Nel marketing e nella pianificazione, il modello di gravità aiuta a stimare dove andranno clienti e ricavi. Con un approccio “modello gravitazionale”, spesso associato al metodo di Huff, si combina l’attrattività dei punti di offerta con la distanza per mappare il bacino d’utenza. È uno strumento utile per valutare aperture, rilocalizzazioni e investimenti.

In questa guida spieghiamo come funziona, quali dati servono, come leggere gli output e quali sono i limiti. Copriremo anche esempi d’uso, alternative e consigli pratici per una previsione della domanda più robusta.

In breve: il modello di gravità stima la probabilità che i clienti scelgano una sede combinando attrattività e distanza. Servono dati su punti vendita/servizi, territorio e mobilità. Con una buona calibrazione offre scenari rapidi e interpretabili per decisioni di rete, marketing locale e pianificazione.

Perché il modello di gravità è utile nel business?

Perché rende esplicito il trade-off tra “quanto è attraente un punto” e “quanto è scomodo raggiungerlo”. In molte categorie localizzate (retail, sanità privata, logistica last-mile, servizi pubblici), questa relazione spiega gran parte della quota di afflusso e aiuta a ridurre l’incertezza prima di investire.

Quanto conta la distanza?

Molto, ma non da sola: la distanza percepita include tempo di viaggio, congestione e barriere (fiumi, pedaggi, parcheggi). La sensibilità alla distanza varia per categoria e formato: spesa quotidiana alta, acquisti rari o premium più bassa. Per questo si usa un parametro di deterrenza calibrato sui dati locali.

Quali dati servono per usare il modello?

Bastano pochi insiemi, purché puliti e aggiornati. La qualità dei dati conta più della quantità: con poche variabili ben scelte si ottengono stime trasparenti e replicabili, utili a iterare velocemente.

  • Punti di offerta: indirizzo/coordinate, metrature o capacità, servizi, orari.
  • Attrattività: proxy come superficie, assortimento, rating, prezzo medio, brand.
  • Domanda: popolazione residente e diurna, famiglie, imprese, reddito.
  • Mobilità: tempi/distanze stradali o pedonali, trasporto pubblico, zone ZTL.
  • Storico: vendite/visite per sede, redemption di campagne locali.
  • Contesto: concorrenza, cannibalizzazione interna, vincoli urbanistici.

Passaggi essenziali

  • Definisci l’obiettivo decisionale e il perimetro geografico.
  • Raccogli dati su attrattività, vendite storiche, popolazione e distanze.
  • Scegli la formula (Huff o varianti) e la funzione di deterrenza.
  • Calibra i parametri con casi reali e verifica l’errore.
  • Mappa bacini d’utenza e quote previste; controlla cannibalizzazione.
  • Itera, testa scenari e prendi decisioni operative.

Formule, varianti e parametri

Nella forma più nota (Huff), la probabilità che un’area i scelga la sede j cresce con l’attrattività Aj e decresce con una funzione della distanza dij, spesso una potenza con esponente β. Varianti usano logit, costi generalizzati (tempo, prezzo, sforzo) o distanze multimodali. La scelta dipende dalla categoria e dalla disponibilità di dati.

Il modello di gravità del commercio internazionale mostra un’analogia: i flussi tra due paesi crescono con “massa economica” e diminuiscono con la distanza. L’idea, resa celebre da Tinbergen, ha ispirato molte applicazioni spaziali nel business moderno. Calibrare il parametro β significa “quanto penalizzare la distanza”: valori alti implicano clienti molto sensibili, valori bassi mercati più disposti a spostarsi.

La probabilità di scelta di un punto vendita è proporzionale alla sua attrattività e diminuisce con l’aumento della distanza percorsa dal cliente.

David L. Huff — A probabilistic analysis of shopping center choice, 1964. Translated from English.
Testo originale

The probability that a consumer selects a store varies directly with store attractiveness and inversely with some function of distance.

Qual è la differenza tra Huff e il modello di gravità del commercio?

Il primo stima probabilità di scelta tra sedi concorrenti per singole aree e produce bacini d’utenza; il secondo spiega volumi di scambio tra regioni/paesi. Condividono la logica “massa vs distanza”, ma hanno obiettivi, dati e unità di misura differenti.

Casi d’uso concreti nel retail e oltre

Il modello è utile quando la componente spaziale è forte e misurabile. Di seguito esempi tipici, con decisioni e metriche suggerite per ciascun caso.

  • Apertura di un nuovo punto vendita: confronta siti candidati stimando bacino incrementale e cannibalizzazione sul network esistente. Prioritizza le location con ROI atteso più robusto.
  • Rilocazione/chiusura: valuta quanto traffico verrebbe riallocato verso sedi vicine. Considera la fidelizzazione locale e i costi di transizione per minimizzare perdite.
  • Ottimizzazione assortimenti: aree con alta competizione richiedono maggiore attrattività non-prezzo (servizi, velocità). Usa la quota di mercato potenziale per calibrare profondità e ampiezza.
  • Marketing di prossimità: indirizza campagne dove piccoli miglioramenti di attrattività muovono più domanda. Misura uplift su visite o scontrini per CAP/quartiere.
  • Sanità privata e servizi pubblici: posiziona cliniche/ambulatori per coprire il territorio, bilanciando tempi d’accesso e capacità. Definisci soglie massime di distanza.
  • Logistica last-mile: assegna zone di consegna, valuta micro-hub. Una migliore copertura riduce tempi e aumenta la qualità del servizio.
  • Reti B2B: per centri assistenza o dealer, individua gap territoriali e extra-coperture; coordina esclusività e saturazione per evitare conflitti di canale.

Come leggere gli output su mappa

Le mappe evidenziano aree di forza e shadow zones. Zone con probabile cannibalizzazione segnalano dove l’apertura di nuove sedi richiede maggiore attrattività o un perimetro più ampio. Confronta sempre scenari “base” e “post-intervento”.

Errori comuni e come evitarli

Molti errori derivano da ipotesi troppo rigide o da dati eterogenei. Qui sotto i più frequenti e come mitigarli senza complicare eccessivamente il modello.

  • Usare una sola metrica di attrattività: combina almeno dimensione, assortimento e reputazione. Pondera con pesi semplici e testa la sensitivity.
  • Distanze non realistiche: preferisci tempi di viaggio reali e aggiorna per lavori/traffico stagionale. Verifica la funzione di deterrenza su casi noti.
  • Nessuna validazione out-of-sample: tieni da parte aree per test, monitora l’errore (MAE/MAPE) e fai backtesting periodico.
  • Ignorare i vincoli locali: ZTL, parcheggi, barriere fisiche cambiano la fruibilità. Aggiungi penalità semplici quando necessario.
  • Overfitting dei parametri: privilegia modelli parsimoniosi e stabilità nel tempo. Documenta ipotesi e range plausibili.

Domande frequenti

Il modello funziona solo per il retail?

No. È comune nel retail ma si applica anche a sanità privata, istruzione, logistica, servizi pubblici e reti B2B. Ovunque esista una scelta geografica misurabile è utile.

Quanti dati servono per partire?

Pochi ma buoni: posizioni delle sedi, una proxy d’attrattività, domanda per area e tempi/distanze. Con questi elementi puoi costruire una prima stima interpretabile.

Come scelgo il parametro beta?

Calibra su casi reali ottimizzando l’errore su vendite/visite. Confronta intervalli plausibili per la categoria e verifica che i risultati siano stabili su più periodi.

Posso usarlo per e‑commerce?

Sì, come proxy per tempi di consegna o costo di spedizione. Tuttavia, brand, assortimento e prezzo pesano di più: integra il modello con dati di conversione online.

Ogni quanto devo ricalibrare il modello?

Almeno annualmente o dopo eventi rilevanti (nuove aperture, cambi di viabilità, shock di domanda). Programma un monitoraggio trimestrale dell’errore per cogliere drift.

In breve, cosa conta

  • Il modello di gravità combina attrattività e distanza per stimare scelte spaziali.
  • Dati puliti e parametri calibrati determinano l’affidabilità delle stime.
  • Huff è pratico per retail e servizi con domanda locale.
  • Mappe e scenari aiutano a comunicare e decidere con chiarezza.
  • Valida sul campo e aggiorna periodicamente il modello.

Il modello di gravità non sostituisce l’analisi commerciale, ma la completa: è veloce, trasparente e comunicabile. Parti dal semplice, valida su casi concreti e solo dopo aggiungi complessità mirata. Una roadmap di test chiara, con metriche e soglie condivise, accelera i cicli decisionali e riduce il rischio operativo.

Se la tua rete è in evoluzione, inizia con un pilota su un’area limitata, misurando l’impatto su vendite e copertura. Con evidenze progressive e feedback di campo, il modello diventa un alleato quotidiano per allocare risorse, pianificare aperture e migliorare il servizio.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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