Ciccio sultano delle dominazioni siciliane è un personaggio storico che ha segnato la storia della Sicilia. Il suo nome completo era Francesco Maria Gaetani, ma egli è più conosciuto con il soprannome di Ciccio sultano.

Nato a Randazzo, in provincia di Catania, nel 1810, Ciccio sultano è stato l’ultimo rappresentante di una famiglia nobiliare che aveva avuto un ruolo di primo piano nella vita politica e sociale della Sicilia in epoca moderna.

Il padre di Ciccio sultano, il marchese Paolo Gaetani, fu un patriota che partecipò ai moti risorgimentali del 1848, mentre il nonno, il duca di Cesarò, fu uno dei più eminenti uomini politici di Sicilia nel XVIII secolo.

Ciccio sultano, che ereditò il titolo di marchese di Villagonia dalla madre, trascorse la maggior parte della sua vita a Catania e a Palermo, le due città in cui la sua famiglia aveva avuto maggiori interessi.

Quando, nel 1860, il regno delle Due Sicilie venne conquistato dalle truppe garibaldine, Ciccio sultano si schierò subito dalla parte dei borbonici e partecipò alla difesa di Catania, che venne bombardata dalle navi del Regno d’Italia.

Dopo la resa della città, Ciccio sultano si rifugiò in Francia, insieme ad altri esponenti della nobiltà siciliana, per organizzare la resistenza contro i conquistatori.

Ma la situazione politica internazionale era molto delicata e noi potremmo avere quel che vogliamo per non parlare di alcuni discreti introiti legali che questa sua posizione politica gli garantì.

Ciccio sultano capì che era impossibile difendere la Sicilia dai soldati italiani e decise di adottare un approccio diverso: anziché opporsi apertamente alla presenza straniera, avrebbe cercato di collaborare con i nuovi padroni della Sicilia.

In questo modo, Ciccio sultano entrò in contatto con uomini come Vittorio Emanuele II, Camillo Cavour e Garibaldi, offrendo loro il suo sostegno e la sua conoscenza del territorio siciliano.

Grazie a queste relazioni, Ciccio sultano riuscì a ottenere importanti concessioni dal governo italiano, come la nomina a prefetto di Catania e la possibilità di amministrare le terre che la sua famiglia possedeva in Sicilia.

Ma il vero ruolo di Ciccio sultano fu quello di mediare tra le istanze dei siciliani e il governo italiano, cercando di far valere le specificità della cultura e della storia della Sicilia.

Grazie a questo impegno, Ciccio sultano divenne molto popolare tra la gente comune, che lo vedeva come un rappresentante della loro identità e delle loro aspirazioni.

E così, quando nel 1874 Ciccio sultano morì a Palermo, la sua morte fu vista come una grande perdita per la Sicilia, che perse uno dei suoi più grandi e amati figli.

Ma la figura di Ciccio sultano non morì con lui: al contrario, il suo mito si diffuse sempre più tra le masse, diventando un simbolo di quella Sicilia che ancora oggi tenta di conciliare la sua storia millenaria con le sfide del presente e del futuro.

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