La cartella esattoriale è l’atto con cui l’agente della riscossione richiede il pagamento di un debito iscritto a ruolo. Nella pratica viene spesso chiamata anche cartella di pagamento o avviso di riscossione, e riepiloga gli importi dovuti, le ragioni del debito e le modalità per mettersi in regola.
Capire cosa contiene e come è stata notificata aiuta a evitare errori. In questa guida trovi spiegati contenuti, tempi, opzioni come rateizzazione, sgravio, rottamazione/definizione agevolata e quando può operare il saldo e stralcio.
La cartella esattoriale è il documento con cui l’agente della riscossione chiede il pagamento di un debito entro termini precisi. Qui trovi cosa controllare, come leggere gli importi, quando scattano i 60 giorni, e le alternative previste dalla legge (rateizzare, sgravio, definizione agevolata) in modo chiaro e sintetico.
Come leggere una cartella esattoriale?
Prima di agire, prenditi tempo per leggere con attenzione. I campi chiave sono standardizzati e ti guidano nel verificare il debito, le scadenze e le eventuali alternative.
- Dati del destinatario: nome, codice fiscale e indirizzo. Devono essere corretti e aggiornati.
- Numero e data di ruolo: identificano formalmente il carico iscritto dall’ente creditore.
- Ente creditore e causale: per esempio Agenzia delle Entrate, INPS o Comune; indica imposta, contributo o sanzione.
- Dettaglio importi: tributo/contributo, sanzioni, interessi, aggio e spese; verifica che i totali tornino.
- Scadenza e termini: in genere 60 giorni dalla notifica per pagare o attivare tutele.
- Modalità di pagamento: bollettini allegati, avvertenze su pagamento parziale o in ritardo.
- Informazioni su rateizzazione: requisiti, moduli e uffici di riferimento.
- Avvertenze su effetti del mancato pagamento: possibili misure cautelari ed esecutive.
Dove trovare i dati chiave
In alto di solito trovi dati del destinatario e del ruolo; al centro il prospetto degli importi; in coda le avvertenze, le modalità di pagamento e le istruzioni per eventuali richieste all’agente della riscossione.
Quando e come avviene la notifica?
La notifica può avvenire via PEC, raccomandata A/R o tramite messo notificatore. La data di consegna o di avvenuta ricezione PEC fa decorrere i termini, incluso quello di 60 giorni per il pagamento.
Il pagamento deve avvenire entro 60 giorni dalla notifica della cartella.
Notifica a persone fisiche e imprese
Per persone fisiche si usa l’indirizzo di residenza o la PEC se attiva; per società e professionisti prevale la PEC. Se la consegna non va a buon fine, si usano procedure alternative previste dalla legge.
Fatti essenziali da ricordare
- Paghi entro 60 giorni dalla notifica, salvo sospensioni previste.
- La notifica arriva via PEC, raccomandata A/R o messo notificatore.
- Puoi chiedere la rateizzazione all’agente della riscossione.
- Lo sgravio cancella in tutto o in parte il debito per errore dell’ente creditore.
- I termini di prescrizione variano in base al tipo di tributo.
- Verifica numero di ruolo, importi, sanzioni, interessi e oneri.
Quali sono i termini per pagare e contestare?
Di norma il termine per il pagamento è di 60 giorni dalla data di notifica. Entro lo stesso periodo, di solito, si possono attivare strumenti come istanze di sospensione della riscossione, richieste di riesame in autotutela all’ente creditore o ricorsi nei limiti e nei modi di legge.
Attenzione: i termini di prescrizione e decadenza dipendono dal tipo di entrata (imposte, contributi, sanzioni amministrative). Per orientarsi è utile verificare l’atto, l’ente creditore e gli estremi di legge riportati nella cartella (per esempio norme del DPR 602/1973 citate tra le avvertenze).
Come funziona la rateizzazione?
La rateizzazione è uno strumento che consente di pagare a importi diluiti. In via generale, l’agente prevede piani ordinari fino a 72 rate e piani straordinari fino a 120 rate in presenza di comprovate difficoltà economiche.
La valutazione si basa su requisiti oggettivi (per esempio ISEE per persone fisiche o indici economico-finanziari per imprese) e su modelli dichiarativi. Le richieste si presentano all’Agenzia delle Entrate-Riscossione secondo istruzioni aggiornate, con eventuale documentazione a supporto.
Requisiti e documenti
In genere servono: documento di identità, eventuale ISEE o prospetti reddituali, indicazione del debito da rateizzare, e la scelta tra piano ordinario o straordinario. Le regole possono aggiornarsi: verifica sempre il modulo e i criteri in vigore.
- Valuta la sostenibilità della rata mensile in relazione al tuo bilancio.
- Controlla se rientri nelle soglie che consentono domande semplificate.
- Prepara i documenti richiesti e rispetta le scadenze indicate.
- Conserva ricevute e protocolli: serviranno in caso di verifiche.
- Se la situazione cambia, informa l’agente: alcune variazioni sono gestibili.
Che differenza c’è tra rottamazione, saldo e stralcio e sgravio?
Definizione agevolata (rottamazione): è una misura straordinaria prevista da specifiche leggi che, quando attiva, consente di estinguere i debiti affidati alla riscossione con riduzioni su sanzioni e interessi, seguendo regole e scadenze stabilite volta per volta. Se non è in corso, non si può richiedere la rottamazione in autonomia.
Saldo e stralcio: iniziativa speciale, anch’essa prevista da leggi dedicate per categorie e requisiti determinati. Quando prevista, consente di chiudere i debiti con un pagamento ridotto rispetto al totale dovuto, in presenza di condizioni tassative.
Sgravio: è l’annullamento totale o parziale del carico iscritto a ruolo disposto dall’ente creditore, per esempio se emerge un errore o sopravviene un provvedimento di accoglimento in autotutela. Lo sgravio non dipende da una campagna straordinaria, ma da atti dell’ente.
Queste misure non sono equivalenti: la definizione agevolata e il saldo e stralcio dipendono da leggi temporanee e non sono sempre disponibili; lo sgravio discende invece da verifiche sull’esistenza e correttezza del debito.
Cosa succede se non pago?
Se non intervieni nei termini possono avviarsi azioni cautelari o esecutive secondo legge. In via generale, prima arrivano misure di tutela del credito e poi eventuali esecuzioni forzate.
- Fermo amministrativo su veicoli: impedisce la circolazione fino al pagamento o alla regolarizzazione.
- Ipoteca su beni immobili, dopo gli avvisi previsti dalla normativa.
- Pignoramento presso terzi (per esempio su conti o crediti) o pignoramento mobiliare/immobiliare.
- Compensazioni sui rimborsi fiscali fino a copertura dei debiti iscritti a ruolo.
- Ulteriori oneri, interessi e spese di esecuzione a carico del debitore.
Domande frequenti
Che cos’è una cartella esattoriale?
È l’atto con cui l’agente della riscossione richiede il pagamento di somme iscritte a ruolo, con indicazione di importi, causali e termini per mettersi in regola.
In quanti giorni devo pagare?
Di norma entro 60 giorni dalla notifica. Entro lo stesso termine, quando previsto, puoi attivare strumenti di tutela o presentare domanda di rateizzazione.
Posso rateizzare qualsiasi cartella?
Molti carichi sono rateizzabili secondo regole dell’agente della riscossione. Esistono piani ordinari e, in presenza di requisiti, piani straordinari con maggiore durata.
Che differenza c’è tra sgravio e rottamazione?
Lo sgravio deriva da provvedimenti dell’ente creditore che annullano il debito. La rottamazione è una misura straordinaria prevista per legge e attiva solo in periodi specifici.
Cosa fare se i dati in cartella non sono corretti?
Si può chiedere verifica e rettifica all’ente creditore (autotutela) o presentare istanze di sospensione della riscossione, utilizzando i canali indicati nell’atto e nei termini previsti.
Equitalia esiste ancora?
No. Dal 2017 le funzioni di riscossione sono svolte dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Molti però usano ancora “Equitalia” per riferirsi alle cartelle.
In sintesi rapida
- La cartella esattoriale riassume il debito iscritto a ruolo e i termini.
- La notifica fa partire i 60 giorni per pagare o attivare tutele.
- Rateizzazione, sgravio e definizione agevolata seguono regole specifiche.
- In caso di mancato pagamento possono avviarsi azioni cautelari ed esecutive.
Leggere con calma l’atto, controllare dati e importi, e comprendere i termini ti aiuta a muoverti con consapevolezza. Le opzioni esistono, ma dipendono dal tipo di debito, dalle norme applicabili e dalle finestre eventualmente aperte dalla legge.
Questa panoramica è informativa e non sostituisce valutazioni professionali. Per casi specifici, soprattutto se vi sono più cartelle o situazioni complesse, può essere utile richiedere un confronto qualificato e verificare sempre le indicazioni aggiornate dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
