Il rendimento descrive la resa o il ritorno generato rispetto al capitale impiegato. Capire come si misura, tra interesse semplice, composto e rendimento medio, aiuta a leggere indicatori come ROI, ROE e TIR senza equivoci e con interesse composto ben compreso.

Cos’è il rendimento, come si esprime e perché contano ROI, ROE, TIR e VAN: definizioni chiare, formule di base con esempi, differenze chiave e limiti pratici per interpretare correttamente i numeri e confrontarli con rischio, costi e inflazione.

Che cosa significa rendimento in finanza?

In finanza, il rendimento è il rapporto percentuale tra risultato ottenuto (guadagni o perdite) e capitale impiegato. Può essere espresso su base giornaliera, mensile o annua e si applica ad azioni, obbligazioni, fondi, progetti o imprese.

Qual è la differenza tra rendimento, ROI e ROE?

La formula del ROE è utile netto / patrimonio netto medio; indica quanta redditività genera per gli azionisti il capitale proprio (ROE = utile netto / patrimonio netto medio). Il ROI guarda invece al capitale totale impiegato in un progetto o azienda. Se si parla di ROIC (rendimento del capitale investito), si considera il capitale operativo netto impiegato per generare i flussi.

Cosa indica il capitale investito?

Il capitale investito rappresenta le risorse complessive utilizzate per far funzionare l’attività (mezzi propri e debito operativo). Serve per valutare quanta resa producono i fondi impiegati al netto delle attività non operative.

Passaggi chiave per valutare

  • Definisci l’obiettivo (crescita, reddito, rischio).
  • Raccogli i dati: capitale investito e flussi di cassa.
  • Scegli un orizzonte temporale coerente.
  • Applica la formula adatta (semplice, composta, media geometrica).
  • Confronta con un benchmark e il rischio.
  • Considera costi, tasse e inflazione.

Come si calcola il rendimento: formule base

La formula base del rendimento percentuale mette in relazione risultato e capitale iniziale. È utile distinguere tra calcolo semplice e composto per non confondere variazioni di breve periodo e performance su più anni.

Nel calcolo a interesse semplice, rendimento = (valore finale − valore iniziale + proventi) / valore iniziale. Se investi 1.000 e incassi 60 di cedole più un valore finale di 1.020, il rendimento totale è (1.020 − 1.000 + 60) / 1.000 = 8%.

Su orizzonti pluriennali conta il compounding: la media geometrica misura il tasso annuo equivalente che tiene conto delle oscillazioni. Due anni a +10% e −10% non danno 0% medio aritmetico utile, ma un risultato inferiore; la media geometrica cattura questo effetto.

Come valutare il rendimento di un portafoglio?

Per i portafogli si confrontano rendimento e rischio. Il rendimento medio composto indica quanto cresce il capitale su base annua tenendo conto del compounding, mentre indicatori di rischio (per esempio deviazione standard o drawdown) aiutano a capire la stabilità della performance.

Quando usare TIR e VAN?

Per progetti con flussi di cassa distribuiti nel tempo, il tasso interno di rendimento (TIR) è il tasso che rende il valore attuale netto (VAN) uguale a zero. Il TIR è utile per confrontare progetti con scala diversa, mentre il VAN misura il valore creato in termini assoluti.

Esempio numerico essenziale

Se investi oggi 100 e tra un anno incassi 120, il TIR è il tasso annuale che rende il VAN pari a zero: in questo caso 20%. Con più flussi, il TIR si calcola numericamene (software/algoritmi) e va sempre valutato insieme al VAN.

Quali sono i limiti del rendimento?

Il rendimento, da solo, dice poco sul profilo di rischio, sul ruolo di inflazione e costi. Per interpretarlo correttamente serve contesto: orizzonte, volatilità, commissioni, imposte e obiettivi.

  • Rendimento senza rischio non esiste: confronta sempre la performance con la volatilità e con un benchmark appropriato. Una crescita elevata con oscillazioni estreme potrebbe non essere sostenibile.
  • Nominale vs reale: l’inflazione erode il potere d’acquisto. Un 4% nominale con inflazione al 3% vale circa l’1% reale; lo scenario macro conta nelle comparazioni.
  • Orizzonte incoerente: confrontare un mese con un anno porta a conclusioni sbagliate. Normalizza i dati su base annua o usa la media geometrica per più periodi.
  • Rendimento di picco: scegliere prodotti solo perché hanno brillato di recente espone al rischio di regressione verso la media. Valuta la storia completa, non l’ultimo trimestre.
  • Costi e imposte: commissioni, spread e tassazione possono ridurre in modo sensibile il rendimento netto. Considera l’effetto cumulato nel lungo periodo.
  • Bias di selezione: guardare solo ai “sopravvissuti” (fondi rimasti in vita) distorce le medie. Includi chiusure e fusioni quando analizzi le serie storiche.
  • Ipotesi implicite del TIR: presuppone reinvestimento dei flussi al medesimo tasso e può avere più soluzioni con flussi che cambiano segno. Affiancalo sempre al VAN.

Di seguito alcune risposte rapide alle domande più comuni su significato, formule e uso corretto.

Domande frequenti

Qual è un buon rendimento annuo?

Dipende da rischio, orizzonte, inflazione e benchmark. Un rendimento è “buono” se coerente con l’obiettivo e il rischio assunto; confrontalo con alternative simili e con il tasso privo di rischio.

Il rendimento composto come funziona?

Gli interessi maturano sugli interessi già guadagnati: la crescita è esponenziale nel tempo. Per periodi multipli, usa la media geometrica per stimare il tasso annuo equivalente.

ROE può essere negativo?

Sì. Se l’utile netto è negativo o il patrimonio netto medio è molto basso, il ROE scende sotto zero. Va interpretato insieme a leva finanziaria, margini e qualità degli utili.

Quando il TIR è fuorviante?

Con flussi che cambiano segno più volte può esistere più di un TIR. Inoltre presume reinvestimento al tasso stesso: confronta sempre il TIR con VAN e profilo dei flussi.

Come confrontare progetti di durata diversa?

Usa VAN e TIR insieme, oppure un tasso annuo equivalente calcolato con media geometrica. Normalizza i flussi per durata e rischio per rendere i confronti più corretti.

Sintesi e prossimi passi

  • Il rendimento è un rapporto percentuale sul capitale.
  • Usa media geometrica per periodi multipli.
  • TIR e VAN aiutano a valutare progetti.
  • ROE misura il valore per gli azionisti.
  • Interpreta sempre con rischio, costi e inflazione.

Il rendimento è una misura potente, ma prende senso solo nel contesto giusto: orizzonte, rischio, costi e inflazione. Usa formule semplici per stime rapide e metodi composti per periodi lunghi, affiancando VAN e TIR quando valuti progetti a flussi multipli. Evita scorciatoie: confronta con benchmark coerenti e verifica la qualità dei dati.

Questa guida è informativa e non costituisce consulenza. Per decisioni economiche, approfondisci le definizioni, replica i calcoli e considera il tuo profilo di rischio. Un approccio disciplinato, con metriche coerenti e aspettative realistiche, riduce gli errori e rende le scelte più consapevoli.

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