Quando fai o ricevi un bonifico, ti viene chiesto un codice: l’IBAN. È l’acronimo di International Bank Account Number e rappresenta le tue coordinate bancarie. Serve a identificare in modo univoco il conto e la banca, con un formato standard e controlli di sicurezza.

In poche parole, è un codice internazionale che ti permette di inviare e ricevere denaro senza ambiguità, come una targa per il conto corrente. È la base delle coordinate bancarie usate ogni giorno e, a seconda del caso, può accompagnarsi al BIC/SWIFT.

In questa guida capirai cos’è l’IBAN, come si compone e perché è essenziale per i bonifici. Vedremo struttura, differenze rispetto al BIC/SWIFT, come leggerlo e come proteggerlo, con esempi chiari e consigli pratici.

Qual è la struttura dell’IBAN?

La struttura dell’IBAN segue uno schema semplice e leggibile a colpo d’occhio, pensato per ridurre gli errori di digitazione e instradare correttamente i pagamenti.

Nei paesi che lo adottano si seguono regole comuni, con lunghezze definite per ciascuna giurisdizione.

Schema della struttura IBAN con codice paese, cifre di controllo e BBAN.
Infographics that shows how the IBAN code is composed · CC BY-SA 4.0 · Codigo-iban-infografico-1024x576.png (Wikimedia Commons)

Lo definisce lo standard ISO 13616 e, in generale, un IBAN può arrivare a 34 caratteri alfanumerici. I primi due caratteri sono il codice paese (per esempio IT, DE, FR), seguono due cifre di controllo e poi il BBAN (Basic Bank Account Number) nazionale, che identifica banca e numero di conto secondo le convenzioni locali.

Come funziona l’IBAN nei bonifici?

Il sistema usa l’IBAN per verifiche automatiche e per decidere il percorso del pagamento, così da smistarlo verso la banca giusta con meno scarti.

Esempio per l’Italia (IT)

Un formato tipico si presenta così: ITkk bbbb bbbb cccc cccc cccc ccc, dove “IT” è il codice paese, “kk” sono le cifre di controllo, e il resto è il BBAN con componenti nazionali (per esempio CIN, ABI, CAB e numero di conto). I blocchi possono variare da paese a paese, ma la logica resta riconoscibile.

Cosa significano i blocchi

  • Codice paese: due lettere ISO che indicano la nazione del conto.
  • Cifre di controllo: due numeri calcolati per individuare errori comuni.
  • BBAN nazionale: la parte definita localmente che include banca e conto.
  • Lunghezza: varia per paese, fino a un massimo di 34 caratteri complessivi.

Per conoscere il dettaglio del formato previsto in ciascun paese, esiste un repertorio ufficiale gestito dal settore: l’IBAN Registry, che censisce lunghezze e regole di convalida nazionali aggiornate.

Come si usa l’IBAN in un bonifico

L’IBAN viene inserito dal pagatore;

Modulo di bonifico che mostra il campo IBAN compilato.
SEPA direct debit authorization form with IBAN fields (Germany) · CC BY-SA 4.0 · SEPA direct debit authorization.jpg (Wikimedia Commons)

il sistema esegue un controllo formale sulle cifre di controllo e, se tutto è coerente, instrada il movimento verso la banca del beneficiario. Nell’area SEPA, l’obiettivo è ridurre errori, tempi e costi uniformando le procedure.

  • Digitazioni incomplete o extra spazi: un IBAN con una lettera mancante o un carattere in più viene spesso rifiutato dal controllo formale. Verifica sempre ogni blocco prima di confermare.
  • Confondere O e 0 (o I e 1): gli errori visivi sono frequenti e possono cambiare il calcolo delle cifre di controllo. Usa font chiari o copia-incolla con attenzione.
  • Inserire il nome sbagliato del beneficiario: la banca può segnalare discrepanze; alcuni sistemi confrontano nominativo e coordinate, rallentando l’esecuzione.
  • Usare un IBAN vecchio dopo fusioni bancarie: in caso di migrazioni interne, il vecchio codice può risultare inattivo. Chiedi conferma e aggiorna i dati quando la banca cambia.
  • Affidarsi solo alla memoria: anche un IBAN familiare può sfuggire di un carattere. Salvalo in rubrica con una descrizione parlante e riconoscibile.
  • Ignorare il paese del conto: un IBAN estero può richiedere requisiti diversi, come dati aggiuntivi. Leggi le richieste del modulo prima di inviare.
  • Errore nella valuta: per conti in divisa diversa potrebbero esserci conversioni. Informati su cambi e tempi, così eviti sorprese nei totali.

Punti chiave sull'IBAN

  • È uno standard ISO 13616 adottato in molti paesi; lunghezza massima 34 caratteri.
  • Comprende codice paese, due cifre di controllo e BBAN nazionale.
  • Le cifre di controllo riducono errori grazie al calcolo modulo 97.
  • Per pagamenti SEPA spesso basta l’IBAN; il BIC può non servire.
  • Il BIC/SWIFT identifica l’istituto; l’IBAN identifica il conto.
  • Non è segreto, ma condividilo con prudenza e solo quando necessario.

Qual è la differenza tra IBAN e BIC/SWIFT?

Molti confondono i due codici. L’IBAN individua il conto presso una data banca, mentre il BIC/SWIFT individua l’istituto e talvolta la filiale o località. In termini pratici, l’IBAN dice “a quale conto”, il BIC/SWIFT dice “di quale banca”.

Il BIC identifica l’istituto finanziario e la località; è composto da 8 o 11 caratteri.

ISO — ISO 9362 — BIC, 2014. Tradotto dall'inglese.
Vedi il testo originale

The BIC identifies the financial institution and location; it consists of either 8 or 11 characters.

In breve: lo standard ISO 9362 definisce il BIC e i suoi elementi (codice banca, paese, località e, se presente, filiale). L’IBAN, invece, segue le regole del paese del conto per comporre il BBAN e include le proprie cifre di controllo. Così, i due codici si completano senza sovrapporsi.

Come verificare e proteggere l’IBAN

Prima di un invio, controlla che il codice sia completo e leggibile. Le cifre di controllo funzionano con un algoritmo basato sul modulo 97: individuano molti errori di battitura, ma non garantiscono che il conto esista o sia attivo. Per questo, verifica anche i dati del beneficiario e il contesto del pagamento.

  1. Convalida formale: ricopia correttamente codice paese e lunghezza attesa per la nazione, poi verifica che le cifre di controllo tornino.
  2. Conferma con il beneficiario: se ricevi l’IBAN via canali informali, chiedi una conferma con un secondo canale indipendente.
  3. Protezione dei dati: evita di condividere l’IBAN su canali aperti o pagine non protette, e diffida di richieste inattese.

Attenzione anche ai tentativi di phishing che mirano a sostituire coordinate legittime con IBAN falsi in preventivi o fatture. Procedi solo dopo avere verificato la fonte, e conserva evidenza della richiesta originale in caso di contestazioni.

IBAN e pagamenti internazionali

L’IBAN è accettato in molti paesi, ma fuori dall’area SEPA possono servire informazioni aggiuntive (ad esempio BIC o dati locali) e possono cambiare tempi, valute e costi. In ogni caso, l’IBAN resta il riferimento principale per trovare il conto destinatario e ridurre gli errori di instradamento.

Domande frequenti

L’IBAN è uguale al numero di conto?

No. Il numero di conto fa parte del BBAN e segue regole nazionali; l’IBAN aggiunge codice paese e cifre di controllo, creando una stringa standard che identifica il conto in modo univoco.

Serve sempre il BIC per un bonifico SEPA?

Nella maggior parte dei casi l’IBAN è sufficiente; il BIC può essere richiesto da alcuni operatori o in specifiche situazioni. Verifica le indicazioni del tuo servizio di pagamento.

Quante cifre può avere un IBAN?

Dipende dal paese: la lunghezza massima è 34 caratteri alfanumerici, ma ogni nazione definisce un formato specifico con la propria lunghezza prevista.

È rischioso condividere il mio IBAN?

L’IBAN non è un dato segreto, serve proprio per ricevere pagamenti. Condividilo però con attenzione, solo con controparti legittime e su canali affidabili, per evitare truffe o errori.

Cosa succede se l’IBAN è sbagliato?

Se le cifre di controllo non tornano, il sistema rifiuta l’ordine. Se l’errore supera il controllo, la banca può respingere o restituire il pagamento: verifica sempre prima dell’invio.

Riepilogo in breve

  • L’IBAN è uno standard internazionale ISO 13616 che identifica un conto.
  • La struttura unisce codice paese, check digit e BBAN nazionale.
  • Durante i bonifici l’IBAN riduce errori e accelera l’instradamento.
  • BIC/SWIFT identifica la banca; IBAN identifica il conto.
  • Verifica e proteggi l’IBAN per evitare rifiuti o tentativi di frode.

Capire la logica dell’IBAN ti aiuta a prevenire errori e rallentamenti, soprattutto quando operi con controparti nuove o all’estero. Leggere i blocchi principali, riconoscere il codice paese e controllare le cifre di controllo sono abitudini semplici che migliorano l’esecuzione dei pagamenti.

Se devi condividere le coordinate, scegli canali affidabili e mantieni traccia delle richieste. In caso di dubbi su formati o requisiti di un paese, consulta fonti ufficiali aggiornate e verifica con il beneficiario: chiarezza e prudenza sono il modo più rapido per evitare problemi.

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