Il IBAN è il numero internazionale del conto che identifica in modo univoco un rapporto bancario. Spesso viene percepito come un semplice codice, ma è parte di un sistema di coordinate bancarie pensato per indirizzare i pagamenti in modo preciso. In questa guida scopri cosa significa, come leggerlo correttamente e in quali situazioni ti viene richiesto.

L’IBAN è uno standard internazionale che identifica un conto bancario. In Italia ha 27 caratteri e comprende codici banca, sportello e numero di conto. Serve per bonifici (soprattutto in area SEPA), si verifica con cifre di controllo e non rivela dati sensibili.

Che cos'è l'IBAN e perché esiste?

L’IBAN (International Bank Account Number) è un formato standardizzato per identificare i conti bancari a livello internazionale. Riduce errori e tempi nei trasferimenti, in particolare tra istituti e Paesi diversi.

Perché serve l'IBAN nella SEPA?

In area SEPA l’IBAN consente di elaborare bonifici e addebiti in modo rapido e coerente tra banche di Paesi differenti. Grazie a regole comuni, i sistemi di pagamento possono instradare le operazioni con meno errori e rifiuti.

L’IBAN è un formato concordato a livello internazionale per identificare i conti bancari e facilitare i pagamenti transfrontalieri.

European Payments Council (EPC) — What is an IBAN?, 2024. Tradotto dall'inglese.
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The IBAN is an internationally agreed format for bank account identifiers that helps to process cross-border payments.

Come si legge l'IBAN italiano?

Leggere un IBAN significa riconoscere ogni blocco di caratteri e il suo ruolo. In Italia la lunghezza è fissa: 27 caratteri.

Struttura e significato

L’IBAN italiano inizia con “IT”, seguito da due cifre di controllo. Poi trovi il carattere di controllo interno (CIN) e i codici banca (ABI) e sportello (CAB).

Chiude il numero di conto (12 caratteri alfanumerici). Insieme, queste parti permettono di indirizzare il pagamento alla banca giusta e al rapporto corretto.

Esempio illustrativo

Esempio fittizio: IT60 X054 2811 1010 0000 0123 456. Gli spazi aiutano la leggibilità; nell’inserimento digitale, di solito non sono necessari e possono essere rimossi.

Dove trovare l'IBAN e quando usarlo?

Trovi il tuo IBAN sull’estratto conto, nell’home banking e nelle app della banca. I formati per Paese sono mantenuti nel registro IBAN di SWIFT e aiutano a interpretare correttamente la struttura nei vari mercati.

Ti viene richiesto quando devi ricevere un bonifico, impostare un addebito SEPA, accreditare uno stipendio o verificare un pagamento in ingresso. Per i bonifici UE, spesso è sufficiente indicare l’IBAN del beneficiario.

  • Estratto conto cartaceo: in genere in prima pagina, vicino ai dati del conto. È utile per confrontare rapidamente i codici.
  • App o web banking: sezione profilo o dettagli conto. La copia con un tocco riduce gli errori di digitazione.
  • Contratti e documenti: mandati di addebito SEPA o moduli d’incasso riportano l’IBAN comunicato.
  • Comunicazioni della banca: SMS o email di attivazione possono includere l’IBAN del rapporto.
  • Ufficio o HR: per l’accredito stipendi, l’IBAN viene richiesto in fase di inserimento dati.

Punti chiave sull'IBAN

  • Standard internazionale ISO 13616 per identificare conti bancari.
  • Inizia con codice Paese e due cifre di controllo (mod 97).
  • Lunghezza variabile per Paese (Italia: 27 caratteri).
  • Usato per bonifici nazionali e transfrontalieri in area SEPA.
  • Non sostituisce il codice BIC/SWIFT quando richiesto.
  • Verifica formale possibile; nessuna informazione sul titolare.

Qual è la differenza tra IBAN e BIC?

L’IBAN identifica il conto; il codice BIC (SWIFT) identifica la banca a livello internazionale. Nei trasferimenti in area SEPA spesso basta l’IBAN; per pagamenti extra-SEPA o in casi tecnici può servire anche il BIC.

Quando serve il BIC

Se invii un bonifico fuori dalla SEPA o la banca lo richiede, aggiungi il BIC. Aiuta a raggiungere l’istituto estero corretto quando conosci già l’IBAN del beneficiario.

Come verificare e inserire correttamente l'IBAN

Lo standard ISO 13616-1 definisce struttura e controlli dell’IBAN. Le due cifre dopo il codice Paese sono calcolate con un algoritmo di verifica modulo 97-10, che intercetta molti errori formali. Prima di inviarlo, è buona prassi una verifica formale.

Step rapidi

  1. Copia da fonte attendibile. Evita foto sfocate o trascrizioni orali. Se possibile, copia-incolla direttamente dal canale della tua banca.
  2. Pulisci la formattazione. Rimuovi spazi o trattini non richiesti e rispetta la lunghezza prevista per il Paese (in Italia 27 caratteri).
  3. Controlla i primi quattro caratteri. Il codice Paese deve essere corretto (es. IT) e le due cifre di controllo plausibili.
  4. Usa un validatore formale. Verifica le cifre di controllo: se non tornano, l’IBAN è probabilmente digitato in modo errato e va ricontrollato.
  5. Inserisci e conferma. Digita con cura o incolla nel campo giusto, quindi fai una verifica visiva finale prima di procedere.

Errori comuni e come evitarli

  • Confondere zero e lettera O. Accade con caratteri poco leggibili. Ricontrolla confrontando l’IBAN con una fonte digitale chiara.
  • Saltare un carattere. Un singolo omissione invalida l’IBAN. Conta i caratteri (27 in Italia) e, se serve, usa un validatore formale.
  • Usare spazi o simboli non ammessi. Alcuni moduli li rifiutano. Inserisci i caratteri continui; la formattazione è solo visiva.
  • Digitare un codice Paese sbagliato. “IT” non può diventare “TL”. Se l’IBAN non è italiano, verifica la lunghezza attesa per quel Paese.
  • Confondere BIC con IBAN. Il BIC identifica la banca, non il conto. Inseriscilo solo se richiesto espressamente.
  • Affidarsi a copie non ufficiali. Screenshot o messaggi inoltrati possono contenere errori. Preferisci l’home banking o documenti della banca.
  • Trascrizione manuale in fretta. È una fonte tipica di errori. Procedi lentamente e verifica ogni blocco di caratteri.
  • Non controllare le cifre di controllo. Il controllo mod 97 segnala molti errori. Se fallisce, ricontrolla la sequenza completa prima di inviare.

Domande frequenti

L'IBAN è uguale al numero di conto?

No. L’IBAN contiene il numero di conto ma include anche codice Paese, cifre di controllo e codici della banca e dello sportello. Serve a identificare in modo standard un rapporto bancario.

Dove trovo il mio IBAN?

Nell’estratto conto, nell’app o nel web banking, nei contratti (addebiti SEPA) e nelle comunicazioni ufficiali della banca. Se hai più conti, ogni rapporto ha il suo IBAN specifico.

Posso fare un bonifico senza IBAN?

In area SEPA, di norma si usa l’IBAN del beneficiario; in alcuni casi può essere richiesto anche il BIC. Fuori SEPA, IBAN e BIC sono spesso necessari. Verifica le istruzioni della tua banca.

È sicuro condividere l'IBAN?

L’IBAN non rivela il nome del titolare né consente addebiti da solo. Condividilo solo quando necessario e con soggetti affidabili. Evita di diffondere altri dati sensibili insieme all’IBAN.

Cosa succede se sbaglio una cifra?

Il controllo formale può bloccare l’operazione. Se l’IBAN è formalmente valido ma non corrisponde al beneficiario atteso, la banca può rifiutare o restituire il pagamento. Controlla sempre prima di confermare.

IBAN e BIC sono la stessa cosa?

No. L’IBAN identifica il conto, il BIC identifica la banca. In SEPA spesso basta l’IBAN; in pagamenti internazionali o quando la banca lo richiede, aggiungi anche il BIC.

Riepilogo e prossimi passi

  • IBAN identifica un conto in modo standard e internazionale.
  • In Italia è lungo 27 caratteri con CIN, ABI, CAB e numero.
  • Le cifre di controllo (mod 97) aiutano a evitare errori.
  • Non sostituisce il BIC quando il trasferimento lo richiede.
  • Verifica e inserimento corretti riducono rifiuti e ritardi.

Conoscere la struttura dell’IBAN e le sue regole riduce errori e rifiuti operativi. Prima di inviarlo, esegui una verifica formale, copia la sequenza da fonti affidabili e controlla la lunghezza prevista per il Paese. Per casi particolari o dubbi, contatta la tua banca.

Ricorda che l’IBAN è un identificatore tecnico e non un dato personale completo. Condividilo quando necessario, proteggendo gli altri dati sensibili. Con buone abitudini di controllo eviti ritardi, rispedizioni dei bonifici e comunicazioni aggiuntive.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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