La PEC è la posta elettronica certificata che dà valore di prova agli invii digitali, simile a una raccomandata digitale. Con la posta certificata le aziende scambiano documenti e comunicazioni tracciate ottenendo ricevute di consegna. In questa guida scopri cos’è, come funziona e come usarla con semplicità.
Se devi inviare comunicazioni con prova di invio e consegna, la PEC è l’opzione più semplice: attivi una casella, scrivi, alleghi file standard, invii e archivi ricevute. Evita allegati pesanti e oggetti vaghi. Non è consulenza legale: verifica sempre le regole del tuo gestore.
Quando conviene usare la PEC rispetto all’email?
La PEC è utile quando serve certezza su chi ha inviato, quando e a chi è stato consegnato un messaggio. È indicata verso Pubblica Amministrazione, fornitori e clienti in momenti chiave del ciclo d’acquisto o del rapporto contrattuale. Non sostituisce ogni scambio: per comunicazioni informali basta l’email ordinaria. Valuta sempre contesto e rischio.
- Contratti, ordini, disdette: la tracciabilità tutela entrambe le parti; specifica sempre oggetto e riferimenti del documento.
- Diffide, solleciti, contestazioni: una ricevuta di consegna aiuta a dimostrare che il destinatario ha ricevuto l’avviso.
- Comunicazioni formali con la PA: molte procedure ammettono la PEC come canale valido per invii e risposte.
- Invii con scadenze: prova di invio e di consegna riduce il rischio di fraintendimenti su tempi e responsabilità.
Quali documenti inviare via PEC in azienda?
La PEC è adatta a documenti che richiedono certezza di recapito e integrità del contenuto. Punta su file leggibili, portabili e con riferimenti chiari nel testo del messaggio. Evita allegati eccessivamente pesanti o formati proprietari poco diffusi.
- Contratti e ordini: versioni definitive firmate, con oggetto che richiama numero e data.
- Fatture e documenti di trasporto: quando il canale ordinario non è disponibile o serve un ulteriore presidio.
- Lettere formali: solleciti, reclami, risposte ufficiali, informative.
- Comunicazioni interne: circolari, policy e notifiche a sedi distanti quando è utile una traccia certificata.
Passaggi essenziali PEC
- Attiva una casella PEC presso un gestore accreditato.
- Verifica l’identità e conserva i dati di accesso.
- Imposta mittente, destinatari e oggetto chiaro.
- Allega documenti in formati standard e leggibili.
- Invia e attendi ricevute di accettazione e consegna.
- Archivia messaggi e ricevute per eventuali verifiche.
Come funziona la PEC: dal mittente alla ricevuta
La PEC utilizza server certificati che scambiano messaggi in modo controllato e tracciano ogni passaggio. Per usare la PEC ti registri presso un gestore PEC accreditato, accedi alla casella e compili il messaggio come una normale email, con alcune differenze sostanziali.

Ricevute: accettazione e consegna
Dopo l’invio, il sistema genera due ricevute di accettazione e consegna che certificano rispettivamente la presa in carico e l’avvenuta consegna al destinatario. Queste attestazioni includono dati tecnici (mittente, destinatario, data/ora, identificativi) e il riferimento agli allegati, offrendo una traccia utile in caso di verifiche o contestazioni.
Allegati e formati
Per massimizzare compatibilità e leggibilità usa formati standard (ad esempio PDF/A per documenti, CSV o TXT per dati). Evita file eseguibili o pacchetti compressi complessi; se devi inviare più file, preferisci archivi ordinati e di dimensioni contenute. Indica sempre nel corpo del messaggio quali allegati stai trasmettendo.
Tempi e limiti
La generazione delle ricevute avviene in genere in pochi minuti, salvo rallentamenti dovuti alla casella del destinatario o a picchi di traffico. I limiti su dimensione, numero di allegati e formati dipendono dal tuo gestore PEC accreditato; consulta le specifiche del servizio e, in caso di allegati pesanti, valuta la suddivisione per invii separati.
Organizzazione e conservazione
Imposta cartelle per pratiche, clienti o progetti e una nomenclatura coerente in oggetto (es. “Contratto 123 – Sal – 05/2025”). Archivia messaggi e ricevute in coppia; quando opportuno, valuta servizi di conservazione a lungo termine offerti dal tuo fornitore. Questa è una guida operativa: non sostituisce consulenza legale o fiscale.
Differenze tra PEC ed email tradizionale
La differenza principale è la certificazione del percorso del messaggio: la PEC integra ricevute e metadati che attestano ogni tappa, mentre l’email ordinaria non fornisce garanzie equivalenti. La disciplina di riferimento è il DPR 68/2005 che inquadra la natura del servizio e delle ricevute.

- Tracciabilità: con la PEC sono certificate presa in carico e consegna; l’email ordinaria non ha prova certa.
- Integrità: la “busta di trasporto” tutela il contenuto nel percorso; con l’email comune gli allegati non sono certificati.
- Recapito: in PEC esistono esiti ufficiali; con l’email ordinaria spesso si confida in conferme manuali.
- Gestione: la PEC richiede cura di archiviazione e scadenze; l’email ordinaria è più elastica ma meno affidabile.
In pratica, usa la PEC per messaggi che devono “restare agli atti”, preservando chiarezza di oggetto, corpo e allegati. Per scambi rapidi o informali, l’email tradizionale resta più adatta.
Errori comuni e come evitarli
Piccole disattenzioni riducono l’efficacia della PEC. Ecco gli errori che vediamo più spesso in azienda e le contromisure pratiche per evitarli.
- Oggetto vago o generico: un oggetto come “Documento” non aiuta. Indica riferimento, data e azione (es. “Ordine 456 – Consegna – 10/10”). Un oggetto chiaro facilita ricerche e archiviazione.
- Inviare a indirizzi non PEC: alcuni sistemi rifiutano l’invio verso email ordinarie, e in ogni caso la certificazione si perde. Verifica il dominio destinatario o chiedi un indirizzo PEC corretto.
- Allegati in formati proprietari: file difficili da aprire compromettono la leggibilità. Preferisci PDF/A o altri standard aperti; evita macro e contenuti attivi.
- Ignorare le ricevute: salvare solo il messaggio non basta. Archivia sempre accettazione e consegna insieme al testo e agli allegati, con cartelle coerenti.
- Allegati troppo pesanti: superare i limiti causa mancata consegna o lentezza. Comprimi responsabilmente, suddividi in più invii e anticipa nel corpo che seguiranno altri messaggi.
- Caselle condivise senza regole: più persone sullo stesso account, senza ruoli, generano errori. Definisci autorizzazioni, filtri e un registro delle attività importanti.
- Usare la PEC per dialoghi informali: scambi veloci e iterativi appesantiscono l’archivio. Sposta il confronto su canali ordinari e usa la PEC per il riepilogo finale.
- Niente backup esterno: contare solo sulla casella è rischioso. Predisponi backup periodici e verifica il ripristino, almeno per i messaggi critici.
Domande frequenti
La PEC sostituisce una raccomandata con ricevuta di ritorno?
In molti casi la PEC viene accettata come canale valido per comunicazioni formali, perché produce ricevute. Tuttavia procedure e requisiti variano per contesto: verifica sempre le istruzioni della controparte o dell’ente e, in caso di dubbi, chiedi conferma scritta.
Quanto costa una casella PEC?
Il costo dipende dal gestore, dalle funzionalità (spazio, conservazione, antivirus/antispam) e dal numero di caselle. Per scegliere, confronta assistenza, limiti sugli allegati, strumenti di archiviazione e facilità di integrazione con i tuoi sistemi.
Posso inviare PEC a indirizzi non PEC?
Di norma no: la certificazione non si applica a caselle non PEC e spesso i sistemi rifiutano la consegna. Se il destinatario non ha una PEC, chiedi un canale alternativo o concorda la modalità di invio.
Le ricevute della PEC valgono come prova?
Le ricevute attestano invio e consegna e sono utili come prova documentale. L’applicazione concreta dipende dal caso e dalle norme pertinenti. Questa guida è informativa e non sostituisce una consulenza legale specifica.
Qual è la dimensione massima degli allegati?
Varia in base al gestore. Controlla i limiti indicati nel servizio e, se necessario, riduci i file, suddividi l’invio o concorda con il destinatario un’alternativa compatibile con le regole del tuo fornitore.
Per quanto tempo devo conservare messaggi e ricevute PEC?
Dipende dalle esigenze aziendali e dal contesto regolatorio applicabile. In generale, archivia messaggi e ricevute insieme, in modo ordinato e ricercabile; valuta soluzioni di conservazione a lungo termine offerte dal gestore.
Punti chiave da ricordare
- La PEC offre prova di invio e consegna con ricevute.
- Usa formati standard e allegati leggeri.
- Scrivi oggetti chiari e specifici.
- Verifica sempre le due ricevute e archiviale.
- Scegli un gestore accreditato e configura la casella.
- Per i casi dubbi, chiedi conferma o consulenza.
La PEC semplifica la vita quando devi inviare comunicazioni formali e tracciabili. Con oggetti chiari, allegati leggibili e una buona routine di archiviazione, diventa un alleato affidabile per contratti, ordini e scadenze. Mantieni un approccio pragmatico: solo ciò che deve “restare agli atti” passa dalla casella certificata.
Stabilisci poche regole interne (chi invia, come si nominano gli oggetti, dove si archivia) e condividile con il team. Così riduci errori, eviti rallentamenti e sfrutti al meglio il canale, nel rispetto delle indicazioni del tuo gestore e del contesto operativo.