Nei messaggi di lavoro capita spesso di leggere ASAP. È una scorciatoia utile, ma può generare fraintendimenti su urgenza, priorità e tempi. In questa guida spieghiamo che cosa vuol dire “al più presto”, quando ha senso usarlo e come sostituirlo con richieste chiare e rispettose del carico di lavoro.

ASAP significa “as soon as possible”, cioè “al più presto”. È efficace solo se accompagnato da una scadenza concreta e un contesto chiaro. Ti mostriamo quando usarlo, come evitarlo in favore di date e orari precisi e come rispondere a richieste urgenti senza creare stress inutile.

Che cosa significa ASAP nel lavoro?

ASAP è l’acronimo inglese di “as soon as possible”, letteralmente “il prima possibile”. È frequente in email, chat e ticket interni. Usarlo bene richiede attenzione alla situazione e al contesto, oltre che alle regole di buona netiquette email, perché il termine non dice da solo entro quando serva eseguire.

Abbreviazione di “as soon as possible”.

Cambridge Dictionary — ASAP entry, n.d. Translated from English.
Testo originale

abbreviation for “as soon as possible”

In pratica, “prima possibile” è spesso troppo vago: per alcune attività significa minuti, per altre ore o giorni. Questa ambiguità aumenta il rischio di incomprensioni e ritardi, soprattutto tra reparti diversi o team distribuiti su fusi orari.

Nel lavoro coordinato è utile affiancare ad ASAP termini già condivisi come SLA (Service Level Agreement, accordo sui livelli di servizio) o ETA (Estimated Time of Arrival, tempo previsto di consegna), che definiscono un tempo previsto misurabile. Così si riduce l’interpretazione soggettiva di “al più presto”.

Quando è corretto usarlo in azienda?

Ha senso usare ASAP in contesti rapidi (chat interne) per azioni brevi e a basso rischio, quando esiste una scadenza già condivisa o nota. Per tutto il resto, meglio specificare data e ora o riferimento a priorità, ad esempio con la matrice di Eisenhower, che distingue tra urgente e importante.

Se la richiesta è davvero critica, scrivi la scadenza: “serve entro le 16:00” o “oggi prima delle 18”. Se non c’è spazio per la precisione, indica almeno una finestra (“oggi pomeriggio”) e il motivo della priorità. Evita ASAP in richieste complesse o con impatti a catena.

Tono e relazione

ASAP non sostituisce la cortesia: ringrazia, contestualizza e indica perché l’urgenza conta. Evita toni imperativi; preferisci formule collaborative (“riesci a…”). Scrivere “asap” minuscolo è più informale; “ASAP” in maiuscolo è standard. Scegli in base al rapporto e alla cultura aziendale.

Come formulare una richiesta urgente senza dire ASAP?

Chiedere bene un’urgenza significa definire una scadenza esplicita, stimare l’impegno e spiegare l’impatto. Collega la richiesta a obiettivi misurabili (per esempio, obiettivi SMART) e indica cosa è sufficiente per sbloccare il passo successivo.

  1. Specificare data e ora. “Mi serve la bozza domani alle 12 per invio al cliente alle 16.” Una scadenza punta l’attenzione e aiuta a pianificare.
  2. Limitare il perimetro. “Solo la prima sezione è prioritaria.” Così riduci l’effort e faciliti una consegna rapida.
  3. Esplicitare l’impatto. “Se ritardiamo, salta la finestra di test.” Capire il “perché” rafforza l’allineamento.
  4. Offrire opzioni. “Preferisci consegnare un’anteprima entro le 15 o completare entro le 18?” Le opzioni aumentano controllo e responsabilità.
  5. Confermare canale e follow-up. “Scrivo qui e apro ticket; faccio check alle 14.” Avere un luogo unico riduce dispersioni.

Gestire un ASAP ricevuto

Se ricevi un ASAP vago, riformula: “Per allinearci, va bene consegna oggi alle 17?” Se non è sostenibile, negozia una finestra realistica, proponendo alternative (“posso fare X oggi, Y domani”). In caso di conflitto di priorità, chiedi quale attività sospendere o chi debba essere informato.

Alternative chiare a ‘ASAP’: esempi

  • “Entro oggi alle 17.” È la forma più chiara: data e ora. Se la scadenza è oltre l’orario di lavoro, aggiungi chi approva eventuali straordinari. In caso di fusi orari, specifica il fuso.
  • “Nelle prossime 2 ore.” Indica una finestra breve. Puoi aggiungere: “Ho call alle 16, mi serve tempo per l’ultima revisione.” Questa formula è utile quando c’è margine ma serve rapidità.
  • “Prima della riunione di domani.” Collega l’attività a un evento. Se la riunione cambia orario, aggiorna la scadenza per evitare ambiguità e doppie interpretazioni.
  • “Appena finisci la task A.” È un vincolo di dipendenza: chi riceve sa che la priorità parte dopo A. Aggiungi un limite massimo (“e comunque entro domani alle 12”).
  • “Versione minima pubblicabile entro le 15.” Chiedi l’MVP (Minimum Viable Product) del deliverable: una bozza funzionale, non perfetta. Riduci l’attesa con un perimetro concordato.
  • “Prima di inviare al cliente, voglio un’anteprima alle 14.” Ottimo per revisioni rapide. Evita di sovraccaricare: spiega cosa controllare (titoli, numeri, link) per limitare il lavoro.
  • “Quando il sistema torna online, inviami i log entro 30 minuti.” Per incidenti o IT è utile collegare la scadenza a uno stato. Indica anche chi è in guardia (on-call).
  • “Se possibile oggi, altrimenti domani entro EOD.” EOD significa End Of Day (fine giornata lavorativa). Specifica l’orario locale e, se serve, un passaggio intermedio per sbloccare dipendenze.

Buone pratiche essenziali

  • Usa ASAP con una scadenza precisa
  • Evita ASAP per richieste vaghe
  • Chiarisci l’impatto della priorità
  • Concorda cosa è ‘possibile’
  • Offri alternative se non urgente
  • Preferisci un numero di giorni/ore

Domande frequenti

ASAP è maleducato in un’email?

Dipende da tono e contesto. Se aggiungi cortesia, motivo e scadenza concreta, è accettabile. Evita però di usarlo come imposizione in richieste complesse o senza spiegazioni.

Meglio scrivere ASAP o “al più presto”?

Con colleghi italiani è più chiaro scrivere data e ora o “al più presto” con scadenza. In contesti internazionali, ASAP va bene ma sempre con tempo definito.

Posso usare ASAP nell’oggetto dell’email?

Sì, ma solo se l’urgenza è reale e l’oggetto include la scadenza (“[URGENZA] Conferma preventivo entro oggi 17:00”). Evitalo per messaggi di routine o informativi.

Qual è la differenza tra ASAP ed “entro oggi”?

“Entro oggi” è specifico e verificabile; ASAP è generico. Le scadenze concrete riducono fraintendimenti e migliorano pianificazione e responsabilità condivisa.

Come rispondere a un ASAP senza data?

Chiedi un tempo: “Va bene consegna domani alle 12?”. Se non è fattibile, proponi alternative e verifica la priorità rispetto ad altre attività in corso.

Quali acronimi alternativi ad ASAP devo conoscere?

ETA (Estimated Time of Arrival) indica il tempo previsto; EOD (End Of Day) e COB (Close Of Business) fissano la fine giornata. Usali sempre con data e fuso orario.

Riepilogo e prossimi passi

  • ASAP è “as soon as possible”, ma non è una data.
  • Usalo solo con scadenze esplicite e contesto.
  • Preferisci alternative con data/ora o finestre.
  • Se lo ricevi, chiarisci priorità e proponi un piano.
  • Stabilisci regole di team e modelli per urgenze.

Stabilire regole condivise riduce ansia e colli di bottiglia. Inizia definendo quando usare urgenze, quali canali presidiare e come scrivere scadenze. Un modello standard per email e chat aiuta a essere rapidi senza rinunciare a chiarezza e rispetto dei tempi di tutti.

Dal prossimo messaggio urgente, prova a sostituire “ASAP” con una data, una finestra oraria e un breve motivo. Vedrai che la collaborazione migliora: meno solleciti, più responsabilità e risultati consegnati quando servono davvero.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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