La PEC (Posta Elettronica Certificata) è una forma di email certificata che fornisce prova di invio e consegna, una sorta di raccomandata digitale. Per imprese e professionisti, riduce tempi e rischi nelle comunicazioni ufficiali, garantendo tracciabilità, data certa e ricevute utili in caso di contestazioni.
In breve: la PEC è l’email certificata italiana con valore probatorio simile a una raccomandata A/R. Serve per inviare e ricevere messaggi tracciati con ricevute di accettazione e consegna. È ideale per comunicazioni formali, ma richiede gestione ordinata e conservazione corretta delle ricevute.
Qual è il valore legale della PEC?
Giuridicamente, l’invio via PEC produce ricevute che attestano accettazione e consegna del messaggio. I log e i timestamp applicati dai gestori creano una prova documentale del percorso. A livello europeo, il Regolamento (UE) n. 910/2014 definisce i servizi elettronici di recapito certificato e la loro efficacia probatoria. In pratica, ciò consente di dimostrare chi ha inviato cosa, quando e a quale indirizzo.
In Italia, l’Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) coordina regole tecniche e accreditamento dei gestori, definendo formato e significato delle ricevute. Le ricevute sono due: accettazione (il gestore del mittente ha preso in carico) e avvenuta consegna (il messaggio è stato recapitato nella casella PEC del destinatario).
Quando la PEC non basta
Se il contenuto o l’allegato richiedono autenticità e integrità del documento (per esempio contratti o verbali), usa anche la firma digitale. La PEC certifica il trasporto e le ricevute, non il contenuto intrinseco dei file; la firma assicura paternità e non alterazione.
Dove conservare le ricevute
Salva sempre le ricevute di accettazione e la ricevuta di avvenuta consegna insieme al messaggio inviato. Scegli cartelle dedicate o sistemi di conservazione a norma, per reperirle rapidamente in caso di verifiche interne o contestazioni esterne.
Qual è la differenza tra PEC e email tradizionale?
Entrambe inviano messaggi e allegati, ma la PEC aggiunge meccanismi di certificazione e tracciabilità lungo tutto il percorso. Ciò abilita comunicazioni formali in cui servono prova di invio e di consegna.
- Tracciabilità: la PEC genera ricevute automatiche di accettazione e consegna. La posta tradizionale non crea queste evidenze in modo nativo.
- Canale certificato: i messaggi viaggiano tra gestori accreditati e caselle PEC. Con email normale, la consegna può avvenire senza alcuna prova opponibile.
- Integrità: la busta di trasporto contiene hash e metadati. Nella posta ordinaria, il contenuto può essere modificato senza segnali evidenti.
Quanto costa attivare una PEC?
I costi annui variano in base al provider e ai servizi inclusi (spazio, antivirus, archiviazione, assistenza): in genere si va da poche unità di euro al mese a poche decine all’anno. Verifica limiti su spazio, allegati e opzioni di conservazione secondo le tue esigenze operative.
Come funziona la PEC passo per passo
Il flusso è semplice:

si attiva una casella presso un gestore, si configura il client (o si usa il webmail) e si invia il messaggio; i sistemi generano le ricevute, che andranno conservate con ordine.
- Attivazione della casella: scegli un gestore accreditato e completa l’identificazione. Valuta spazio, limiti allegati e opzioni di archiviazione. Pianifica una casella dedicata per ruolo o reparto.
- Configurazione dell’accesso: imposta l’indirizzo su webmail o client (IMAP/POP/SMTP dedicati). Verifica parametri di sicurezza e autenticazione a due fattori per ridurre i rischi di accessi non autorizzati.
- Composizione del messaggio: inserisci destinatario PEC, oggetto chiaro e testo essenziale. Allegati in formato stabile (PDF/A ove possibile) e dimensioni contenute. Evita file eseguibili o macro non necessarie.
- Invio e accettazione: il gestore del mittente prende in carico il messaggio e genera la ricevuta di accettazione. Controlla la corrispondenza tra oggetto e contenuto per facilitarne l’archiviazione.
- Consegna e ricevuta: quando il gestore del destinatario recapita nella sua casella, ricevi la ricevuta di avvenuta consegna con data e ora. Conserva messaggio e ricevute in un’unica pratica.
- Archiviazione e ricerca: salva messaggio .eml/.msg e ricevute correlate. Tagga pratiche con codice pratica o commessa, così da ritrovare rapidamente tutto al bisogno.
Suggerimenti rapidi
- Condividi una rubrica PEC aggiornata per evitare errori di digitazione e consegne fallite.
- Stabilisci convenzioni di oggetto e cartelle standard per ogni processo (ordini, reclami, fornitori).
- Definisci deleghe e turni per leggere la casella, evitando accumuli e ritardi nelle risposte.
Punti chiave sulla PEC
- Valore legale paragonabile a una raccomandata con ricevuta di ritorno.
- Timbro temporale e ricevute attestano invio e consegna.
- Destinatari: PA, imprese, professionisti, privati con indirizzo PEC.
- Conservazione delle ricevute consigliata per almeno 10 anni.
- Non sostituisce un gestionale documentale né una firma digitale.
Quando usare la PEC in azienda?
Usala quando serve prova d’invio e di consegna, chiarezza di responsabilità e tracciabilità. Di seguito alcuni scenari tipici, con indicazioni operative per ridurre errori e ritardi.
- Contratti e adempimenti: invia conferme, comunicazioni ufficiali e disdette. Se il documento deve essere immutabile, allega una copia con firma digitale e conserva tutte le ricevute.
- Ordini e fornitori: trasmetti ordini, contestazioni o reclami. La PEC facilita tempi e responsabilità; per contenuti voluminosi, prevedi un riferimento a repository interno.
- Clienti e post‑vendita: invia comunicazioni formali su attivazioni, sospensioni, solleciti. Definisci testi modello per ridurre ambiguità e velocizzare il lavoro del team.
- Risorse umane: convoca colloqui, invia comunicazioni disciplinari o informative. Mappa quali flussi richiedono PEC e quali possono restare su canali interni.
- Relazioni con PA: protocolla richieste, risposte a bandi, SCIA e istanze. Prepara checklist con documenti allegati e format di oggetto standard.
- Compliance e audit: notifica esiti, piani d’azione, richieste di evidenze. Conserva fascicoli completi con messaggio originale e ricevute collegate.
- Gestione reclami: formalizza l’apertura, gli aggiornamenti e la chiusura. Prevedi tempi di presa in carico e risposte tracciate per ogni fase.
- Comunicazioni inter‑societarie: delibere, procure, informative. Allinea PEC di gruppo e piano di archiviazione, riducendo duplicati e dispersione.
Domande frequenti
La PEC è obbligatoria per le aziende?
Molte imprese e professionisti devono disporre di un domicilio digitale; i requisiti variano per categoria. Verifica gli obblighi applicabili presso gli enti competenti prima di adottare procedure interne.
Posso inviare una PEC a un indirizzo email normale?
Sì, ma la consegna non è certificata: riceverai la ricevuta di accettazione, non quella di avvenuta consegna. Per piena tracciabilità, invia tra caselle PEC.
Le ricevute PEC hanno una scadenza?
No, ma è prudente conservarle a lungo, in linea con le politiche documentali aziendali. Molte organizzazioni adottano orizzonti di conservazione pluriennali per pratiche amministrative.
La PEC sostituisce la firma digitale?
No. La PEC certifica invio e consegna; la firma digitale garantisce autenticità e integrità del documento. Possono essere usate insieme quando serve valore probatorio più robusto.
Quanto spazio ho e quali limiti sugli allegati?
Dipende dal gestore: tagli tipici partono da 1–2 GB, con allegati totali per messaggio spesso tra 25 e 50 MB. Controlla dimensioni e policy anti‑malware prima dell’invio.
Posso usare la PEC dall’estero?
Sì, l’accesso via webmail o client funziona anche dall’estero. Valuta però i requisiti transfrontalieri: per alcuni scambi può essere utile un servizio conforme a standard europei.
In breve, cosa ricordare
- Usala per comunicazioni ufficiali e tracciate.
- Conserva ricevute di accettazione e consegna.
- Firma digitalmente gli allegati quando serve.
- Non sostituisce un sistema di gestione documentale.
- Forma il team su prassi e sicurezza.
Implementare bene la PEC significa definire processi chiari: chi invia, come si scrive l’oggetto, dove si archivia e chi verifica le ricevute. Un piccolo investimento organizzativo evita errori e rallentamenti, rendendo le comunicazioni formali più sicure e trasparenti.
Se stai iniziando, mappa gli scenari d’uso prioritari, scegli naming e cartelle, e prepara modelli di messaggio. Con pratica e ordine, la PEC diventerà un pilastro operativo della corrispondenza ufficiale, riducendo rischi e tempi nelle attività di ogni giorno.