri. Perché sia opponibile, la revoca deve essere resa conoscibile con mezzi adeguati.
Una procura digitale è valida?
Documenti firmati digitalmente possono avere efficacia legale se rispettano le regole sulla firma elettronica e l’atto finale lo consente. Valuta sempre requisiti tecnici e di forma prima di usarla in pratica.
Cosa ricordare in breve
- La procura è un atto di rappresentanza: attribuisce poteri a un incaricato.
- La forma segue quella dell’atto da compiere; per immobili serve autentica.
- Scegli tra procura generale e speciale in base allo scopo.
- Indica poteri, limiti, durata e modalità di revoca in modo esplicito.
- Comunica revoche e scadenze ai terzi per evitare contestazioni.
La procura è uno strumento potente e flessibile: funziona bene quando è specifica nei poteri, coerente nella forma e gestita con trasparenza. Scrivi in modo chiaro, conserva le prove e comunica tempestivamente cambiamenti come revoche o scadenze per ridurre il rischio di contestazioni.
Queste informazioni hanno scopo divulgativo e non sostituiscono il parere di un professionista. In presenza di atti complessi o di valore, valuta il supporto di un notaio o di un consulente di fiducia per scegliere forma e contenuti più appropriati.
