Capire il prezzo al chilogrammo ti permette di confrontare in modo oggettivo formati, marche e offerte. È il cosiddetto prezzo unitario, spesso indicato anche come costo per 100 g. Con pochi passaggi, eviti falsi affari, leggi meglio le etichette e ottimizzi il budget senza rinunce.
Confronta sempre il prezzo unitario (€/kg o €/100 g) sulle etichette, normalizza le quantità, considera resa e scarti, verifica gli sconti reali e calcola il costo per porzione. Così decidi con dati chiari e risparmi davvero sulla spesa.
Quali etichette confrontare subito?
Quando sei davanti allo scaffale, cerca l’area dell’etichetta dove compare il prezzo unitario esposto in €/kg o €/100 g, vicino al prezzo di vendita. Confrontare quel numero rende immediato ciò che altrimenti è confuso tra formati, marche e parole promozionali.
Dove leggere il prezzo unitario
Sulle etichette di scaffale, il prezzo unitario è spesso in caratteri più piccoli, accanto a peso/volume. Controlla che l’unità sia coerente (€/kg, €/l, €/100 g). Se confronti prodotti simili, allinea sempre la stessa base di misura per evitare paragoni fuorvianti.
Quando manca o è poco leggibile?
Nell’Unione europea i negozi devono mostrare chiaramente il prezzo per unità vicino al prezzo di vendita, per aiutare il confronto informato del consumatore, come stabilisce la Direttiva 98/6/CE. Se non lo vedi, puoi calcolarlo tu con una semplice divisione (vedi sezione seguente) e segnalare eventuali irregolarità al negozio.
Come si calcola il prezzo per 100 g?
La formula base è semplice: prezzo unitario = prezzo di vendita / quantità. Per ottenere il €/100 g, usa: (prezzo / grammi) × 100. Esempio: 2,49 € per 250 g → 2,49 / 250 × 100 = 0,996 €/100 g (circa 9,96 €/kg). Ora puoi confrontare prodotti diversi sulla stessa scala.
Se le quantità sono espresse in millilitri (ml) o litri (l), applica lo stesso principio: (prezzo / ml) × 100 per €/100 ml oppure (prezzo / l) per €/l. Per i pezzi singoli (uova, frutti), considera il prezzo al pezzo e stimane il peso medio solo se vuoi convertirlo a €/kg per paragoni più precisi.
Liquidi e pezzi singoli
Per bevande concentrate o saponi ricarica, verifica se l’etichetta indica la diluizione: il prezzo unitario “a scaffale” è corretto, ma il costo per uso cambia in base all’acqua aggiunta. Per frutta al pezzo (es. ananas), verifica la resa: un ananas può rendere il 60–65% commestibile, perciò il costo effettivo per kg edibile è più alto.
Passaggi essenziali rapidi
- Individua il prezzo unitario in €/kg vicino al prezzo di vendita.
- Normalizza le quantità: converti a 1 kg o a 100 g.
- Considera scarti, resa in cottura e sprechi domestici.
- Verifica promozioni: prendi il prezzo unitario post-sconto.
- Calcola il costo per porzione per confronti realistici.
- Annota i prezzi frequenti per il tuo carrello tipo.
Esempi realistici di confronto
Gli esempi seguenti mostrano come il prezzo unitario cambia la prospettiva. Per ogni caso, normalizza a €/kg o €/100 g e valuta anche resa e scarti per un confronto più concreto.
- Ricotta 250 g vs 500 g. Dividi il prezzo per i grammi e moltiplica per 100/1000 per trovare €/100 g o €/kg. Se il formato grande è davvero più conveniente, vedrai un prezzo unitario più basso.
- Tofu naturale vs marinato. Il marinato costa di più e spesso pesa meno al netto di marinata/salmoriglio. Calcola €/kg e poi valuta il costo per porzione: potresti risparmiare marinando tu a casa.
- Prosciutto in vaschetta vs banco taglio. Confronta €/kg, poi considera scarti e umidità. La vaschetta può avere più resa “pronta”, ma al kg può costare molto di più del fresco affettato.
- Pasta 500 g marca A vs 1 kg marca B. Il prezzo al chilo della confezione grande spesso scende, ma non sempre: il marchio può compensare. Fatti guidare dal numero, non dal formato.
- Olio in offerta multipack. Il 3×2 è conveniente solo se il €/l post-sconto scende sotto il miglior prezzo “normale”. Calcola il costo totale, applica lo sconto e ricalcola l’unitario.
- Yogurt multipack vs barattolo grande. A parità di qualità, il barattolo da 500 g tende ad avere €/100 g più basso. Controlla però eventuali sprechi: se non lo consumi in tempo, il vantaggio svanisce.
- Legumi secchi vs in scatola. I secchi raddoppiano/ triplicano il peso dopo la cottura: confronta il costo per porzione cotta. Anche con energia e tempo, spesso il prezzo per porzione resta competitivo.
- Frutta al pezzo vs a peso. Se trovi mele “al pezzo”, calcola un peso medio e convertilo in €/kg per un paragone con il prezzo a peso. Attenzione alle varietà premium: il valore nutrizionale è simile, il prezzo no.
Errori comuni da evitare
Il prezzo unitario semplifica, ma alcune trappole possono distorcere i confronti. Conoscere questi errori ti aiuta a mantenere il risparmio nel tempo e a evitare acquisti impulsivi.
- Guardare solo il cartellino più grande. Il prezzo di vendita evidenziato attira l’attenzione, ma il dato che conta è più piccolo: il €/kg o €/100 g. Non saltarlo.
- Confrontare unità diverse. Mettere a confronto €/kg e €/l o €/pezzo è fuorviante. Allinea sempre la base: converti o cerca l’unità corretta sull’etichetta.
- Ignorare resa e scarti. Carne con osso, pesce con lische o frutta con bucce pesanti alterano il costo reale. Considera il peso edibile per decisioni più accurate.
- Farsi ingannare dalla shrinkflation. Confezioni più piccole allo stesso prezzo alzano l’unitario senza farlo notare. Controlla quantità e prezzo unitario ogni volta, anche su prodotti “di fiducia”.
- Comprare formati enormi senza piano. Un risparmio al kg diventa spreco se il prodotto scade. Stima il consumo settimanale e compra di conseguenza.
- Non ricalcolare con gli sconti. Su promozioni 3×2 o -30%, verifica il prezzo unitario post-sconto e confrontalo con alternative non in offerta.
Domande frequenti
Il prezzo al chilogrammo vale anche per i liquidi?
Sì, per i liquidi si usa il prezzo per litro (€/l) o per 100 ml. Il principio è identico: prezzo di vendita diviso quantità, poi converti all’unità comune.
Perché il prezzo unitario cambia tra negozi?
Incidono listini dei fornitori, logistica, politiche commerciali e promozioni locali. Per questo è utile annotare i tuoi prezzi “di riferimento” e aggiornare i confronti nel tempo.
Meglio grande formato o confezioni piccole?
Dipende dal consumo e dalla conservazione. Il formato grande spesso ha unitario più basso, ma conviene solo se lo userai prima di scadenza senza sprechi.
Come includo scarti e resa in cottura?
Stima la percentuale di parte edibile o resa post-cottura (es. 70%). Dividi il prezzo per il peso edibile/reso: otterrai il costo unitario “reale” per ciò che mangi.
Esistono app o strumenti per aiutarmi?
Sì, molte calcolatrici e app consentono di inserire prezzo e quantità e restituiscono €/kg o €/100 g. In alternativa, una semplice nota sul telefono funziona benissimo.
Posso confrontare ricotta, tofu e prosciutto con lo stesso metodo?
Sì. Calcola l’unitario per ciascuno (€/kg o €/100 g), poi considera la resa: ricotta ha più acqua, prosciutto può avere scarti, il tofu può richiedere marinatura.
Punti chiave finali
- Cerca il prezzo unitario in €/kg.
- Normalizza quantità a 1 kg o 100 g.
- Valuta resa e scarti.
- Controlla sconti e condizioni.
- Decidi col costo per porzione.
Allenarti a leggere l’unitario toglie magia alle offerte e mette i numeri dalla tua parte. Inizia con il tuo carrello tipo: pasta, latticini, conserve. Dedica pochi minuti a settimana per aggiornare i prezzi di riferimento e decidere con calma tra alternative simili.
Non serve calcolare tutto sempre. Concentrati sulle voci che pesano di più nel budget e sui prodotti soggetti a variazioni frequenti. Con questo approccio, il risparmio deriva da tante piccole scelte consapevoli che, sommate mese dopo mese, fanno la differenza.
