Le testuggini terrestri sono rettili longevi ma delicati: per stare bene hanno bisogno di attenzioni costanti, habitat corretto e alimentazione mirata. In questa guida vediamo come offrire cure specifiche per tartarughe terrestri, trasformando compiti complessi in routine semplici. Con esempi pratici e controlli periodici, potrai sostenere il loro benessere quotidiano con maggiore sicurezza.
Per un buon benessere servono recinto sicuro, gradienti di temperatura, luce UVB, dieta ricca di fibre e monitoraggi regolari. Organizza una routine semplice (peso, idratazione, pulizia) e rivolgiti a un veterinario esperto in rettili per dubbi, ferite o segnali di malessere.
Qual è l’habitat ideale?
All’aperto, quando il clima lo consente, l’habitat naturale è imbattibile. Uno spazio ampio e sicuro permette alle testuggini di muoversi, termoregolarsi e scegliere tra sole, ombra e ripari.

Un recinto perimetrale anti-fuga, interrato lungo il bordo, scoraggia scavi e tentativi di evasione.
Quanti gradi servono per il basking?
Prevedi un gradiente termico con un punto caldo per il basking e una zona più fresca, oltre a luce UVB di qualità. I rettili si scaldano e si raffreddano spostandosi; UVB e calore adeguati supportano metabolismo e salute del guscio.
Se all’aperto non è possibile tutto l’anno, crea un’area interna con lampade, rifugi e umidità controllata in base alla specie. Pianifica un piano di illuminazione UVB coerente con la stagione, garantendo ore di luce stabili e pause di buio per il riposo.
Per il suolo, usa un substrato naturale e scavabile (per esempio terra mista a sabbia non polverosa), mantenuto asciutto ma con zone leggermente umide per favorire mute corrette. Aggiungi rifugi multipli, foglie secche e cortecce per privacy e microclimi.
Quanto e cosa devono mangiare?
La base è una dieta vegetale ricca di fibre: erbe selvatiche, foglie e fiori commestibili.

Riduci al minimo frutta e cibi ricchi di zuccheri. Integra con calcio bilanciando esposizione UVB e accesso a osso di seppia, utile anche per il becco.
- Erbe selvatiche: tarassaco, piantaggine, malva. Sono nutrienti e fibrose. Offrile varie volte a settimana, lavate e senza pesticidi, alternando specie per maggiore varietà.
- Foglie e fiori: ibisco, rosa, gelso, vite. Rotazione stagionale e porzioni adeguate aiutano la digestione. Evita foglie trattate o raccolte vicino a strade trafficate.
- Verdure a foglia: cicoria, catalogna, indivia. Apportano minerali e acqua. Mescola tagliando grossolanamente per allungare i tempi di masticazione e stimolare la ricerca.
- Frutta: solo occasionalmente e in piccole quantità. Gli zuccheri possono alterare il microbiota intestinale. Trattala come premio, non come alimento base.
- Calcio e minerali: osso di seppia sempre disponibile. Spolvera il cibo con integratori solo se consigliato da un professionista, evitando eccessi.
- Acqua: una ciotola bassa e stabile, sempre pulita. Favorisce l’idratazione e bagnetti spontanei. Cambiala spesso per limitare residui e batteri.
- Porzioni e frequenza: meglio poco ma regolare. Osserva l’appetito e adatta la quantità alla stagione e all’attività, evitando sovralimentazione.
Evita alimenti industriali pensati per altre specie e le insalate troppo acquose prive di nutrienti. Meglio puntare su erbe selvatiche e stagionali, più povere di proteine e più ricche di fibre e micronutrienti.
Azioni essenziali e rischi
- Garantire un recinto sicuro e spazioso.
- Fornire luce UVB e calore adeguati.
- Offrire una dieta ricca di fibre e povera di proteine.
- Evitare lattuga iceberg e cibi industriali.
- Monitorare il peso e l’idratazione settimanale.
- Isolare e far visitare subito gli esemplari con ferite.
Come organizzare la routine?
La costanza è la chiave. Prepara una lista semplice: controllo mattutino di attività e appetito, verifica della ciotola d’acqua, rimozione degli avanzi, e un rapido sguardo al guscio e agli occhi. Pochi minuti al giorno fanno una grande differenza.
Settimanalmente, pesa l’animale per cogliere variazioni anomale e registra note su comportamento e alimentazione. Confronta queste osservazioni con schede di allevamento aggiornate per la tua specie, così da mantenere obiettivi chiari e verificabili.
La routine include anche la manutenzione dell’impianto: pulizia filtri, lampade e rifugi. Se compaiono segnali incerti (apatia, respiro rumoroso, scolo nasale), segui le linee guida veterinarie e prenota un controllo: intervenire presto riduce rischi e tempi di recupero.
Come riconoscere stress e problemi?
Osserva cambi di comportamento: inattività prolungata, rifiuto del cibo, respirazione con bocca aperta, occhi gonfi o chiusi, feci anomale. Un ambiente povero di stimoli o sbilanciato genera stress e può aprire la strada a squilibri metabolici.
Rivolgersi a un veterinario esperto in rettili per ferite, difficoltà respiratorie, scolo nasale o perdita di appetito prolungata.
Testo originale
Seek a veterinarian experienced with reptiles for injuries, laboured breathing, nasal discharge, or prolonged anorexia.
Evita interventi casalinghi non testati e non somministrare farmaci senza indicazione professionale. Cura ambientale e igiene sono i primi alleati; per il resto, affidati a professionisti qualificati con esperienza in rettili.
Cosa fare in caso di ferita?
Isola l’animale in un alloggio tranquillo e pulito, mantenendo temperatura stabile. Tampona delicatamente i bordi della lesione con garza sterile inumidita e riduci lo stress limitando manipolazioni e rumori. Evita disinfettanti aggressivi o sostanze irritanti.
Documenta con foto, annota quando è successo e contatta subito un veterinario esperto in rettili. Nel frattempo, garantisci idratazione, riparo e condizioni ambientali ottimali: un contesto confortevole sostiene i normali processi di guarigione.
Domande frequenti
Quante ore di UVB servono ogni giorno?
In genere si usa un fotoperiodo stabile, con ore di luce calibrate in base alla stagione. L’importante è garantire UVB di qualità e una notte buia e tranquilla.
Le tartarughe possono vivere sempre in casa?
Quando il clima lo permette, l’esterno è preferibile. In caso di stabulazione interna, ricrea gradienti termici, UVB adeguati e spazio sufficiente per movimento e ripari.
Posso offrire frutta regolarmente?
Meglio usarla come premio occasionale. Una dieta centrata su erbe e foglie garantisce fibre e minerali, limitando zuccheri e fermentazioni indesiderate nell’intestino.
Come controllo se bevono a sufficienza?
Mantieni una ciotola bassa sempre pulita, osserva feci e appetito e pesa regolarmente. Variazioni improvvise o persistenti richiedono un consulto veterinario.
È necessario farle ibernare?
Dipende dalla specie, dalla salute e dal contesto ambientale. Valuta con un veterinario esperto: la preparazione e il monitoraggio sono cruciali per la sicurezza.
In sintesi operativa
- Habitat con gradiente termico e UVB costanti.
- Alimentazione basata su erbe ricche di fibre e calcio.
- Recinto esterno sicuro con ripari e zone d’ombra.
- Routine: pesate, idratazione e pulizia periodica.
- In caso di ferita, isolamento e veterinario esperto.
Prendersi cura di una testuggine richiede metodo, ma non complessità: piccoli controlli quotidiani, scelte alimentari coerenti e un ambiente ben progettato coprono gran parte dei bisogni. In questo modo riduci gli imprevisti e rendi più serena la vita dell’animale.
Rimani curioso e osservatore: aggiorna le pratiche con fonti affidabili e confronta periodicamente la tua routine. In presenza di segnali insoliti, chiedi sempre supporto a un professionista; intervenire presto è il modo migliore per tutelare la salute a lungo termine.