La saldatura TIG (Tungsten Inert Gas), nota anche come GTAW, è la tecnica che privilegia controllo e finitura. Con un elettrodo di tungsteno non consumabile e gas inerte, permette cordoni precisi, bassi schizzi e ottima estetica, soprattutto su lamiere sottili e materiali sensibili.
In questa guida vedrai come funziona il processo, quali attrezzature scegliere, come impostare i parametri e come evitare gli errori frequenti. L’obiettivo è aiutarti a ottenere cordoni puliti in sicurezza e con arco stabile, usando esempi semplici e analogie pratiche.
La TIG usa un elettrodo di tungsteno e gas inerte per unire i metalli con grande precisione. Qui trovi attrezzatura essenziale, parametri tipici, consigli di sicurezza ed errori da evitare per ottenere cordoni puliti su lamiere sottili.
Che cos'è la saldatura TIG e come funziona?
Nella TIG l’arco scocca tra un elettrodo di tungsteno (che non si consuma) e il pezzo. Il bagno di fusione è protetto da gas inerte (in genere argon). La bacchetta di apporto è separata e si aggiunge a mano, così puoi dosare il materiale con precisione. Nel sistema di classificazione dei processi, la TIG è identificata come processo 141. È la scelta tipica quando contano finitura superficiale, zona termicamente alterata contenuta e controllo del calore.
Qual è la differenza tra TIG e MIG/MAG?
Nella MIG/MAG il materiale di apporto è un filo continuo spinto dalla macchina: è più produttiva ma meno fine in applicazioni delicate. La TIG, invece, offre controllo del bagno superiore, ideale per pezzi sottili, passate di radice e finiture a vista.
Quando scegliere la TIG?
È adatta a inox, acciai legati e al carbonio, titanio e molti non ferrosi; per l’alluminio si usa in corrente alternata. La preferirai per serbatoi, tubazioni, telai leggeri, pezzi estetici e riparazioni di precisione.
Quali attrezzature servono per iniziare?
Per cominciare basta una saldatrice TIG DC per acciaio e inox; se vuoi saldare l’alluminio, scegli un’AC/DC. Aggiungi torcia, cavi, pinza di massa, regolatore di pressione, bombola, e una selezione di elettrodi e bacchette. Ricorda i DPI: guanti, giacca ignifuga e maschera auto-oscurante.
Elettrodo e torcia
L’elettrodo di tungsteno trasferisce l’arco; diametri comuni sono 1,6–2,4 mm per lavori generali. Affila la punta conico-longitudinale: una punta simmetrica aiuta a concentrare l’arco. La torcia deve essere comoda, con ugelli adatti al flusso e diffusori per migliorare la schermatura.
Gas di protezione
Il gas di protezione più usato è l’argon; miscele o elio si valutano per casi particolari. Controlla tenuta del circuito, portata e post-flow; una portata gas stabile mantiene pulito il bagno, specialmente su inox e titanio. Cura anche distanze e angoli per non “soffiare” il bagno.
Bacchetta di apporto
La bacchetta deve essere compatibile con il metallo base (es. bacchette per inox AISI 308/316 su acciai inox). Scegli diametri coerenti con lo spessore: troppo grossa raffredda il bagno, troppo sottile fa mancare materiale. Verifica sempre la chimica compatibile indicata dal produttore.
Sequenza essenziale TIG
- Prepara il pezzo: pulisci i bordi e smussa se serve.
- Monta la torcia con elettrodo affilato e gas inerte corretto.
- Imposta corrente e polarità adatte al materiale e spessore.
- Posiziona la torcia a 10–15°; innesca l’arco senza toccare.
- Aggiungi la bacchetta nel bagno, mantenendo una velocità costante.
- Controlla il cordone, lascia il post-flow e raffredda senza shock.
Come impostare corrente, gas e parametri?
Parti con regole semplici e verifica su campioni: per acciaio al carbonio e inox, molti saldatori usano una stima di corrente per mm di spessore. Su DC, imposta la polarità DCEN (elettrodo a negativo) per concentrare il calore sul pezzo. Adegua la portata di gas di protezione in base a ugello, stick-out e ambiente, e mantieni l’arco corto per stabilità.
Parametri di base
Come ordine di grandezza, su acciaio e inox puoi iniziare con correnti moderate e aumentare finché il bagno è fluido ma non collassa; l’alluminio richiede AC e a volte correnti più alte per rompere l’ossido. Esegui prove su campioni di scarto e annota impostazioni: ti aiuterà a replicare risultati.
Ricorda il tempo di post-flow: alcuni secondi proteggono il bagno e la punta dell’elettrodo finché il metallo non si ossida. Cura anche l’avanzamento costante e l’angolo torcia (circa 10–15°) per schermare il bagno senza spingerlo.
Movimento e angolazioni
Per cordoni lineari su lamiere sottili, un movimento regolare “punta-bagno-bacchetta” aiuta la bagnabilità. Evita movimenti ampi: su spessori bassi basta una lieve oscillazione. Mantieni l’arco corto e la bacchetta sempre all’interno della nube di gas di protezione.
Errori comuni e come evitarli
La TIG premia la cura dei dettagli. Ecco gli sbagli più frequenti e come correggerli, con esempi che puoi provare su provini.
- Elettrodo contaminato: se tocchi il bagno, la punta si sporca e l’arco diventa instabile. Fermati, reaffila con mola dedicata e riprendi; tieni la bacchetta sempre nel gas.
- Arco che “sfarfalla”: spesso è gas insufficiente o turbolento. Verifica portata, ugello, diffusore e guarnizioni; riduci correnti d’aria e accorcia lo stick-out.
- Cordone freddo o alto: corrente bassa, velocità eccessiva o bacchetta troppo grossa. Aumenta gradualmente l’amperaggio o rallenta; verifica che il bagno penetri i lembi in modo uniforme.
- Deformazioni su lamiera: il calore concentra tensioni. Usa punti di fermo, sequenze alternate, rame di supporto e passate brevi; lascia raffreddare tra le passate per riequilibrare.
- Crateri finali: chiudi il cordone riducendo lentamente la corrente o con rampa di uscita; aggiungi un filo di apporto prima di spegnere, così eviti cavità e microfessure.
- Ossidazione (colorazioni da paglierino a blu): schermatura insufficiente o post-flow breve. Allunga il post-flow e mantieni la torcia sul cordone finché perde la lucentezza.
- Porosità: contaminanti o umidità su pezzo e bacchetta. Pulisci con solvente idoneo, asciuga e non toccare con mani nude; verifica purezza del gas e tubazioni.
- Bruciatura bordi su lamiere sottili: riduci corrente, usa bacchetta più piccola e rame di supporto. La funzione pulsata, se disponibile, aiuta a limitare il calore medio.
Quanto costa avviare la TIG?
Più che il prezzo singolo, conta la combinazione: fonte AC/DC (se serve l’alluminio), torcia con accessori, regolatore, bombola e consumabili (elettrodi, ugelli, bacchette). Considera anche la manutenzione, il rifornimento gas e l’eventuale formazione o certificazione EN ISO 9606-1.
Una macchina DC è in genere più accessibile di una AC/DC, ma la seconda è più versatile. Una gestione attenta di consumi e consumabili riduce i costi operativi: evita sprechi di gas, mantieni gli elettrodi in efficienza e pianifica i ricambi.
Domande frequenti
Che differenza c’è tra TIG e MIG/MAG?
La MIG/MAG usa filo continuo e ha alta produttività; la TIG impiega elettrodo non consumabile e bacchetta separata. La TIG offre maggiore controllo e finitura, ideale su lamiere sottili e giunti di precisione.
Serve il gas per la TIG?
Sì. La TIG richiede gas inerte (di norma argon) per proteggere bagno ed elettrodo. Senza schermatura, il cordone si ossida, l’arco è instabile e la qualità decade sensibilmente.
Posso saldare alluminio con la TIG?
Sì, con fonte AC (corrente alternata) e impostazioni adeguate per rompere l’ossido superficiale. Cura pulizia, portata gas e forma della punta; valuta bacchette e preparazioni specifiche per le leghe.
Qual è lo spessore minimo saldabile?
Con tecnica e impostazioni corrette, è possibile saldare lamiere molto sottili (anche sotto 1 mm). Servono correnti basse, arco corto, rame di supporto e bacchette piccole per limitare l’apporto termico.
Come evito la contaminazione dell’elettrodo?
Mantieni la distanza dal bagno e innesca senza contatto. Se tocchi, spegni, reaffila con mola dedicata e riprendi. Tieni la bacchetta sempre nella nube di gas per non trascinare impurità.
In sintesi rapida
- La TIG usa elettrodo non consumabile e gas inerte per massima precisione.
- Attrezzatura curata e parametri coerenti rendono l’arco stabile e il bagno pulito.
- Su lamiere sottili conta l’arco corto, la velocità costante e il post-flow.
- Prevenire errori (contaminazione, ossidazione, porosità) riduce ritocchi e costi.
- Valuta costi di macchina, gas e consumabili prima di investire.
La TIG è un processo che premia metodo e costanza. Pianifica le prove, registra i set-up, cura pulizia e schermatura: in poco tempo vedrai cordoni più uniformi e meno rilavorazioni. Procedi per gradi, iniziando da giunte semplici e spessori moderati.
Quando avrai dimestichezza con angoli, distanza arco e ritmo, amplia i materiali e le geometrie. Ricorda che i DPI e le buone pratiche rimangono la base di un lavoro sicuro e ripetibile: qualità e sicurezza camminano insieme.
