Il franchising è un accordo che consente di avviare un business replicando un format già testato. Entrando in una rete, l’imprenditore utilizza marchio, procedure e assistenza di una catena, mantenendo la gestione operativa e la responsabilità dei risultati.
In breve: definisci obiettivi e budget, scegli il modello più adatto, stima fee e royalty, leggi il contratto, individua la location e misura i risultati. La guida offre esempi, elenco dei costi e passaggi chiave per aspiranti imprenditori nella gastronomia e nell’enogastronomia.
Cos’è e come funziona
Il franchising mette in relazione un’azienda titolare del marchio e un imprenditore indipendente. In cambio di corrispettivi economici, l’affiliato applica uno schema operativo standard per offrire prodotti o servizi coerenti.
Chi è il franchisor e chi è l’affiliato?
Il franchisor fornisce know-how, formazione, manuali e supporto marketing. L’affiliato investe capitale, gestisce il punto vendita o l’attività sul territorio e rispetta standard, qualità e layout. Nel food e nell’enogastronomia, la standardizzazione riduce variabilità su ricette, filiere e attrezzature.
Quali sono gli elementi chiave del contratto?
Il contratto di affiliazione definisce brand, ambito territoriale, durata, condizioni economiche, standard e controlli. In Italia, la normativa sulla affiliazione commerciale (Legge 129/2004) richiede informazioni precontrattuali chiare; leggi sempre con attenzione clausole su esclusiva, recesso, forniture, formazione e assistenza. Pianifica da subito indicatori chiave di performance (KPI) condivisi.
Quali modelli di franchising esistono?
Non esiste un solo modello. I format variano per intensità di supporto, investimenti e ruolo dell’affiliato. Ecco tre configurazioni ricorrenti e le loro implicazioni pratiche.
Business format
È il modello più diffuso: comprende marchio, manuali, formazione, approvvigionamenti e layout. Nel food, ad esempio, gelateria, pizzeria al taglio o panini gourmet adottano business format che disciplinano ricette, flussi e attrezzature. L’affiliato beneficia della curva di apprendimento ridotta e di marketing coordinato.
Master franchising e multi-unit
Un investitore ottiene diritti su un’area (regione o Paese) per sviluppare più punti o sub-affiliare. Il master franchising richiede capitale maggiore, capacità di selezionare affiliati e strutture di supporto. La variante multi-unit prevede che lo stesso affiliato apra più unità in tempi successivi.
Corner e conversion franchising
Il corner inserisce un format in uno spazio di un’attività esistente (es. un reparto caffetteria in libreria). Il conversion franchising trasforma negozi indipendenti in affiliati uniformando marchio e processi. Sono opzioni agili quando si vuole testare una zona con investimenti più contenuti.
Per valutare la maturità del settore in Italia, i report annuali di Assofranchising offrono panoramiche su reti e punti vendita, utili a confronto tra format.
Quanto costa aprire un franchising?
I costi totali dipendono da settore, dimensioni, location e livello di supporto. Oltre al capitale di avvio, considera capitale circolante per i primi mesi. Ecco le voci più comuni da pianificare.
- Fee d’ingresso. Copre licenza, formazione iniziale e avviamento. Varia molto per notorietà del marchio e complessità del format.
- Royalty periodiche. Percentuali sul fatturato o importi fissi. Servono a finanziare supporto, aggiornamenti e assistenza continuativa.
- Fondo marketing e comunicazione. Contributo centrale per campagne, materiali e canali digitali. Chiedi calendario, canali inclusi e tracciamento dei risultati.
- Allestimento e arredi. Progetto, opere, impianti, insegne e layout. Valuta soluzioni modulabili e tempi di cantiere per contenere costi e ritardi.
- Locali e canoni. Affitto, spese e garanzie (fideiussioni, depositi). Le condizioni della location incidono su break-even e margini.
- Scorte iniziali e attrezzature. Fornitori indicati o obbligati, minimi d’ordine, tempi di consegna. Prevedi scorte di sicurezza per l’avvio.
- Formazione e risorse umane. Periodi di training, affiancamento, costi di selezione e turn-over. Definisci ruoli, orari e fabbisogni minimi per ogni turno.
- Software, POS e canoni tech. Gestionali, pagamenti, sicurezza e manutenzioni. Chiedi integrazioni, assistenza e tempi di risoluzione dei guasti.
Comprendere fee d’ingresso e royalty è essenziale per valutare la sostenibilità. Aggrega queste voci in un conto economico previsionale, includendo cassa per almeno 3–6 mesi. Confronta scenari conservativi e realistici; monitora il ritorno sull’investimento (Return On Investment, ROI) senza contare su ipotesi ottimistiche.
Passaggi essenziali per iniziare
- Definisci il budget e il profilo imprenditoriale.
- Ricerca il settore e confronta i format.
- Valuta il franchisor: solidità, supporto, margini.
- Analizza il contratto con un consulente.
- Seleziona location e pianifica l’apertura.
- Misura le performance e ottimizza i processi.
Quali vantaggi e rischi considerare?
I benefici principali riguardano riduzione dell’incertezza, velocità di avvio e marketing coordinato. I rischi derivano da costi ricorrenti, rigidità del format e dipendenza dalle performance della rete.
Tra i vantaggi: accesso a fornitori negoziati, formazione, innovazione di prodotto e assistenza continuativa. La reputazione del marchio accelera la fiducia dei clienti e riduce il costo di acquisizione. Manuali e procedure aiutano a mantenere standard anche con personale junior.
Tra i rischi: margini compressi da royalty e canoni, vincoli su assortimento e promozioni, esclusiva territoriale troppo ampia o ristretta. Valuta trasparenza del franchisor su conti economici tipo, tassi di successo e chiusura punti; leggi attentamente il contratto di affiliazione commerciale per chiarire obblighi e flessibilità del format.
Domande frequenti sul franchising
Quanto si guadagna con un franchising?
Dipende da settore, location, investimenti e gestione. Stima ricavi e costi ricorrenti, definisci un punto di pareggio realistico e monitora cassa e margini. Non è una garanzia di profitto: servono disciplina operativa e controllo dei numeri.
Qual è la differenza tra fee e royalty?
La fee d’ingresso è un costo una tantum per licenza e avviamento; le royalty sono corrispettivi periodici (percentuali o fissi) che finanziano supporto, aggiornamenti e supervisione della rete.
Serve esperienza nel settore per affiliarsi?
È utile ma non sempre obbligatoria. Molte reti offrono formazione e affiancamento iniziali. Valuta il tuo profilo manageriale, la capacità di guidare un team e l’allineamento con il format scelto.
Si può rescindere il contratto?
Dipende dalle clausole pattuite e dalla normativa applicabile. Verifica tempi, penali, diritti di recesso e condizioni di vendita/riacquisto delle scorte. In caso di dubbi, consulta un professionista di fiducia.
Quanto dura un contratto di franchising?
Di solito è pluriennale, con rinnovi e condizioni specifiche per proroghe o uscita. La durata deve permettere il recupero dell’investimento e la stabilità del rapporto, nel rispetto degli obblighi di entrambe le parti.
In sintesi operativa
- Il franchising riduce l’incertezza ma richiede disciplina operativa.
- Scegli il modello adatto e verifica supporto e marginalità.
- Calcola costi totali: fee, royalty, marketing, allestimento e capitale di lavoro.
- Leggi con attenzione il contratto e chiarisci obblighi e KPI.
- Misura i risultati e ottimizza in continuo con il franchisor.
Il franchising è uno strumento potente per scalare un’idea imprenditoriale con un rischio più contenuto rispetto a un progetto da zero. Richiede però metodo: scegliere un format coerente, pianificare investimenti e capitale di lavoro, studiare il mercato locale e costruire un team affidabile.
Procedi con una valutazione strutturata: confronta più proposte, verifica dati storici e parla con affiliati attivi. Pretendi documentazione chiara, definisci obiettivi misurabili e rivedi periodicamente le performance. Questa guida è informativa e non sostituisce consulenza legale o finanziaria.
