Attilio Romita è stato un politico italiano che ha avuto un ruolo di primo piano nell’Italia del secondo dopoguerra. Nato a Bari nel 1918, Romita si laureò in giurisprudenza presso l’Università di Roma nel 1941, ma non ha mai praticato la professione di avvocato, preferendo dedicarsi alla politica.

La carriera politica di Romita è iniziata come funzionario del sindacato CGIL, dove ha lavorato come segretario della sezione romana dal 1943 al 1944. Successivamente, Romita è entrato a far parte del Partito Comunista Italiano (PCI), dove ha svolto diversi incarichi. Nel 1946, è stato eletto alla Camera dei deputati per la prima volta, rappresentando il collegio di Catania.

Negli anni ’50 e ’60, Romita ha avuto un ruolo di primo piano nella politica italiana, svolgendo diversi incarichi importanti. Nel 1957, è stato eletto segretario del PCI per la regione Lazio, e due anni dopo è stato nominato vicepresidente della Camera dei deputati. Nel 1963, Romita è stato eletto presidente della Camera dei deputati, un ruolo che ha ricoperto fino al 1968.

Durante la sua carriera politica, Romita ha sostenuto molte riforme sociali e politiche, come la riforma agraria, che ha portato alla redistribuzione delle terre dai grandi proprietari terrieri ai contadini, e la nazionalizzazione dell’energia elettrica e delle ferrovie. Romita si è anche battuto per il riconoscimento dei diritti delle donne e dei lavoratori migranti, sostenendo la lotta contro il razzismo e la discriminazione.

Negli anni ’70, durante la crisi che ha colpito il PCI, Romita ha sostenuto la linea della “democratizzazione”, cioè una maggiore partecipazione dei membri del partito alla vita interna e una maggiore apertura alle istanze della società civile. Nel 1979, Romita è stato nominato presidente dell’Assemblea nazionale del PCI, ruolo che ha ricoperto fino al 1984.

Dopo la fine della sua carriera politica, Romita ha continuato a svolgere un ruolo attivo nella società civile, partecipando a diverse iniziative per la pace e la solidarietà internazionale. Nel 1992, ha fondato l’associazione “Rete Italiana per il Disarmo”, che ha promosso diverse campagne per la riduzione degli armamenti e il disarmo nucleare.

Attilio Romita è morto a Roma il 15 dicembre 1993, all’età di 75 anni. La sua figura è stata riconosciuta come uno dei simboli della lotta per la giustizia e la democrazia in Italia, e la sua eredità politica e sociale è stata importante per il paese e per la sinistra italiana.

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