Capire che cos’è la querela aiuta a orientarsi tra strumenti come la denuncia-querela e l’esposto, evitando errori che fanno perdere tempo. In questa guida chiara e non tecnica vediamo quando serve, in quali termini si può proporre, come si redige e che cosa significa la remissione di querela.

Sintesi: la querela è l’atto con cui la persona offesa chiede che si proceda per determinati reati. Va presentata entro termini brevi, con fatti e prove essenziali. La remissione può chiudere il caso; l’assistenza legale è utile ma non sempre obbligatoria.

Che cos’è la querela e a cosa serve?

La querela è un atto formale con cui la persona offesa manifesta la volontà che si proceda per un fatto previsto come reato, quando la legge richiede l’iniziativa del privato. Il riferimento tecnico è l’articolo 336 del codice di procedura penale, che disciplina forme e contenuti essenziali.

Qual è la differenza con la denuncia e l’esposto?

La differenza tra denuncia ed esposto è semplice: la denuncia riguarda reati perseguibili d’ufficio, l’esposto è una segnalazione che chiede una valutazione dei fatti. La querela, invece, è necessaria per i reati “a querela” e attiva il procedimento su impulso della persona offesa.

La querela si presenta alle autorità competenti (Polizia, Carabinieri, Procura), in forma orale verbalizzata o per iscritto, indicando i dati minimi utili all’identificazione del fatto e delle persone coinvolte.

La querela è proposta mediante dichiarazione nella quale si manifesta la volontà che si proceda in ordine a un fatto determinato previsto dalla legge come reato.

Codice di procedura penale — Art. 336, vigente.

Quando si presenta la querela e entro quali termini?

La querela si presenta quando la legge prevede che alcuni reati siano perseguibili solo su impulso della persona offesa. In questi casi è decisivo rispettare un termine decadenziale: di regola è di tre mesi dalla notizia del fatto, salvo termini diversi fissati da specifiche norme.

Il conteggio decorre, in via generale, dal momento in cui si ha una conoscenza sufficientemente chiara del fatto e dell’autore. Se l’autore è ignoto, si può comunque depositare l’atto, indicando i fatti conosciuti e ogni elemento utile all’identificazione.

Se il termine è decorso, la querela perde efficacia e l’autorità non potrà procedere per quei reati. Per questo è utile annotare date, orari e luoghi sin da subito, e valutare tempestivamente la redazione dell’atto.

Passaggi essenziali della querela

  • Valuta se il fatto è perseguibile a querela e nei termini previsti.
  • Raccogli prove e dati essenziali: date, luoghi, persone coinvolte.
  • Redigi l’atto con un modello ufficiale o con assistenza professionale.
  • Presenta la querela a Polizia, Carabinieri o Procura della Repubblica.
  • Ottieni copia e numero di protocollo per eventuali riferimenti futuri.
  • Valuta la remissione quando opportuno, conoscendone effetti e limiti.
  • Monitora gli sviluppi del procedimento e le eventuali convocazioni.

Cosa scrivere nella querela: esempi pratici

Un testo chiaro facilita il lavoro dell’autorità e riduce le richieste di integrazione. Di seguito trovi elementi ricorrenti, con esempi sintetici utili per preparare un atto ordinato e comprensibile.

  • Chi scrive: indica nome, cognome, recapiti e, se agisci per altri, il titolo (es. genitore esercenti la responsabilità). Specificare l’identità evita equivoci sulla persona offesa.
  • Che cosa è accaduto: descrivi i fatti in ordine cronologico, con parole semplici. Evita giudizi; concentra il racconto su azioni, frasi, luoghi e tempi verificabili.
  • Quando e dove: riporta date, orari e indirizzi. Se qualche dato è incerto, dillo chiaramente (es. “tra le 18 e le 19 circa”), senza forzare ricostruzioni.
  • Chi è coinvolto: indica, se li conosci, i nomi di persone e testimoni. In caso di ignoto, spiega perché ritieni utile un accertamento (telecamere, tabulati, tracciati).
  • Perché ritieni che sia reato: collega i fatti a una norma (anche solo in modo descrittivo). Ad esempio: “mi ha colpito con uno schiaffo”; l’ipotesi può essere percosse.
  • Prove e allegati: elenca foto, messaggi, referti, preventivi di danno. Spiega come li hai ottenuti e, se possibile, conserva gli originali per l’esibizione.
  • Richieste e contatti: chiedi di essere informato su sviluppi e archiviazioni, indica la disponibilità a rendere dichiarazioni e firma in modo leggibile, con luogo e data.

Remissione della querela: che cosa comporta?

La remissione è l’atto con cui la persona offesa rinuncia alla querela già proposta. In molti reati a querela, la remissione comporta l’estinzione del reato; ciò può chiudere il procedimento, se ne ricorrono i presupposti.

La remissione può essere espressa (dichiarazione chiara, anche davanti all’autorità) o, in casi previsti, tacita (comportamenti incompatibili con la volontà di procedere). Di regola richiede l’accettazione della persona querelata; esistono eccezioni e limiti, perciò è prudente valutarne gli effetti prima di formalizzarla.

Un aspetto importante: la remissione non sostituisce eventuali risarcimenti, che restano oggetto di accordi tra le parti o di azioni civili. In generale, la scelta deve essere consapevole, ponderando tempi del processo, impatto personale e possibili esiti.

Costi, tempi e cosa aspettarsi

In via generale, il deposito della querela presso le autorità non comporta costi amministrativi. Possono però esserci spese per copie, notifiche o per l’assistenza di un professionista, se decidi di farti aiutare nella redazione o nella fase successiva.

Se hai un reddito entro determinati limiti di legge puoi chiedere il patrocinio a spese dello Stato, che copre, in presenza dei requisiti, i costi della difesa. I tempi del procedimento variano: si passa dalla valutazione preliminare dell’autorità a eventuali indagini e, se del caso, al processo.

In attesa degli sviluppi, conserva con cura la copia della querela, il numero di protocollo, eventuali ricevute e ogni documento che possa essere utile. Rimani reperibile ai contatti indicati, perché potresti essere convocato per dichiarazioni integrative.

Domande frequenti

Le risposte qui sotto sono informative e di carattere generale: non sostituiscono consulenze professionali su casi concreti.

Domande frequenti

Qual è la differenza tra querela, denuncia ed esposto?

La denuncia riguarda reati perseguibili d’ufficio; l’esposto è una segnalazione per chiedere valutazioni. La querela, invece, serve per reati “a querela” e richiede la volontà della persona offesa.

Dove si presenta la querela?

Presso Polizia di Stato, Carabinieri o Procura della Repubblica. Può essere resa oralmente e messa a verbale, oppure consegnata in forma scritta con firma e data, indicando i fatti essenziali.

Entro quanto tempo posso proporla?

In via generale, entro un termine breve: di regola tre mesi dalla notizia del fatto, salvo termini diversi previsti dalla legge. Se scade, la querela non produce effetti sul reato.

Posso ritirare la querela in seguito?

Sì, tramite remissione. In molti casi estingue il reato; di regola occorre l’accettazione della persona querelata. Esistono limiti ed eccezioni: valuta attentamente implicazioni e tempi prima di procedere.

Serve un avvocato per presentarla?

Non è obbligatorio per il deposito. Può essere utile per inquadrare i fatti e redigere un testo completo, nonché per seguire eventuali fasi successive del procedimento penale.

Quanto costa presentare la querela?

In genere il deposito non ha costi amministrativi. Restano possibili spese per copie, notifiche o assistenza professionale. Se possiedi i requisiti, puoi richiedere il patrocinio a spese dello Stato.

In sintesi rapida

  • La querela è l’atto con cui la persona offesa chiede di procedere per reati a querela.
  • Il termine ordinario è tre mesi dalla notizia del fatto, salvo eccezioni.
  • La remissione può estinguere il reato; valuta effetti e requisiti.
  • L’atto va chiaro e completo, includendo dati e prove utili.
  • In genere depositare la querela è gratuito; considera eventuale patrocinio.

Le informazioni di questa pagina hanno scopo generale e non sostituiscono una consulenza legale personalizzata. Ogni situazione concreta può presentare sfumature che incidono su termini, modalità e scelte, inclusa l’opportunità di una remissione.

Se hai dubbi operativi o valuti rischi e benefici, raccogli documenti, annota date e fatti, e considera di confrontarti con un professionista o con sportelli informativi delle autorità. Chiarezza e tempestività sono spesso la scelta più prudente.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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