Il racconto della loro storia inizia con la gravidanza di Rebecca, moglie di Isacco. La donna si accorge di avere due bambini che lottano nel suo ventre, e chiede al Signore di spiegare il significato di questo evento. Dio le risponde che i due figli rappresentano due popoli diversi, e che il maggiore servirà il minore.
Quando nascono, Giacobbe viene chiamato così perché tiene per il tallone Esaù, il primogenito. I due fratelli crescono diversamente: Esaù è un cacciatore abile e ama la vita all’aria aperta, mentre Giacobbe è un pastore più astuto e preferisce la vita familiare. Isacco ha un debole per Esaù, mentre Rebecca preferisce Giacobbe.
Il destino cambia quando un giorno Esaù, tornando dalla caccia affamato, chiede a Giacobbe di dargli un piatto di lenticchie in cambio della sua “primogenitura”, ovvero dei diritti di maggioranza sulla eredità paterna. Giacobbe accetta, e così diventa l’erede di Isacco. Ma il conflitto tra i due fratelli non finisce qui.
In seguito, Rebecca spinge Giacobbe a travestirsi da Esaù e ad ottenere la benedizione paterna, che Isacco stava per concedere al figlio maggiore. Giacobbe riesce nell’impresa, ma quando Esaù scopre il tradimento, minaccia di uccidere il fratello. Così Giacobbe fugge a Padan-Aram, dove trascorre vent’anni lavorando per suo zio Labano.
Durante questo periodo, Giacobbe si sposa con due donne, Lia e Rachele. Labano lo tratta ingiustamente, ma Giacobbe riesce a diventare molto ricco grazie alla sua astuzia. Alla fine, però, decide di ritornare in Patria con la sua famiglia, anche se teme ancora l’ira di Esaù.
Quando i due fratelli si incontrano di nuovo, dopo vent’anni, Giacobbe teme il peggio. Ma Esaù è sorprendentemente amichevole, e li abbraccia. Da quel giorno, i due fratelli si riconciliano e vivono insieme in pace.
La vicenda di Giacobbe ed Esaù è un esempio di come le scelte personali possano influire sul proprio destino, ma anche di come l’amore e la riconciliazione possono guarire anche le ferite più profonde. La storia dei due fratelli è molto amata dai lettori della Bibbia, soprattutto per i suoi messaggi di perdono e di speranza.