Hai un addebito diretto che non ti serve più o che vuoi contestare? In questa guida spieghiamo come revocare un RID/SDD collegato al tuo conto UniCredit, i tempi tipici e gli errori da evitare. Useremo esempi pratici e termini semplici su mandato, creditore e rimborso.
Per interrompere un addebito diretto con UniCredit, individua il mandato, decidi se bloccare il mandato o contestare un singolo addebito, invia la richiesta da app/home banking o in filiale, quindi monitora l’esito. In molti casi è previsto il rimborso secondo le regole SDD, con tempi diversi a seconda della situazione.
Che cos’è il RID/SDD e come funziona?
Il RID (Rapporto Interbancario Diretto) è l’antenato italiano dell’SDD (SEPA Direct Debit), l’addebito diretto europeo. Oggi la maggior parte degli incassi ricorrenti usa SDD: autorizzi un creditore a prelevare dal tuo conto, finché il mandato resta valido.
Lo schema più diffuso è il SEPA Direct Debit Core, pensato per consumatori: firmi un mandato e il creditore presenta le richieste di addebito alle scadenze. Puoi gestire o revocare quel mandato in qualsiasi momento, seguendo procedure chiare e tracciabili.
RID vs SDD in Italia
Il termine “RID” sopravvive nel linguaggio comune, ma tecnicamente è stato sostituito dall’SDD. Nella pratica, quando si parla di “revoca RID” si intende bloccare o annullare un mandato SDD attivo. Capire questa equivalenza evita confusione nelle richieste.
Mandato e autorizzazioni
Il mandato SDD è l’autorizzazione che dai al creditore per addebitare il conto: contiene dati come creditore, IBAN, identificativo mandato e schema (Core o B2B). Se revochi il mandato, fermi gli addebiti futuri; se contesti un singolo addebito, chiedi il rimborso di una specifica operazione.
Quanto tempo serve per la revoca?
La revoca di un mandato blocca gli addebiti futuri, ma non sempre “ferma” un addebito già in lavorazione. I tempi dipendono da quando il creditore invia la richiesta e da eventuali scadenze ravvicinate. Per addebiti già eseguiti, puoi attivare la procedura di rimborso prevista dallo schema SDD Core entro 8 settimane, senza motivazione specifica.
Se l’operazione non era autorizzata (ad esempio mandato inesistente o revocato), la finestra per contestare è più lunga e può arrivare fino a 13 mesi, come previsto dal quadro normativo europeo applicabile ai pagamenti. In tutti i casi, conserva ricevute, comunicazioni e codici identificativi: accelerano la gestione.
Per ridurre i tempi: agisci non appena vedi la pre-notifica o l’addebito in lavorazione, contatta anche il creditore e invia alla banca una richiesta completa di dettagli (identificativo mandato, data scadenza, importo). Una richiesta chiara e tempestiva migliora l’esito.
Passaggi chiave per la revoca
- Verifica il mandato SDD attivo e identifica il creditore.
- Decidi se revocare il mandato o contestare un singolo addebito.
- Richiedi il blocco al creditore e inoltra la revoca alla banca.
- Invia la richiesta da app, online banking o in filiale.
- Monitora le prossime scadenze e controlla l’esito.
- Se necessario, attiva rimborso SDD o reclamo formale.
Quali alternative al blocco del RID?
Non sempre serve cancellare tutto: a volte basta una soluzione mirata. Prima di revocare, verifica se puoi aggiornare i dati o presentare un modulo di revoca solo per un addebito, evitando disservizi (per esempio la sospensione di un’utenza).
- Contatto con il creditore: chiedi la sospensione temporanea o la modifica del mandato. Spesso puoi cambiare la data di addebito o l’IBAN senza bloccare l’intero rapporto.
- Contestazione mirata: se un singolo importo è errato, attiva la richiesta di rimborso anziché chiudere il mandato. Mantieni così la continuità dei pagamenti regolari.
- Limite per importo o creditore: molte banche permettono filtri o limiti sugli SDD. Imposta soglie per evitare addebiti anomali, mantenendo attivo il mandato principale.
- Conto dedicato: separa gli addebiti ricorrenti su un secondo conto. Facilita i controlli, riduce errori e rende più semplice intervenire senza toccare gli altri pagamenti.
- Verifica pre-notifiche: i creditori dovrebbero avvisare prima dell’addebito. Se ricevi la pre-notifica, usa quel tempo per intervenire in anticipo e chiedere una rettifica.
- Aggiorna il mandato: cambi IBAN o intestazione? Chiedi l’aggiornamento del mandato SDD, così eviti rifiuti o ripetizioni degli addebiti mentre sistemi i dati.
- Sospensione concordata: per periodi limitati (vacanze, lavori), una sospensione concordata col creditore evita la revoca e la successiva riattivazione da zero.
- Pagamento alternativo: se non vuoi più l’addebito automatico, passa a bonifico ricorrente o carta. Valuta pro e contro: automazione, costi, promemoria e gestione scadenze.
Cosa fare se l’addebito continua
Se dopo la revoca vedi ancora un addebito, verifica lo stato del mandato nell’app/home banking e confronta l’ID mandato con quello revocato: potrebbero esistere più mandati per lo stesso servizio. Controlla anche le pre-notifiche ricevute.
Apri un reclamo formale verso banca e creditore, allegando prove (richiesta di revoca, email, fatture). Se il disaccordo persiste, valuta la risoluzione stragiudiziale con l’Arbitro Bancario Finanziario, che gestisce controversie su servizi di pagamento in Italia. Tieni traccia di ogni passaggio con date e numeri di pratica.
Domande frequenti
Posso revocare un RID UniCredit dall’app?
Sì, sezione pagamenti/addebiti: cerca il mandato, seleziona revoca o blocco e invia la richiesta. In alternativa usa l’home banking o chiedi assistenza in filiale.
La revoca è immediata per gli addebiti imminenti?
Dipende dallo stato dell’operazione. Se il creditore ha già inviato la richiesta, potrebbe andare a buon fine. In tal caso puoi attivare la procedura di rimborso prevista dallo schema SDD.
È possibile bloccare solo un addebito e non il mandato?
Sì. Puoi contestare un singolo addebito chiedendo il rimborso, lasciando attivo il mandato per le future scadenze corrette. È utile quando l’importo è momentaneamente errato.
Ci sono costi per revocare un RID/SDD?
Le banche possono applicare costi secondo il foglio informativo. Verifica sul tuo contratto: alcuni servizi sono gratuiti, altri hanno commissioni per revoca o gestione reclami.
Cosa succede alle mie utenze dopo la revoca?
Se revochi il mandato, i futuri addebiti vengono rifiutati. Per evitare interruzioni, concorda un metodo di pagamento alternativo con il fornitore (bonifico, carta o altra data di addebito).
Posso ottenere un rimborso dopo l’addebito?
Di norma sì: se l’addebito era autorizzato, hai una finestra limitata per chiedere rimborso; se non era autorizzato, le tempistiche sono più ampie. Conserva sempre la documentazione.
Riepilogo in poche righe
- Il RID/SDD si basa su un mandato: puoi revocarlo o contestare singoli addebiti.
- La revoca ferma gli addebiti futuri; per rimborsi segui le regole SDD Core.
- Rimborso tipico: 8 settimane se autorizzato; fino a 13 mesi se non autorizzato.
- Usa app, home banking o filiale; conserva prove e monitora l’esito.
- Se persiste il problema, apri reclamo e valuta l’ABF.
La gestione di un addebito diretto richiede metodo più che tempo: identifica il mandato, scegli l’azione giusta (revoca o contestazione) e fornisci alla banca informazioni complete. In parallelo, dialoga con il creditore: spesso una correzione puntuale evita disservizi e velocizza il rimborso.
Queste informazioni hanno scopo informativo generale e non sostituiscono consulenze professionali. Se il caso è complesso o urgente, valuta il supporto dell’assistenza clienti e la lettura dei documenti ufficiali prima di decidere. Una cronologia precisa degli eventi aiuta a risolvere più in fretta.
