La tredicesima è una mensilità aggiuntiva, spesso chiamata gratifica natalizia, che molte aziende corrispondono in prossimità delle feste. In questa guida spieghiamo cos’è, quando arriva, come si calcola e a chi spetta, con esempi pratici e un linguaggio semplice.

La tredicesima è una mensilità aggiuntiva maturata durante l’anno e pagata di norma a dicembre. L’importo dipende dallo stipendio ordinario e dai mesi lavorati. Regole, inclusioni e tempistiche variano per contratto: verifica il tuo CCNL o il cedolino per i dettagli effettivi.

Quando viene pagata la tredicesima?

In genere la tredicesima è erogata nel mese di dicembre, spesso prima di Natale, ma le date possono cambiare a seconda del contratto applicato e dell’azienda.

Entro quale data arriva di solito?

Molte realtà corrispondono la somma tra la metà e la fine di dicembre, così da inserirla nel cedolino di dicembre. Alcuni contratti fissano un giorno preciso (ad esempio entro il 20 del mese), altri prevedono una finestra. È bene verificare la prassi interna.

Settore privato e pubblico: differenze

Nel settore privato le scadenze sono definite dai CCNL e dalla prassi aziendale. Nel pubblico impiego spesso la tredicesima confluisce con le competenze di dicembre, ma possono esistere eccezioni organizzative. Chi ha un contratto a termine riceve comunque i ratei maturati.

A chi spetta la tredicesima e chi è escluso?

La regola generale: spetta ai lavoratori dipendenti secondo il contratto applicato. I contratti collettivi nazionali disciplinano maturazione, inclusioni e tempistiche. Restano esclusi, in via ordinaria, i lavoratori autonomi e chi non ha un rapporto subordinato.

Chi la riceve in generale

La percepiscono salariati e impiegati del settore privato e pubblico, apprendisti e spesso i lavoratori domestici, sempre secondo le regole del contratto. La maturazione è tipicamente mensile e proporzionale ai periodi di lavoro effettivo.

Esclusioni comuni

In linea di massima non spetta ai liberi professionisti e ai titolari di partita IVA senza rapporto di lavoro subordinato. Alcune figure parasubordinate possono avere trattamenti differenti: occorre consultare il contratto o il consulente del lavoro per il caso concreto.

Fatti essenziali sulla tredicesima

  • È una mensilità aggiuntiva maturata durante l’anno.
  • Si paga di norma a dicembre, prima delle festività.
  • Importo legato alla retribuzione ordinaria e ai mesi lavorati.
  • Regole e inclusioni variano secondo il CCNL applicato.
  • È soggetta a imposte e contributi come stipendio.
  • Spetta pro-quota anche alla cessazione del rapporto.

Come si calcola, passo per passo

Il calcolo della tredicesima segue logiche semplici:

Primo piano di un cedolino tedesco oscurato con voce tredicesima evidenziata
Cedolino tedesco censurato che mette in evidenza la voce della tredicesima. · Nicolas Bouliane · CC0 1.0 Public Domain · Gehaltsabrechnung example.png - Wikimedia Commons

si parte dalla retribuzione di riferimento e si applica la proporzione dei mesi maturati nell’anno. Attenzione alle voci da includere o escludere in base al tuo CCNL.

  1. Individua la retribuzione base. Di solito è la paga mensile tabellare, senza straordinari occasionali. Alcune indennità fisse possono rientrare, altre no: è il contratto a stabilirlo.
  2. Conta i mesi maturati. La maturazione è spesso mensile: in molti CCNL matura un rateo per ogni mese lavorato almeno per il periodo minimo previsto. Periodi non lavorati possono ridurre i ratei.
  3. Calcola i ratei. In presenza di 12 mesi maturati, la tredicesima lorda tende ad avvicinarsi a una mensilità. Se i mesi sono meno, applica la proporzione: importo di riferimento × mesi/12.
  4. Valuta le voci variabili. Premi, straordinari o provvigioni possono essere inclusi o esclusi. Alcuni contratti prevedono medie periodiche; altri considerano solo componenti fisse.
  5. Determina il lordo. Sommando i ratei ottieni l’importo lordo della tredicesima. Questo importo sarà oggetto di ritenute fiscali e contributive secondo le regole ordinarie.
  6. Applica imposte e contributi. La tassazione è generalmente ordinaria: si applicano contributi e IRPEF con le aliquote vigenti, tenendo conto delle detrazioni spettanti.
  7. Verifica il cedolino. Controlla che il totale lordo, le trattenute e il netto siano consistenti con la tua busta paga tipo. In caso di dubbi, chiedi chiarimenti all’ufficio paghe.

Quanto è la tredicesima netta?

La differenza tra lordo e netto dipende da contributi, IRPEF e detrazioni. Non esiste una percentuale unica valida per tutti:

Animazione a barre di 17 secondi che illustra variazioni percentuali. · NASA's Scientific Visualization Studio - Marit Jentoft-Nilsen, Galen McKinley · Public Domain (NASA) · Global Carbon Budget, 2023 — bar chart animation (Wikimedia Commons)

conta l’aliquota marginale, le addizionali e la situazione familiare.

Esempio numerico

Se la retribuzione di riferimento lorda è 1.800 euro e sono maturati 12 ratei, la tredicesima lorda sarà circa 1.800 euro. Applicando contributi e imposte ordinarie, il netto risulterà inferiore. L’entità esatta varia per inquadramento e imponibile.

Detrazioni e addizionali

Le detrazioni per lavoro dipendente e le addizionali regionali e comunali incidono sulla cifra finale. In alcuni casi, detrazioni e scaglioni possono determinare un netto più vicino o più lontano dall’importo lordo, a seconda dell’imponibile complessivo annuo.

Assenze, part-time, maternità e cessazione

La maturazione della tredicesima può variare in presenza di assenze o orari ridotti. I CCNL distinguono tra assenze che fanno maturare i ratei e assenze che non li fanno maturare.

Malattia e infortunio

Di norma i periodi coperti da malattia o infortunio con indennità possono essere considerati utili alla maturazione, entro i limiti contrattuali. Oltre certe soglie, alcuni contratti riducono i ratei.

Maternità e paternità

I congedi obbligatori sono in genere equiparati a lavoro ai fini maturativi. Per i congedi facoltativi le regole variano: consulta le previsioni del tuo CCNL o la prassi aziendale.

Part-time e contratti a termine

Il part-time comporta una tredicesima proporzionata all’orario. Nei contratti a termine l’importo matura pro-quota e, alla fine, viene erogato con il saldo di chiusura del rapporto.

Dimissioni e fine rapporto

Alla cessazione, i ratei maturati e non pagati vengono liquidati nel prospetto di fine rapporto. Se si cambia datore durante l’anno, ciascuna azienda paga la quota maturata nel relativo periodo.

Domande frequenti sulla tredicesima

Quando arriva la tredicesima?

Di solito a dicembre, spesso prima di Natale. Alcuni contratti indicano una data precisa, altri una finestra. Verifica il tuo CCNL o la prassi aziendale.

Come si calcola la tredicesima se sono stato assunto a metà anno?

Si applica il criterio pro-quota: si somma la retribuzione di riferimento e si moltiplica per i ratei maturati (mesi utili/12), secondo quanto stabilito dal contratto.

La tredicesima spetta ai lavoratori part-time?

Sì, in misura proporzionata all’orario. Maturazione, inclusioni ed eventuali arrotondamenti sono disciplinati dal CCNL applicato e dagli accordi aziendali.

La tredicesima comprende straordinari o premi?

Dipende dal contratto. In molti casi rientrano solo voci fisse; variabili come straordinari o premi possono essere esclusi o calcolati con una media.

La tredicesima è tassata in modo diverso dallo stipendio?

Generalmente no: si applica la tassazione ordinaria con contributi e IRPEF. Il netto dipende da imponibile, scaglioni, detrazioni e addizionali.

Cosa succede se cambio lavoro a novembre?

Il vecchio datore liquida i ratei maturati fino alla cessazione; il nuovo datore pagherà la quota maturata dal nuovo rapporto per i mesi restanti.

Cosa ricordare in sintesi

  • La tredicesima matura mese per mese e si paga a dicembre.
  • L’importo dipende dalla retribuzione ordinaria e dai mesi lavorati.
  • Dettagli e inclusioni variano per CCNL: controlla il tuo contratto.
  • Il netto cambia in base a imposte, contributi e detrazioni.
  • In caso di cessazione, si liquidano i ratei maturati.

La tredicesima è pensata come mensilità aggiuntiva che premia il lavoro svolto durante l’anno. Sebbene la logica di base sia semplice, ogni contratto collettivo può prevedere regole proprie su maturazione, voci incluse e tempistiche: leggere il cedolino e il CCNL aiuta a evitare equivoci.

Per una comprensione completa, confronta l’importo con le tue buste paga tipo e chiedi chiarimenti all’ufficio del personale se noti scostamenti. Questa guida ha finalità informative generali: per casi specifici è opportuno fare riferimento al testo contrattuale applicato o a un professionista del lavoro.

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