La tredicesima è la mensilità aggiuntiva che molti lavoratori e alcuni pensionati ricevono a fine anno; è spesso chiamata anche gratifica natalizia o bonus di dicembre. In questa guida spieghiamo come matura, quando viene pagata e come stimarne l'importo con esempi semplici e casi tipici (dipendenti, colf, pensionati).

Cos’è, quando arriva e come si calcola la tredicesima: guida pratica con esempi, voci incluse/escluse e casi frequenti per dipendenti, colf e pensionati. Capirai come maturano i ratei, perché l’importo netto può variare e cosa controllare in busta paga a dicembre.

Quando viene pagata la tredicesima?

Di norma viene corrisposta a dicembre, spesso prima delle festività. Alcuni contratti collettivi o accordi aziendali prevedono calendari diversi o acconti lungo l’anno; l’importo maturato resta proporzionale ai mesi lavorati. Chi inizia o termina in corso d’anno riceve la quota maturata fino a quel momento.

Come si calcola la tredicesima?

Il calcolo della tredicesima segue una logica lineare:

Primo piano su pagina di calendario di dicembre a spirale minimalista
Primo piano di una pagina di calendario di dicembre a spirale. · Matheus Bertelli · Pexels License · Minimalist December Calendar Page Close-Up

si matura una quota per ogni mese lavorato e, a fine anno, si sommano i ratei. La base di riferimento è in genere la retribuzione lorda mensile prevista dal contratto e dal CCNL applicato; eventuali elementi variabili rientrano solo se previsti. Se si lavora 12 mesi, si riceve una mensilità intera; altrimenti si calcola la proporzione mesi/12.

Esempi pratici

  1. 12 mesi lavorati: retribuzione lorda mensile 1.600 euro. La tredicesima lorda è circa 1.600 euro. Il netto sarà inferiore per imposte e contributi, secondo le regole del periodo.
  2. Assunzione a maggio (8 mesi): retribuzione lorda 1.500 euro. Tredicesima lorda stimata 1.500 × 8/12 = 1.000 euro. È un importo esemplificativo; il netto dipende da tassazione e trattenute.
  3. Part-time al 50% per 12 mesi: retribuzione lorda 950 euro. La tredicesima lorda è attorno a 950 euro. La proporzione riflette l’orario ridotto concordato.
  4. Colf con 30 ore settimanali e 10 mesi di lavoro: retribuzione lorda 900 euro. Tredicesima lorda indicativa 900 × 10/12 = 750 euro, salvo regole specifiche del contratto domestico.
  5. Premio fisso mensile: paga base 1.400 euro + 100 euro di indennità fissa. Base di calcolo 1.500 euro; con 12 mesi la tredicesima lorda è 1.500 euro. Se l’elemento non è fisso, potrebbe non rientrare.
  6. Cessazione a settembre (9 mesi): retribuzione lorda 1.700 euro. Rateo tredicesima 1.700 × 9/12 = 1.275 euro al lordo. Il conguaglio avviene nella busta di chiusura.

Gli importi negli esempi sono lordi e solo indicativi. Il valore netto varia in base a imposte, contributi e alle previsioni del contratto collettivo applicato.

Punti essenziali della tredicesima

  • Matura in dodicesimi sui mesi di lavoro effettivo.
  • Si paga di norma a dicembre, salvo accordi diversi.
  • Assenze non retribuite non fanno maturare ratei.
  • Base di calcolo: paga base ed elementi fissi previsti.
  • In caso di cessazione, spetta il rateo in busta finale.
  • Per colf e badanti vale il CCNL domestico.

Voci incluse, escluse e casi particolari

Non tutte le voci della busta paga entrano nel conteggio. Il CCNL lavoro domestico, ad esempio, regola in modo puntuale la maturazione per colf e badanti; altri CCNL stabiliscono criteri specifici per i diversi settori.

Per i trattamenti previdenziali, alcuni assegni prevedono una mensilità aggiuntiva per i pensionati a dicembre;

Checklist con caselle di spunta e matita su sfondo neutro
Illustrazione di una checklist con caselle di spunta e una matita. · OpenClipart-Vectors · Pixabay License · Checklist, Check, Marketing

calendario e criteri sono fissati dagli enti competenti e possono variare nel tempo.

Voci incluse

Di solito rilevano la paga base, eventuali superminimi fissi e indennità fisse previste dal contratto. Se il contratto lo stabilisce, rientrano anche premi ricorrenti non legati a una sola prestazione.

Voci spesso escluse

Componenti occasionali e rimborsi spese, come diarie o rimborsi chilometrici, in genere non entrano nella base di calcolo. Anche straordinari e premi una tantum possono essere esclusi se non stabilmente ricorrenti.

Cosa succede se il rapporto finisce?

Alla cessazione del rapporto, il datore liquida i ratei maturati fino all’ultimo giorno utile, inserendoli in busta paga finale insieme ad altri elementi di chiusura. Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è distinto dalla tredicesima: non vanno confusi.

  • Verifica il periodo di riferimento: i mesi conteggiati devono riflettere il servizio effettivo.
  • Controlla la base retributiva utilizzata e la coerenza con il contratto applicato.
  • Accerta eventuali assenze non retribuite che potrebbero ridurre i ratei maturati.
  • Considera eventuali anticipi già erogati durante l’anno e come sono stati conguagliati.
  • Confronta importi lordi e voci al netto di imposte e contributi per capire il saldo.

Domande frequenti

La tredicesima è obbligatoria per tutti i lavoratori?

Nei settori in cui è prevista dalla contrattazione collettiva o dagli accordi applicati al rapporto, la tredicesima fa parte del trattamento economico. Le regole possono variare tra i diversi CCNL e accordi aziendali.

La tredicesima è tassata?

Sì, costituisce reddito e sconta imposte e contributi secondo le regole vigenti. L’aliquota effettiva, le detrazioni e il conguaglio dipendono dal periodo e dal profilo del lavoratore.

Come funziona per i part-time?

Si matura in proporzione al tempo di lavoro: a parità di mesi, la quota è commisurata all’orario contrattuale. Il criterio pratico resta la maturazione in dodicesimi su base retributiva proporzionata.

Malattia e maternità fanno maturare la tredicesima?

Dipende da CCNL e normativa applicabili. Alcuni periodi possono essere considerati utili alla maturazione, altri no. È utile verificare il contratto collettivo e le comunicazioni aziendali aggiornate.

La tredicesima si può chiedere in anticipo?

In alcune realtà sono previsti acconti o rateizzazioni, secondo accordi o prassi aziendali. La possibilità e i tempi dipendono dal contratto e dalle intese tra le parti.

Come si differenzia dal TFR?

La tredicesima è una mensilità aggiuntiva che matura ogni anno; il TFR è un accantonamento che si liquida alla fine del rapporto o si destina alla previdenza complementare. Sono istituti distinti.

In sintesi pratica

  • La tredicesima è una mensilità aggiuntiva maturata mese per mese.
  • Il calcolo avviene in dodicesimi sulla retribuzione di riferimento.
  • Pagamento in genere a dicembre; possono esistere anticipi o piani diversi.
  • Voci incluse/escluse dipendono dal contratto e dagli accordi.
  • In cessazione e per colf/pensionati valgono regole specifiche.

La tredicesima serve a riconoscere quanto lavorato nell’anno, con regole che tengono conto di contratto collettivo, accordi e calendario. Per stimare correttamente l’importo è utile partire dalla retribuzione mensile di riferimento, verificare i mesi maturati e distinguere tra voci fisse e variabili.

Se hai dubbi sul tuo cedolino o sulla quota maturata, confronta busta paga, comunicazioni aziendali e contratto applicato. In presenza di situazioni particolari (ingressi o uscite nell’anno, assenze, premi variabili), chiedi chiarimenti all’ufficio paghe o a un consulente del lavoro: potrai leggere i dati con maggiore consapevolezza.

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