La gazza ha la fama di “ladra” che rincorre monete e gioielli, ma quanto c’è di vero? Questo corvide, noto come Pica pica, è intelligente, curioso e abile, e il mito degli oggetti luccicanti racconta spesso più delle nostre aspettative che del suo comportamento reale.

In questa guida separiamo l’evidenza sperimentale dagli aneddoti, esploriamo il comportamento opportunistico, i vocalizzi e i nidi, e offriamo consigli per una convivenza rispettosa senza sensazionalismi.

La reputazione di “ladra” è esagerata: esperimenti non mostrano preferenza innata per il luccicante. La gazza è onnivora e opportunista, usa richiami vari, costruisce nidi cupolati e vive vicino all’uomo. Comprendere contesto e segnali riduce conflitti e sfata i miti.

Cosa dice la ricerca sugli oggetti scintillanti?

Molti racconti parlano di monili “rubati”, ma quando si testano le preferenze in condizioni controllate emergono risultati diversi.

Gazza comune posata su un ramo con penne iridescenti
Gazza osserva monete e carta stagnola in un ambiente controllato. · Alexis Lours · CC BY 4.0 · File:Eurasian magpie iridescence.jpg - Wikimedia Commons

In più situazioni sperimentali, le gazze mostrano prudenza verso novità luccicanti, suggerendo una lieve neofobia anziché attrazione.

Un noto studio controllato non ha trovato una preferenza sistematica per oggetti lucidi rispetto a materiali opachi, indicando che la curiosità dipende dal contesto e dall’esperienza individuale dell’animale.

Come si svolgono gli esperimenti?

In genere si presentano alle gazze oggetti lucidi e opachi di forma simile, in assenza di cibo, osservando quale venga avvicinato o toccato per primo. La procedura riduce gli effetti del cibo come incentivo e isola l’influenza della brillantezza.

Quando interventi di controllo minimizzano odori e rumori, i risultati convergono: le scelte non rivelano un’attrazione intrinseca per il luccicante. Questo non nega episodi singoli, ma sottolinea che tra aneddoto e dato sperimentale potrebbe esserci una distanza notevole.

Perché la gazza viene detta “ladra”?

La fama nasce da osservazioni episodiche: una gazza che afferra un tappo brillante o un fermaglio può apparire “ladra”, ma spesso il gesto è esplorativo. I corvidi raccolgono e manipolano oggetti per curiosità, gioco o per valutare la loro utilità.

Alcuni comportamenti amplificano l’equivoco. Il comportamento di caching (accumulare e nascondere risorse) è comune nei corvidi: piccoli oggetti leggeri possono essere spostati come “marcatori” o per esercizio. Se un luccichio attira lo sguardo, non significa che esista un programma di furto deliberato.

Un altro fattore è la attribuzione umana di intenzioni: vediamo valore dove l’animale vede texture, forma o peso. Se poi un oggetto scompare, si ricorda la gazza avvistata poco prima e non il vento, un cane curioso o il nostro stesso spostamento dimenticato.

Quali oggetti finiscono nel nido?

Capita di trovare nei nidi frammenti “urbanizzati”: fili metallici sottili, striscioline di plastica lucida, carta stagnola, spaghi colorati. Spesso sono materiali pratici (flessibili, leggeri, disponibili) più che decorazioni. Il fine principale resta isolare e proteggere l’interno del nido, non abbellirlo.

Fatti rapidi sulla gazza

  • Le gazze non mostrano una preferenza innata per oggetti lucidi in test controllati.
  • La dieta onnivora e opportunistica spiega molti comportamenti apparentemente “ladri”.
  • La gazza costruisce un nido cupolato con ramoscelli e fango.
  • I richiami sono vari e includono gracchi, trilli e scampanellii.
  • La cooperazione tra partner è forte durante la stagione riproduttiva.
  • Il rispetto della fauna selvatica richiede distanza dai nidi e niente cibo processato.

Quali sono i comportamenti opportunistici e come convivere?

La gazza è onnivora: insetti, piccoli invertebrati, semi, frutta, carogne e scarti le offrono energia in ambienti cambianti. Questa flessibilità è tipica dell’opportunismo alimentare e aiuta a spiegare interazioni con oggetti insoliti, soprattutto in contesti urbani.

Dati di BirdLife International e di altre fonti ornitologiche descrivono un’alimentazione variabile tra stagioni e habitat: campagne, parchi cittadini e margini di bosco. Ridurre le occasioni di confusione aiuta la convivenza e limita l’accesso a elementi pericolosi.

Consigli pratici per giardini

  • Riponi piccoli oggetti. Monete, viti e fermagli lasciati su tavoli o davanzali possono essere manipolati per curiosità. Metterli via limita confusione e protegge anche gli animali domestici.
  • Copri il compost e chiudi i bidoni. I rifiuti offrono cibo facile e creano abitudini. Contenitori ben chiusi riducono visite ripetute e frenano la dispersione di plastica leggera.
  • Offri cibo naturale con parsimonia. Se scegli di osservare le gazze, privilegia frutta o piccole porzioni non salate. Evita cibo ultraprocessato: non giova alla fauna e attira competitori.
  • Evita deterrenti crudeli. Spaventapasseri aggressivi, fili taglienti o colle sono pericolosi e inutili. Meglio rimuovere gli stimoli (rifiuti, riflessi) che punire comportamenti naturali.
  • Proteggi i nidi di altre specie in modo indiretto. Mantieni distanza quando poti siepi e alberi in stagione riproduttiva; pianifica lavori rumorosi fuori dai periodi sensibili.
  • Osserva e prendi nota degli orari di attività. Capire quando le gazze frequentano un’area aiuta a riorganizzare temporaneamente gli spazi senza conflitti.
  • Riduci i riflessi. Se noti particolare attenzione per superfici luccicanti, usa coperture opache o materiali non riflettenti. Spesso è il bagliore, non l’oggetto in sé, a stimolare l’ispezione.
  • Crea un confronto con i vicini. Condividere buone pratiche (raccolta rifiuti, custodia dei piccoli oggetti) moltiplica gli effetti e stabilizza le abitudini della fauna locale.

Queste misure non “cambiano” la natura dell’animale: permettono alla comunità umana di prevenire equivoci e di impostare interazioni più serene, dal cortile condominiale al parco di quartiere.

Come comunica e dove nidifica?

La gazza impiega un vocabolario ricco di richiami. Ci sono segnali per l’allarme, la difesa del territorio, la coordinazione tra partner e il contatto con i giovani. Riconoscere alcuni richiami territoriali riduce interpretazioni errate di comportamenti vivaci.

Vocalizzi più comuni

I “gracchi” secchi e ripetuti segnalano spesso allerta o eccitazione; trilli e suoni metallici compaiono in interazioni sociali ravvicinate. Per i neofiti è utile ascoltare esempi e leggere descrizioni dei vocalizzi più comuni per collegare suono e contesto.

Nidi e stagione riproduttiva

Il nido è di norma un nido cupolato robusto, costruito con ramoscelli e rivestito con fango e fibre più morbide;

Gazze al lavoro mentre costruiscono un nido cupolato con ramoscelli
Nido cupolato costruito con ramoscelli; la coppia collabora alla difesa del territorio. · Frankie Fouganthin · CC BY-SA 4.0 · File: Pica pica nest in Stockholm.jpg — Wikimedia Commons

entrambi i partner collaborano. Le gazze hanno lunghezza totale intorno a 44–46 cm e apertura alare di circa 52–60 cm; il piumaggio è nero e bianco con riflessi blu‑verdi.

Il nido viene spesso collocato su alberi, siepi alte o strutture stabili. La coppia difende lo spazio circostante con vocalizzi e voli esibiti, che da lontano possono sembrare “risse” ma sono normali dinamiche territoriali.

Domande frequenti

Le gazze rubano davvero oggetti scintillanti?

No: test controllati non mostrano una preferenza innata per il luccicante. Gli episodi sono perlopiù esplorazioni contestuali o confusione con materiali leggeri e facili da spostare.

Perché una gazza ha preso qualcosa dal mio terrazzo?

Probabilmente per curiosità o per manipolare l’oggetto, non per il suo valore. Mettere al riparo piccoli oggetti e ridurre riflessi limita queste interazioni occasionali.

Come posso evitare che prenda piccoli oggetti nel giardino?

Riponi minuterie, riduci superfici riflettenti, chiudi bidoni e compost. Queste misure preventive funzionano meglio dei deterrenti aggressivi e non disturbano la fauna.

Le gazze sono dannose per altri uccelli?

Possono predare uova o nidiacei, come altri opportunisti, ma l’effetto sui popolamenti dipende dall’habitat e dalle risorse. Gestire rifiuti e rifugi aiuta l’equilibrio complessivo.

La gazza riconosce se stessa allo specchio?

Studi sui corvidi indicano capacità cognitive avanzate; sono state riportate prove di auto-riconoscimento in alcune condizioni sperimentali. Non è un comportamento utile nella vita quotidiana.

Punti chiave finali

  • Nessuna attrazione innata per il luccicante emerge da test controllati.
  • La fama di “ladra” nasce da curiosità, caching e opportunismo alimentare.
  • Gestione di oggetti e rifiuti riduce interazioni non desiderate.
  • Vocalizzi vari e nido cupolato aiutano a riconoscere specie e stagione.
  • Osservare a distanza e non sovralimentare favorisce una convivenza rispettosa.

Mettere in prospettiva miti, aneddoti e dati aiuta a giudicare i comportamenti senza etichette affrettate. Se proteggiamo gli oggetti che per noi contano e organizziamo meglio rifiuti e spazi, le interazioni con la fauna diventano più chiare, prevedibili e serene per tutti.

La prossima volta che una gazza si avvicina a un luccichio, proviamo a leggere il contesto: curiosità e apprendimento guidano più del “furto”. L’osservazione attenta, rispettosa e senza alimentazione eccessiva è il modo migliore per conoscere da vicino questo corvide urbano e affascinante.

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