La dispersione elettrica è una perdita di corrente che “scappa” verso terra o parti non previste. Riconoscerla in tempo evita guasti, consumi anomali e rischi per le persone. In questa guida trovi segnali, cause e azioni sicure per l’impianto elettrico domestico.
La dispersione elettrica si manifesta con scatti del salvavita, odori insoliti, calore anomalo o bollette in aumento. Controlla in sicurezza ciò che è alla tua portata (scollegare carichi, asciugare zone umide, usare il tasto Test), evita aperture e misure rischiose e chiama un elettricista quando i sintomi persistono.
Quali sono i segnali di dispersione elettrica?
I segnali più comuni sono spesso discreti all’inizio. Saperli leggere ti aiuta a intervenire per tempo e a ridurre i rischi.
- Il salvavita scatta senza motivo apparente, soprattutto quando accendi un certo apparecchio. Uno scatto isolato può essere casuale; ripetuto, è un campanello d’allarme.
- Aumenti ingiustificati della bolletta. Una perdita costante può sommare consumi nel tempo anche se i comportamenti non sono cambiati.
- Odore di bruciato o plastica calda vicino a prese o quadri. Indica surriscaldamento, contatti lenti o umidità che peggiorano l’isolamento.
- Prese, spine o adattatori che si scaldano troppo. Il calore localizzato suggerisce correnti parassite o morsetti allentati.
- Sfarfallii o attenuazioni della luce quando usi altri carichi. Talvolta correlati a cadute di tensione o contatti difettosi.
- Ambienti umidi (bagni, cucine, esterni) con condensa sulle apparecchiature. L’acqua favorisce percorsi di fuga verso terra.
Cos’è la corrente di dispersione?
È la quota di corrente che segue un percorso indesiderato (per esempio attraverso l’umidità, un isolamento danneggiato o la carcassa metallica di un elettrodomestico). Piccole dispersioni sono fisiologiche in alcuni dispositivi, ma quando superano soglie di sicurezza, il differenziale interviene o compaiono i sintomi elencati.
Perché il salvavita scatta?
L’interruttore differenziale (detto “salvavita”) confronta la corrente che entra ed esce: se rileva una differenza oltre la soglia nominale, apre il circuito. Nelle abitazioni la protezione addizionale è tipicamente impostata a 30 mA, per limitare gli effetti del contatto indiretto e delle perdite verso terra.
Come verificare senza rischi
Non aprire quadri o cassette e non toccare parti in tensione. Puoi però fare verifiche a basso rischio: scollegare carichi sospetti, asciugare aree umide e usare il tasto “T” dell’interruttore differenziale per provarne il funzionamento.
- Scollega e isola. Stacca l’apparecchio che sospetti causi il problema e verifica se i sintomi spariscono. Se sì, mettilo da parte per il controllo tecnico.
- Asciuga l’ambiente. In presenza di umidità o condensa, asciuga e arieggia. L’acqua può creare percorsi di fuga temporanei e falsare i segnali.
- Osserva e annusa. Cerca segni di annerimento, crepe o odori insoliti su prese, spine e adattatori. Sono indicatori utili per il professionista.
- Prova il salvavita. Premi il tasto “T”: il differenziale deve scattare. Riarmalo poi una sola volta. Se non scatta o scatta spesso, richiedi assistenza.
- Riduci i carichi. Evita ciabatte sovraccariche. Prova gli apparecchi uno alla volta: se un dispositivo fa scattare l’impianto, è un indizio molto utile.
- Controlla prese esterne. Tappi, gusci e guarnizioni degradate lasciano entrare acqua. Sospendi l’uso finché non sono ripristinate.
- Monitora la bolletta. Confronta mesi simili. Un aumento costante senza spiegazioni può indicare correnti parassite.
- Documenta i sintomi. Scatti, orari, umidità, odori: annotarli aiuta la diagnosi e riduce i tempi di intervento.
Cause comuni e fattori di rischio
Le cause più frequenti riguardano isolamento degradato, umidità e apparecchiature difettose. Conoscerle ti aiuta a prevenire e a spiegare meglio il problema al tecnico.
- Cavi schiacciati o attraversati da mobili. Microlesioni nella guaina possono generare dispersioni intermittenti.
- Prese e morsetti allentati. Il contatto imperfetto scalda, degrada l’isolante e accelera il guasto.
- Elettrodomestici con guarnizioni usurate o resistenze danneggiate. Tipico di forni, lavatrici e scaldacqua.
- Umidità e condensa in bagni, cucine, box e giardini. L’acqua abbassa la resistenza e favorisce la fuga verso terra.
- Invecchiamento dell’impianto. Materiali datati perdono prestazioni e possono non soddisfare gli standard attuali.
- Installazioni improvvisate. Prolunghe permanenti, adattatori scadenti e ciabatte sovraccariche aumentano i rischi.
Una misura professionale importante è la verifica della resistenza di isolamento: se è troppo bassa, l’impianto “perde” corrente anche a riposo. Questo controllo richiede strumenti e competenze da elettricista.
Quando chiamare un elettricista per una dispersione?
Meglio non aspettare. Se i segnali si ripetono o peggiorano, serve una diagnosi strumentale. Un professionista individua la tratta guasta e propone ripristini sicuri.
- Scatti ripetuti del salvavita, anche senza carichi evidenti. È un segnale di perdita non trascurabile.
- Odori di bruciato, segni di annerimento o calore su prese e spine. Indicano surriscaldamento e possibile degrado dell’isolamento.
- Presenza di acqua vicino a prese, quadri o prolunghe. Prima asciuga e sospendi l’uso, poi richiedi verifica.
- Elettrodomestici che fanno scattare l’impianto appena collegati. Non usarli finché non vengono controllati.
- Bolletta in crescita senza motivo, nonostante abitudini stabili. Potrebbe esserci una dispersione costante.
Prevenzione: buone pratiche e manutenzione
La prevenzione combina abitudini corrette e manutenzione periodica. Piccoli accorgimenti riducono notevolmente la probabilità di guasti e perdite verso terra.
Manutenzione annuale dell’impianto
Programma verifiche periodiche: controllo del differenziale, stato di prese e morsetti, integrità delle guaine e prove strumentali. Le norme tecniche prevedono ispezioni e test funzionali ricorrenti sugli impianti domestici. Una manutenzione programmata anticipa i guasti e prolunga la vita dei componenti.
Ambienti umidi: attenzione extra
In bagni, cucine, garage e aree esterne, usa apparecchi e prese con grado di protezione adeguato, tappi copripresa e guarnizioni sane. Evita prolunghe a terra e asciuga subito condensa e gocce.
Ricorda che la corrente di dispersione aumenta se acqua e sporco creano percorsi conduttivi: mantieni pulite e asciutte le superfici, specialmente vicino alle prese. Preferisci componenti certificati e installati a regola d’arte.
Cose da fare e da evitare
- Scollega subito l’apparecchio sospetto.
- Evita di toccare parti metalliche o bagnate.
- Prova il differenziale con il tasto Test, se sei in sicurezza.
- Non aprire quadri elettrici o cassette.
- Non bypassare o bloccare il salvavita.
- Chiama un elettricista abilitato e descrivi i sintomi.
Domande frequenti
Cos’è la dispersione elettrica?
È una corrente che segue un percorso indesiderato, per esempio attraverso umidità o isolanti danneggiati. Se supera le soglie di sicurezza, interviene il differenziale e compaiono sintomi come scatti o odori.
La bolletta che cresce può indicare una dispersione?
Sì, una perdita costante può sommare consumi nel tempo. Verifica elettrodomestici e ciabatte, osserva i periodi di assenza da casa e, se i valori restano anomali, contatta un elettricista.
Posso usare un multimetro per trovare la dispersione?
Misure su parti in tensione sono rischiose e richiedono strumenti idonei e competenza. A livello domestico limita le verifiche a basso rischio e affida diagnosi e prove a un professionista abilitato.
Lo scatto del salvavita indica sempre una dispersione?
Non sempre. Può scattare anche per transitori o sovraccarichi. Se gli scatti sono ripetuti o associati a odori, calore o umidità, è prudente sospendere l’uso e chiedere un controllo.
Quando è urgente chiamare un elettricista?
Subito, se avverti odori di bruciato, vedi fumo, noti segni di annerimento o il salvavita scatta ripetutamente. Evita interventi fai-da-te su quadri o cavi danneggiati.
In sintesi, cosa ricordare
- Segnali tipici: scatti del salvavita, odori, riscaldamenti anomali, umidità.
- Verifiche a basso rischio: scollega, isola, prova il differenziale.
- Cause frequenti: cavi danneggiati, umidità, apparecchiature difettose, impianto datato.
- Chiama un professionista quando i segnali persistono o peggiorano.
- Prevenzione: manutenzione periodica, qualità dei componenti, ambienti asciutti.
Affrontare una dispersione con metodo riduce tempi, costi e rischi. Riconosci i segnali, esegui solo controlli sicuri e documenta i sintomi: darai all’elettricista informazioni preziose per una diagnosi rapida. La manutenzione preventiva e la scelta di componenti certificati restano le misure più efficaci per vivere la casa in tranquillità.
Se sospetti un problema, non forzare riarmi ripetuti né soluzioni improvvisate. Interrompi l’uso dell’apparecchio coinvolto, mantieni asciutte le aree critiche e richiedi una verifica professionale: è la via più rapida e sicura per ripristinare l’impianto.
