Tra operazioni bancarie e pagamenti digitali, il IBAN è il codice che identifica un conto in modo univoco a livello internazionale. È un codice bancario standardizzato pensato per ridurre errori e fraintendimenti nei trasferimenti di denaro. In questa guida lo spieghiamo con esempi, analogie e consigli pratici.

L’IBAN è un codice standard internazionale che identifica il tuo conto. È composto da codice Paese, cifre di controllo e BBAN nazionale. Imparerai a leggerlo, verificarlo e usarlo in sicurezza, evitando gli errori più comuni prima di inviare o ricevere denaro.

Che cos’è l’IBAN e da cosa è composto?

L’IBAN (International Bank Account Number) è un identificativo standard dei conti correnti usato per semplificare i pagamenti tra banche di Paesi diversi. Lo standard che definisce formato e lunghezza è ISO 13616. La struttura tipica include un codice Paese a due lettere, due cifre di controllo e un componente nazionale chiamato BBAN (Basic Bank Account Number).

Un esempio italiano è “IT60X0542811101000000123456”: “IT” indica il Paese, “60” sono le cifre di controllo, “X” è il codice di controllo interno (CIN), poi seguono ABI (codice banca), CAB (codice sportello) e numero di conto. Le lettere sono sempre maiuscole e i caratteri sono solo alfanumerici, senza spazi nel formato tecnico.

Lo standard IBAN definisce un formato internazionale per identificare conti bancari. La lunghezza può arrivare fino a 34 caratteri alfanumerici e include un codice Paese e due cifre di controllo.

International Organization for Standardization (ISO) — ISO 13616-1: International Bank Account Number (IBAN), 2014. Tradotto dall’inglese.
Vedi il testo originale

The IBAN provides a globally agreed method for identifying bank accounts. The IBAN length can be up to 34 alphanumeric characters including a country code and two check digits.

Come leggere e verificare la struttura

Per leggere correttamente un IBAN, verifica prima il codice Paese e la lunghezza prevista per quel Paese. In secondo luogo, assicurati che le due cifre di controllo siano coerenti secondo l’algoritmo modulo 97, che serve a individuare errori di trascrizione più comuni.

  1. Controlla il Paese: “IT” per Italia, “DE” per Germania, “FR” per Francia. La lunghezza varia per ciascun Paese.
  2. Verifica le cifre di controllo: sono calcolate in base a tutti i caratteri del codice. Se non tornano, l’IBAN è probabilmente errato.
  3. Esamina il BBAN: in Italia include CIN, ABI, CAB e numero di conto. In altri Paesi, la composizione cambia.
  4. Confronta con i dati noti: banca, filiale e numero di conto devono corrispondere ai tuoi documenti o all’app bancaria.

Punti essenziali sull’IBAN

  • Formato definito da ISO 13616, con lunghezza massima di 34 caratteri.
  • Comprende codice Paese, due cifre di controllo e BBAN nazionale.
  • La lunghezza varia da Paese a Paese; in Italia sono 27 caratteri.
  • Le cifre di controllo si verificano con algoritmo modulo 97.
  • IBAN si trova su estratto conto, app bancaria e documenti del conto.
  • Condividere l’IBAN è sicuro per ricevere pagamenti, non autorizza addebiti.

Differenza tra ABI, CAB, BBAN e BIC/SWIFT

Nel contesto italiano, il BBAN si scompone in più elementi. Il CIN è un carattere di controllo interno; l’ABI identifica l’istituto di credito; il CAB la filiale; il numero di conto individua il rapporto. Insieme, questi elementi permettono alla banca di indirizzare correttamente i bonifici.

Il codice BIC/SWIFT non fa parte dell’IBAN: è un identificativo della banca a livello internazionale, utile soprattutto per pagamenti extra-SEPA. L’IBAN, invece, punta al conto specifico. In un’analogia postale: il BIC è come l’“ufficio” di destinazione, l’IBAN l’“indirizzo” preciso del destinatario.

Quando e dove trovare il tuo codice

Puoi trovare l’IBAN nell’estratto conto, nell’area riservata di home banking e nell’app della banca. È spesso riportato anche nei contratti di apertura del conto. Se hai più rapporti con la stessa banca, ciascun conto avrà un IBAN distinto.

Per condividerlo in modo pratico, molte app permettono di copiare il codice con un tap o di generare un QR con l’IBAN già formattato. Ricorda: l’IBAN è informazione di incasso, non dà accesso al tuo conto né autorizza addebiti senza il tuo consenso.

Errori comuni e come evitarli

  • Confondere “O” e “0”. Nella maggior parte degli IBAN italiani, il BBAN è numerico: se vedi una lettera al posto dello zero, probabilmente è un errore di trascrizione. Ricontrolla la fonte.
  • Inserire spazi o caratteri speciali. Gli spazi sono solo per leggibilità. Nel formato tecnico, l’IBAN va scritto senza spazi né trattini. Rimuovi qualsiasi separatore prima di inviare.
  • Usare un IBAN di Paese sbagliato. Il codice Paese deve riflettere il conto reale. Un IBAN che inizia con “IT” identifica conti italiani, non esteri. Verifica il Paese prima di procedere.
  • Digitare cifre di controllo errate. Le due cifre dopo il Paese validano tutto il codice. Se sbagli, il sistema della banca potrebbe rifiutare l’operazione o indirizzarla in modo errato.
  • Ignorare ABI e CAB. In Italia riconosci subito banca e filiale dal BBAN. Se non corrispondono alle tue aspettative, interrompi e verifica l’origine dell’IBAN.
  • Affidarsi a fonti non ufficiali. Un IBAN ricevuto via chat o foto sfocata è a rischio errore. Preferisci documenti bancari, area clienti o richieste scritte chiare.
  • Confondere IBAN e BIC. L’IBAN punta al conto; il BIC alla banca. Per bonifici domestici SEPA spesso basta il solo IBAN; verifica i requisiti quando paghi all’estero.
  • Non fare un bonifico di prova quando l’importo è elevato. Un trasferimento piccolo conferma la correttezza dei dati e riduce il rischio prima dell’operazione principale.

Domande pratiche su SEPA e conformità

L’area SEPA ha reso i bonifici tra Paesi partecipanti simili a quelli nazionali. Il Regolamento (UE) n. 260/2012 ha fissato standard per gli schemi SEPA e ha introdotto l’approccio “IBAN-only” per i bonifici nazionali in area euro a partire dal 1° febbraio 2014. Ciò riduce gli errori di instradamento e semplifica i dati richiesti.

Fuori dall’area SEPA, le banche possono richiedere anche il BIC/SWIFT e altri dettagli. In generale, il possesso dell’IBAN è necessario per ricevere fondi, ma non è sufficiente per addebiti unilaterali: servono consensi espliciti (per esempio, mandati di addebito autorizzati). Mantieni le buone pratiche di sicurezza digitale quando lo condividi.

Domande frequenti

Quanto è lungo un IBAN italiano?

Un IBAN italiano è lungo 27 caratteri alfanumerici. Include codice Paese, cifre di controllo, CIN, ABI, CAB e numero di conto, nell’ordine previsto dallo standard.

Dove trovo il mio IBAN?

Sull’estratto conto, nell’app di home banking o nei documenti del conto. In molti casi è anche riportato nella sezione “dettagli conto” dell’app bancaria.

Posso condividere l’IBAN in sicurezza?

Sì, l’IBAN serve a ricevere pagamenti e non permette addebiti senza consenso. Condividilo in canali affidabili e verifica sempre che non ci siano errori.

Che differenza c’è tra IBAN e BIC?

L’IBAN identifica il conto; il BIC (o SWIFT) identifica la banca. Nei pagamenti SEPA domestici, spesso è sufficiente indicare il solo IBAN.

Cosa significano ABI e CAB nell’IBAN?

In Italia, ABI è il codice banca e CAB il codice della filiale. Entrambi sono inclusi nel BBAN dell’IBAN insieme al numero di conto.

Come verifico se un IBAN è valido?

Controlla Paese e lunghezza prevista, poi verifica le cifre di controllo con l’algoritmo modulo 97. Confronta infine i dati con quelli forniti dalla banca o dall’app.

In sintesi, cosa ricordare

  • L’IBAN identifica un conto in modo standardizzato e internazionale.
  • La struttura: Paese, check digit, BBAN.
  • In Italia è lungo 27 caratteri.
  • Verifica base: lunghezza, paese, modulo 97.
  • Condividerlo è sicuro per ricevere, ma non per addebitare.

Conoscere la struttura dell’IBAN e i controlli essenziali ti aiuta a ridurre gli errori e a velocizzare pagamenti e incassi. Mantieni le buone pratiche: verifica la lunghezza corretta per il Paese, controlla le cifre di controllo e confronta sempre i dati con una fonte affidabile.

Queste informazioni hanno scopo divulgativo: per dubbi specifici su pagamenti o requisiti particolari, consulta la tua banca o la documentazione ufficiale. Un piccolo controllo in più prima di inviare un bonifico può evitare ritardi e problemi.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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