Hai sentito parlare di IBAN ma non sai bene a cosa serva? In questa guida chiara e pratica scoprirai cos’è questo codice bancario, come si compone, dove trovarlo e come controllarlo. Capirai perché è uno standard internazionale essenziale per pagamenti e bonifici, e come si collega ad altri identificativi come BIC/SWIFT.

L’IBAN è un codice standard internazionale che identifica un conto bancario. Contiene Paese, cifre di controllo e un BBAN locale. Serve per pagamenti e bonifici, soprattutto nell’area SEPA. Puoi trovarlo in app, estratti conto e documenti bancari, e verificarne forma e cifre di controllo.

Che cos’è l’IBAN?

L’IBAN, acronimo di International Bank Account Number, è un identificativo univoco che consente ai sistemi di pagamento di riconoscere in modo standardizzato un conto bancario in un determinato Paese. Evita ambiguità e riduce errori nella digitazione durante i trasferimenti di denaro.

Qual è il significato dell’acronimo IBAN?

Sta per International Bank Account Number: letteralmente “numero internazionale di conto bancario”. L’acronimo è nato per uniformare i pagamenti transfrontalieri, riducendo tempi e frizioni operative.

Come si compone un IBAN?

La struttura base include codice Paese (due lettere), due cifre di controllo e un BBAN (Basic Bank Account Number) definito a livello nazionale. È regolata dallo standard ISO 13616-1 e può raggiungere al massimo 34 caratteri;

Infografica colorata che mostra i segmenti e la struttura di un IBAN
Infografica che evidenzia i segmenti che compongono un codice IBAN. · Maeka research · CC BY-SA 4.0 · Infographics that shows how the IBAN code is composed

le cifre di controllo sono calcolate con l’algoritmo Mod 97-10. In Italia, l’IBAN è lungo 27 caratteri complessivi.

Esempio di struttura italiana

Un esempio tipico è: IT60 X054 2811 1010 0000 0123 456. Le prime due lettere (“IT”) indicano il Paese; seguono le due cifre di controllo (“60”); poi il BBAN con CIN, ABI, CAB e numero di conto. La lunghezza complessiva è di 27 caratteri.

Cifre di controllo: come operano

Le due cifre di controllo servono a evidenziare eventuali errori di digitazione. Il principio è semplice: si riorganizzano i caratteri e si applica un calcolo modulo 97; se il resto è 1, il codice è formalmente valido.

  1. Porta le prime quattro posizioni (Paese + check) in coda alla stringa.
  2. Sostituisci le lettere con numeri (A=10, B=11, …, Z=35).
  3. Calcola il numero risultante modulo 97.
  4. Se il risultato è 1, il controllo formale è superato.

I dettagli formali dei formati nazionali sono mantenuti nel registro ufficiale dei Paesi e dei relativi BBAN: consulta l’IBAN Registry curato da SWIFT per lunghezze e regole per singolo Paese.

Elementi principali dell’IBAN italiano

  • Codice Paese (IT): indica l’Italia. È indispensabile per l’instradamento internazionale e distingue i formati nazionali.
  • Cifre di controllo: due numeri che validano la stringa con Mod 97-10. Servono a intercettare errori comuni di trascrizione.
  • CIN: carattere di controllo del BBAN. Aiuta i sistemi domestici a verificare coerenza e posizione dei campi.
  • ABI: codice della banca. Identifica l’istituto finanziario a livello nazionale.
  • CAB: codice di filiale. Specifica l’agenzia che gestisce il conto del cliente.
  • Numero di conto: identificativo del rapporto. Insieme ai codici precedenti completa il BBAN.

Punti chiave IBAN

  • L’IBAN identifica un conto bancario in modo univoco.
  • È standard ISO 13616 e lungo fino a 34 caratteri.
  • Le due cifre di controllo riducono gli errori di digitazione.
  • In Italia ha 27 caratteri (IT + 2 check + BBAN).
  • IBAN e BIC/SWIFT servono a scopi complementari.
  • Verifiche formali non confermano l'intestatario.

Dove si trova l’IBAN e come verificarlo?

Puoi reperire l’IBAN sul home banking, negli estratti conto, nei documenti di apertura del conto e nei moduli di pagamento.

Schermata di un estratto conto che mostra l’IBAN del conto corrente
Pagina di estratto conto che indica la posizione dell’IBAN nell’intestazione. · Martinvl · CC BY-SA 3.0 · WessexBankStatement.svg

Alcune app mostrano l’IBAN direttamente nella schermata principale del rapporto.

  1. Controlla che il codice Paese sia corretto per il tuo conto (es. “IT” per l’Italia).
  2. Verifica la lunghezza prevista per il Paese: in Italia sono 27 caratteri.
  3. Accerta che siano presenti solo lettere e numeri, senza simboli extra o spazi.
  4. Usa un controllo Mod 97-10 per testare le cifre di controllo. Non rivela il titolare, ma evita errori formali.
  5. Confronta i segmenti (es. ABI/CAB) con i dati della tua banca, se disponibili nei documenti.
  6. Se qualcosa non torna, contatta il servizio clienti dell’istituto per un riscontro.

Qual è la differenza tra IBAN e BIC/SWIFT?

L’IBAN individua il conto; il BIC (Bank Identifier Code), spesso chiamato codice SWIFT, identifica la banca a livello internazionale. Sono complementari: l’IBAN punta al rapporto, il BIC alla controparte bancaria, soprattutto per trasferimenti transfrontalieri.

  • L’IBAN dirige i fondi verso un conto specifico.
  • Il BIC/SWIFT aiuta i sistemi a raggiungere la banca giusta all’estero.
  • In ambito SEPA, spesso basta l’IBAN; per pagamenti oltre SEPA può servire anche il BIC.

Quando serve l’IBAN nelle aree SEPA?

Nell’area SEPA (Single Euro Payments Area) l’IBAN è lo standard per bonifici, addebiti diretti e altre operazioni in euro tra Paesi aderenti. Facilita l’elaborazione in modo uniforme, con formati e procedure allineati.

I bonifici SEPA tra conti di Paesi diversi ma aderenti utilizzano l’IBAN come riferimento primario. L’uso di un formato standard riduce gli errori di instradamento e velocizza la riconciliazione tra banche.

Errori comuni e buone pratiche

  • Confondere “0” e “O”: presta attenzione alle cifre. Un controllo Mod 97-10 intercetta molte imprecisioni, ma non tutte le sostituzioni visive ovvie.
  • Spazi e separatori: copia l’IBAN senza spazi superflui. I sistemi tollerano gruppi separati, ma il formato computazionale non deve includerli.
  • Copiature parziali: riportare solo una porzione del codice invalida il pagamento. Confronta sempre lunghezza e Paese.
  • Formati errati per Paese: ogni Stato ha lunghezze e regole proprie. Verifica che la struttura corrisponda al formato nazionale.
  • Confusione con BIC/SWIFT: non sostituisce l’IBAN. Servono a livelli diversi nell’instradamento del pagamento.
  • Dati obsoleti: dopo fusioni o migrazioni bancarie alcuni codici possono cambiare. Riferisciti ai documenti aggiornati della banca.
  • Affidarsi a conferme non ufficiali: strumenti online possono validare la forma, ma non attestano il titolare. Per conferme, usa solo canali dell’istituto.

Domande frequenti

Come si trova l’IBAN del proprio conto?

Di solito è visibile su home banking, estratti conto e documenti contrattuali. In alternativa, puoi chiederlo al servizio clienti della tua banca.

È sicuro condividere l’IBAN?

L’IBAN è un identificativo del conto e non consente prelievi da solo. Condividilo solo quando necessario e con soggetti affidabili, evitando canali non protetti.

L’IBAN cambia quando cambio banca?

Sì, di norma l’IBAN è legato alla banca e alla filiale. Un cambio di istituto o di rapporto comporta un nuovo IBAN.

Posso inviare denaro senza IBAN?

Dipende dal metodo. Per bonifici e addebiti in area SEPA l’IBAN è lo standard. Altri strumenti (es. carte o wallet) seguono procedure diverse.

Qual è la differenza tra IBAN e BBAN?

Il BBAN è la parte nazionale dell’IBAN, con struttura definita da ciascun Paese. L’IBAN aggiunge Paese e cifre di controllo per l’uso internazionale.

Perché un IBAN risulta invalido?

Errori di digitazione, lunghezza non corretta o cifre di controllo non coerenti sono cause frequenti. Verifica formato, Paese e calcolo Mod 97-10.

Riepilogo in pochi punti

  • L’IBAN è uno standard per identificare conti a livello internazionale.
  • La struttura include codice Paese, check digits e BBAN locale.
  • In Italia è lungo 27 caratteri totali.
  • Il BIC/SWIFT completa l’instradamento dei pagamenti esteri.
  • Le verifiche formali non confermano il titolare del conto.

L’IBAN è un tassello fondamentale per scambi di denaro affidabili tra banche e Paesi. Conoscere struttura e controlli di base aiuta a ridurre errori e ritardi. Se hai dubbi su formati o variazioni, consulta i documenti aggiornati del tuo istituto e utilizza solo canali ufficiali.

Comprendere come è costruito un IBAN, quando servirti del BIC/SWIFT e quali verifiche formali sono possibili ti permette di comunicare i dati in modo preciso e di evitare correzioni. In caso di incertezze, il riferimento più autorevole resta sempre la tua banca.

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