San Francesco vedeva la morte come un passaggio, un momento di separazione dal corpo fisico e un’opportunità per l’anima di raggiungere la sua completa unione con Dio. Non temeva la morte, ma la accettava con gratitudine e fiducia, convinto che fosse un passaggio verso una forma più elevata di esistenza spirituale. Aveva una fede incondizionata nella vita eterna e nell’amore misericordioso di Dio.
Egli accoglieva la morte come un momento di consegna completa a Dio, rappresentato dalla sua famosa : “Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace”. San Francesco vedeva la sua vita come un’opportunità per servire Dio e gli altri, e anche la morte rappresentava un’ulteriore possibilità per realizzare questa missione.
San Francesco spronava i suoi seguaci ad affrontare la morte con serenità e senso di accoglienza, invitandoli a vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo e a prepararsi coscienziosamente per l’incontro con Dio. Egli incoraggiava una costante riflessione sulla brevità della vita terrena e sulla necessità di allontanarsi dall’attaccamento egoistico ai beni materiali e alle vanità del mondo.
La morte, per San Francesco, era anche una fonte di umiltà. Egli vedeva la morte come un’esperienza che umiliava l’uomo e ricordava la sua fragilità e il suo bisogno di un’autentica relazione con Dio. Questa comprensione lo spingeva a rinunciare alle ambizioni mondane e a cercare la semplicità e la povertà come strumenti per raggiungere maggiore vicinanza con il divino.
San Francesco era consapevole del fatto che la morte non è un evento isolato, ma parte del ciclo naturale della vita. Era profondamente connesso alla natura e vedeva la morte come un ritorno all’unità con essa. Questa era una delle ragioni per cui nutriva un profondo rispetto per tutti gli esseri viventi e incoraggiava il rispetto e la cura per l’ambiente.
Inoltre, San Francesco insegnava che la morte era un’opportunità per riflettere sulle scelte fatte in vita e per valutare la propria fedeltà a Dio. Egli vedeva la morte come un momento di esame finale in cui l’anima si confronta con le proprie azioni, i propri pensieri e i propri desideri. Questa comprensione lo spinse ad avvicinarsi alla morte con umiltà e umiltà, chiedendo a Dio di perdonare le sue colpe e di purificarlo nella sua .
In sintesi, San Francesco d’Assisi aveva una comprensione profonda e serene della morte come un passaggio verso la vita eterna e un’opportunità per realizzare il pieno potenziale spirituale. La sua fede incondizionata in Dio e il suo amore per gli altri si riflettevano nel modo in cui affrontava la morte, accogliendola con gratitudine e fiducia. La sua visione della morte continua a ispirare milioni di persone oggi, offrendo loro una prospettiva di pace e speranza nella realtà inevitabile dell’ultimo viaggio.