Le ghiandole paratiroidi, che si trovano nella regione del collo, sono quattro piccoli organi che producono il PTH, un ormone responsabile del mantenimento dell’omeostasi del calcio nel corpo. Il principale effetto di questo ormone è quello di aumentare il livello di calcio nel sangue, stimolando la sua liberazione dalle ossa e riducendo la sua escrezione attraverso i reni.
Nel caso dell’iperparatiroidismo, si verifica un’eccessiva produzione di PTH, con conseguente aumento dei livelli di calcio nel sangue. Questo può portare a sintomi come stanchezza, debolezza muscolare, frequente bisogno di urinare e aumento della sete. Inoltre, l’accumulo di calcio può causare la formazione di calcoli renali e danneggiare gli organi interni, come cuore, reni e ossa.
L’iperparatiroidismo può essere classificato in tre tipi principali: primario, secondario e terziario. L’iperparatiroidismo primario è causato da un tumore benigno chiamato adenoma paratiroideo, che colpisce una delle quattro ghiandole paratiroidi. Questo tumore induce la secrezione eccessiva di PTH, portando all’elevazione dei livelli di calcio nel sangue. L’iperparatiroidismo secondario è una risposta ad altri problemi di salute, come ridotta funzione renale o mancanza di vitamina D. Infine, l’iperparatiroidismo terziario è una complicanza dell’iperparatiroidismo secondario, in cui le ghiandole paratiroidi diventano iperattive a causa di una lunga esposizione a condizioni di squilibrio del calcio.
La diagnosi di iperparatiroidismo coinvolge solitamente test del sangue per misurare i livelli di calcio e PTH. Un ultrasuono o una scansione nucleare possono essere utilizzati per identificare la presenza di adenomi paratiroidei. Nel caso di una diagnosi positiva, il trattamento dipenderà dal tipo di iperparatiroidismo e dalla sua gravità.
Per l’iperparatiroidismo primario, l’intervento chirurgico per rimuovere l’adenoma paratiroideo è il trattamento di scelta. Questa procedura, chiamata paratiroidectomia, è generalmente ben tollerata e risolve efficacemente la condizione. Nell’iperparatiroidismo secondario, il trattamento si concentra sulla gestione della causa sottostante, come la somministrazione di vitamina D o il trattamento dell’insufficienza renale. Nell’iperparatiroidismo terziario, possono essere necessari farmaci che inibiscono la secrezione di PTH.
È importante sottolineare che l’iperparatiroidismo è una malattia cronica che richiede un monitoraggio e un trattamento a lungo termine. Il follow-up regolare con il medico è essenziale per garantire un controllo adeguato dei livelli di calcio nel sangue e prevenire eventuali complicanze associate.
In conclusione, l’iperparatiroidismo è una malattia che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti. Con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, i sintomi possono essere gestiti efficacemente e le complicanze possono essere prevenute. Se sospettate di avere sintomi correlati all’iperparatiroidismo, è importante consultare un medico per una valutazione accurata e un piano di trattamento appropriato.