L'IBAN è un codice alfanumerico standard che identifica un conto bancario in modo univoco nei pagamenti nazionali e internazionali. Ti aiuta a indirizzare il denaro verso il giusto numero di conto, grazie a una sintassi precisa e a un check digit che riduce gli errori.

In questa guida spieghiamo come è fatto questo codice, come controllarne la correttezza e quando usare strumenti e controlli (inclusi BIC/SWIFT) in modo sicuro e consapevole.

Vuoi capire velocemente l’IBAN? È un codice alfanumerico con prefisso paese e cifre di controllo. Per verificarlo, pulisci il testo, controlla lunghezza e formato, calcola il check digit (mod 97) e, in caso di dubbi, conferma con la banca.

Come si compone un IBAN?

Un IBAN è composto da più parti: il codice paese (due lettere), due cifre di check digit e un tratto nazionale chiamato BBAN che codifica banca e conto. Il risultato è un codice leggibile dai sistemi e pensato per ridurre gli errori umani.

La lunghezza totale varia per paese. In Italia è di 27 caratteri. La struttura dettagliata dei formati nazionali è definita e aggiornata nel registro IBAN ufficiale, che indica regole, alfabeti ammessi e posizioni.

Struttura generale

Il codice inizia con il paese (es. IT, FR, DE), seguito dalle cifre di controllo, poi dal BBAN. Il BBAN, a sua volta, può includere identificativo della banca, della filiale e il numero di conto. La stringa è alfanumerica e non fa distinzione tra maiuscole/minuscole.

Esempio italiano

Un esempio tipico è “ITkk bbbb bbbb cccc cccc cccc ccc”, dove “kk” sono le cifre di controllo e le lettere “b/c” rappresentano campi numerici. L’esempio non è reale, ma mostra che l’IBAN italiano ha 27 caratteri e integra ABI (5 cifre), CAB (5 cifre) e numero di conto (12 cifre) nel BBAN.

Lo standard IBAN è stato creato per identificare in modo univoco i conti bancari oltre confine e facilitare i pagamenti internazionali.

ISO — ISO 13616-1, 2014. Tradotto dall'inglese.
Testo originale

The International Bank Account Number (IBAN) is an international standard (ISO 13616) for uniquely identifying bank accounts across borders and facilitating cross-border payments.

Come si verifica un IBAN?

Verificare un IBAN significa accertarsi che la stringa sia formalmente corretta, non che il conto esista o sia attivo. Il controllo usa il modulo 97 e semplici regole di formato, utili per intercettare errori di digitazione.

Prima si normalizza il testo, poi si controlla la lunghezza attesa per il paese e infine si valida il check digit. Queste verifiche seguono lo standard ISO, spesso indicato come standard ISO 13616, impiegato nell’area SEPA e oltre.

Algoritmo mod 97 in breve

  1. Porta le prime quattro posizioni in fondo alla stringa.
  2. Sostituisci le lettere con numeri (A=10, B=11, … Z=35).
  3. Calcola il resto della divisione per 97 della sequenza risultante.
  4. L’IBAN è valido se il resto è 1; altro valore indica errore.

Questa logica è deterministica e non richiede dati personali. Usa la formattazione ufficiale del paese e lo standard ISO 13616 come riferimento tecnico.

Verifica in 5 passi

  • Rimuovi spazi e caratteri extra.
  • Controlla la lunghezza prevista per il paese.
  • Verifica il codice paese e la formattazione BBAN.
  • Calcola il check digit con modulo 97.
  • Confronta un eventuale BIC/SWIFT con la banca.
  • In caso di dubbi, contatta l'istituto.

Qual è la differenza tra IBAN e BIC/SWIFT?

IBAN e BIC servono a cose diverse e complementari. Il codice BIC (SWIFT) identifica l’istituto finanziario, mentre l’IBAN individua il conto specifico presso quella banca o filiale.

Quando serve il BIC?

  • Nelle operazioni internazionali in cui il sistema richiede la banca di destinazione oltre all’IBAN.
  • Quando la controparte fornisce l’IBAN ma non l’indicativo della banca e il sistema non lo ricava automaticamente.
  • Per chiarire omonimie tra istituti o filiali in paesi diversi.

Pensa all’IBAN come a un “indirizzo completo” del conto, mentre il BIC è come il “codice postale” della banca: insieme guidano il pagamento verso la destinazione corretta.

Quali errori comuni rendono invalido un IBAN?

Molti errori sono semplici distrazioni, ma bloccano o ritardano un pagamento. Questa lista ti aiuta a riconoscerli e a prevenirli.

  • Spazi o simboli extra. Alcuni moduli accettano solo caratteri alfanumerici senza spazi. In caso di copia/incolla, rimuovi separatori, trattini e caratteri invisibili.
  • Lunghezza errata. Ogni paese ha una lunghezza fissa. Se manca un carattere o c’è un carattere in più, l’IBAN risulta invalido già al primo controllo.
  • Codice paese sbagliato. Due lettere scambiate (es. “IT”/“TI”) fanno fallire il controllo e possono confondere i sistemi di pagamento.
  • Check digit non coerente. Se le due cifre di controllo non soddisfano il modulo 97, l’IBAN viene rifiutato dal sistema.
  • Caratteri non ammessi. Alcuni formati ammettono solo numeri in porzioni del BBAN; inserire lettere o accenti porta a errore.
  • Zero iniziali persi. Nel BBAN gli zeri contano; troncarli cambia il significato. Evita fogli di calcolo che rimuovono gli zeri a sinistra.
  • Scambio di campi. Confondere ABI/CAB o invertire porzioni del BBAN produce IBAN formalmente scorretti.
  • Copie da fonti non affidabili. Screenshot o PDF ridotti possono tagliare caratteri; verifica sempre con il documento bancario più recente.

Quando usare la verifica IBAN?

La verifica formale è utile prima di inviare o impostare pagamenti, per ridurre errori e resi. Non sostituisce i controlli operativi della tua banca, ma è un buon filtro preliminare.

  • Prima di salvare un nuovo beneficiario nel gestionale o nell’app di banking.
  • Quando ricevi un IBAN per email o chat e vuoi un controllo rapido di coerenza.
  • Durante migrazioni dati (ad esempio, aggiornamenti di fornitori o payroll).
  • Quando un pagamento è respinto per “dati non validi” e devi capire dove intervenire.

Se qualcosa non torna, la conferma va sempre fatta con l’istituto di credito o con il beneficiario attraverso un canale verificato. Evita di condividere dati sensibili in modo non sicuro.

Quali sono i limiti delle verifiche online?

Gli “IBAN checker” aiutano a trovare errori formali, ma hanno limiti importanti. Un IBAN valido non prova che il conto esista, sia attivo o appartenga alla persona attesa.

  • Le verifiche non accedono ai sistemi delle banche: non possono confermare titolarità o saldo.
  • I database pubblici possono essere incompleti o aggiornarsi con ritardo rispetto ai cambi normativi.
  • Gli strumenti affidabili non chiedono credenziali né dati personali oltre al codice da validare.
  • Un controllo formale non elimina il rischio di errore umano: verifica sempre le fonti.

Valuta privacy e sicurezza: inserisci codici solo su strumenti di cui ti fidi e conserva la documentazione fornita dalla banca per eventuali riscontri.

Domande frequenti

L'IBAN è lo stesso del numero di conto?

No. L’IBAN include codice paese, cifre di controllo e il BBAN che incorpora elementi come ABI, CAB e numero di conto. Serve a identificare in modo standard un conto per i pagamenti.

Posso risalire al titolare con un IBAN?

No. Per ragioni di privacy i dati del titolare non sono pubblici. Un IBAN non rivela il nome del cliente; eventuali verifiche spettano esclusivamente agli istituti coinvolti.

Un IBAN valido garantisce che il conto esista?

No. La validità è solo formale (lunghezza, struttura, check digit). L’esistenza o l’operatività del conto possono esseri verificate solo dalla banca, non dagli strumenti pubblici.

Dove trovo il BIC/SWIFT?

Di solito su contratti, coordinate bancarie e documenti informativi della banca (ad esempio estratti conto). In alternativa, chiedilo all’istituto o verifica la documentazione ufficiale.

È sicuro condividere l'IBAN?

Condividere l’IBAN per ricevere un pagamento è pratica comune. Evita però di diffondere altre informazioni sensibili e verifica sempre l’identità del richiedente tramite canali affidabili.

Cosa succede se sbaglio IBAN in un bonifico?

Il pagamento può essere respinto o ritardato. Agisci tempestivamente contattando la tua banca per assistenza: solo l’istituto può gestire rettifiche o revoche secondo le proprie procedure.

Cosa ricordare in sintesi

  • L’IBAN è uno standard con paese, cifre di controllo e BBAN.
  • La verifica usa modulo 97 e regole di lunghezza per paese.
  • In Italia la lunghezza prevista è 27 caratteri.
  • IBAN identifica il conto; BIC/SWIFT identifica la banca.
  • Gli IBAN checker non confermano esistenza o titolarità.

Conoscere struttura e controlli dell’IBAN aiuta a ridurre errori e tempi di lavorazione. La verifica formale intercetta molte sviste, ma non sostituisce i controlli della banca né conferma la titolarità del conto. In caso di incongruenze o cambi coordinata, chiedi conferma tramite un canale verificato e conserva le comunicazioni per tracciabilità.

Usa prudenza con strumenti online, condividi solo le informazioni necessarie e preferisci documenti ufficiali aggiornati. Se gestisci molti pagamenti, considera procedure interne di controllo a doppio operatore per ridurre il rischio di digitazione errata e di lavorazioni ripetute.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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