I rettili acquatici includono tartarughe marine, coccodrilli, serpenti di mare e specie semiacquatiche che trascorrono gran parte della vita in acqua. Questi rettili d’acqua hanno sviluppato adattamenti per nuotare, respirare aria, nutrirsi e riprodursi in lagune, fiumi e oceani. Dalle coste coralline alle paludi, abitano ambienti marini e d’acqua dolce.

Panoramica essenziale: scopri cosa definisce i rettili che vivono in acqua, i loro adattamenti per il nuoto e la respirazione, per quanto trattengono il respiro, dove si trovano e quali minacce li mettono in difficoltà, con esempi di specie iconiche.

Quali adattamenti permettono ai rettili acquatici di vivere in acqua?

Dalla forma del corpo agli arti appiattiti, fino a squame e pelle resistenti, gli adattamenti permettono movimenti efficienti, isolamento termico e minor dispendio energetico. Le narici in posizione dorsale e valvole nasali funzionano come “tappi” naturali.

Perché la forma del corpo è importante?

Una forma a fuso riduce la resistenza dell’acqua, come succede ai pesci o ai delfini. Il collo e la coda agiscono da timoni, mentre le superfici delle pinne anteriori generano portanza, migliorando manovre e scatti.

Nuoto e idrodinamica

Le tartarughe marine spingono soprattutto con le pinne anteriori, mentre molte testuggini d’acqua dolce alternano movimenti alternati dei quattro arti. Nei coccodrilli, una coda muscolosa fornisce propulsione potente ma parsimoniosa: pochi colpi ben assestati, poi scivolamento.

Respirazione e metabolismo

Pur vivendo in acqua, respirano aria con polmoni. Un metabolismo lento e un’alta tolleranza alla CO₂ prolungano le apnee. Le squame riducono la perdita d’acqua, e ghiandole specializzate eliminano il sale in specie marine.

Quanto possono trattenere il respiro?

Se ti chiedi quanto tempo possono restare sott’acqua, la risposta varia per specie, temperatura e attività.

Tartaruga marina che emerge rapidamente alla superficie per un respiro tra immersioni
Una tartaruga emerge dalla superficie per respirare tra due immersioni. · João Victor Valeriote · Pexels License · A Turtle in the Sea Surface

Durante le apnee, il battito rallenta e l’ossigeno viene indirizzato agli organi vitali.

Tartarughe marine

Nelle immersioni attive, molte tartarughe emergono in media ogni 5–40 minuti; a riposo prolungato possono restare sott’acqua per diverse ore, specialmente in acque fresche.

Coccodrilli e alligatori

Spesso rimangono immersi 15–30 minuti, ma in acqua fredda e restando fermi superano anche un’ora, grazie a uno shunt cardiaco che favorisce cervello e cuore.

Punti chiave essenziali

  • I rettili acquatici respirano aria ma vivono in acqua o vicino ad essa.
  • Tartarughe marine e coccodrilli sono esempi noti con adattamenti specializzati.
  • Possono trattenere il respiro per minuti o ore, specie‑dipendente.
  • Le squame impermeabili e il metabolismo lento riducono la perdita di calore e ossigeno.
  • L'inquinamento e le reti da pesca sono minacce principali negli oceani.
  • Specie d’acqua dolce e marina richiedono habitat sani per riprodursi e nutrirsi.

Quali specie rappresentative incontriamo?

Dalle tartarughe pelagiche ai rettili che frequentano paludi e estuari, le specie mostrano strategie diverse. Ecco alcuni esempi emblematici e cosa li rende speciali.

  • Tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). La più grande tartaruga marina, con carapace flessibile e profilo molto idrodinamico. È un’ottima tuffatrice, raggiunge grandi profondità alla ricerca di meduse.
  • Tartaruga verde (Chelonia mydas). Da adulta è perlopiù erbivora e frequenta praterie di fanerogame. Le pinne anteriori potenti sostengono lunghi spostamenti costieri.
  • Coccodrillo marino (Crocodylus porosus). Può vivere in acque salmastre e marine, muovendosi lungo le coste. È un predatore opportunista con grande capacità di termoregolazione.
  • Alligatore americano (Alligator mississippiensis). Abita paludi e fiumi lenti del sud-est degli Stati Uniti, sfruttando buche d’acqua che crea o mantiene per superare i periodi secchi.
  • Serpenti di mare (Hydrophiinae). Molto adattati alla vita marina, con coda appiattita e pelle che facilita gli scambi gassosi minimi. Devono comunque emergere per respirare.
  • Iguana marina (Amblyrhynchus cristatus). Unico sauro marino attuale, pascola alghe sulle rocce delle Galápagos grazie a ghiandole del sale che espellono l’eccesso di sodio.
  • Testuggine palustre europea (Emys orbicularis). Specie d’acqua dolce di fiumi lenti e stagni; predilige zone umide con vegetazione acquatica e rive soleggiate per la termoregolazione.

Dove vivono e come si spostano?

Dalle barriere coralline agli estuari, gli habitat offrono riparo, cibo e luoghi per la riproduzione. Molte specie alternano aree costiere ricche di risorse a tratti di mare aperto.

Coccodrillo immobile tra canneti vicino alla riva di uno stagno
Un coccodrillo è fermo tra canneti pronto a entrare in acqua. · Tomas Castelazo · CC0 1.0 (Public Domain) · Crocodylus acutus in La Manzanilla

Oceani e coste

Le tartarughe sfruttano correnti costiere e fronti oceanici dove il cibo è più abbondante. Gli ambienti rocciosi offrono rifugi, mentre le spiagge sabbiose sono essenziali per la nidificazione.

Fiumi e paludi

Alligatori e testuggini d’acqua dolce usano zone umide complesse, con canali e vegetazione emergente. La torbidità riduce la visibilità, favorendo agguati e comportamenti crepuscolari.

Rotte migratorie

Alcune tartarughe compiono migrazioni oceaniche di centinaia o migliaia di chilometri tra aree di alimentazione e siti di nidificazione. L’orientamento combina correnti, campi magnetici e memoria delle rotte.

Perché l'inquinamento minaccia i rettili acquatici?

Microplastiche, idrocarburi e rifiuti alterano la qualità dell’acqua e l’accesso al cibo. Le catture accessorie nelle reti da pesca incrementano ferimenti e mortalità, soprattutto in aree costiere ad alta pressione.

Le catture accidentali e l’inquinamento marino figurano tra le principali minacce per molte popolazioni di tartarughe marine.

IUCN — Sea Turtles, 2022. Tradotto dall'inglese.
Mostra testo originale

Bycatch in fishing gear and marine pollution are major threats to sea turtles globally.

Plastica scambiata per cibo, attrezzi dispersi e sostanze tossiche influenzano crescita e riproduzione. Ridurre inquinamento da plastica, migliorare le pratiche di pesca e proteggere gli habitat costieri aiuta intere comunità biologiche.

Come possiamo tutelarli in modo responsabile?

Le azioni quotidiane sommate ai progetti di conservazione fanno la differenza. Ecco alcune scelte pratiche, semplici e ad alto impatto.

  • Riduci gli usa e getta, scegliendo alternative riutilizzabili e corretta raccolta dei rifiuti.
  • Sostieni aree protette e monitoraggi partecipati, segnalando avvistamenti in modo responsabile.
  • Preferisci prodotti di pesca con standard che limitano le catture accessorie.
  • Partecipa a giornate di pulizia di spiagge, fiumi e lagune del tuo territorio.
  • Informati da fonti affidabili su specie locali e periodi sensibili, come la nidificazione.
  • Osserva gli animali a distanza di sicurezza, evitando disturbi e inseguimenti.

Domande frequenti

I rettili acquatici sono anfibi?

No. Sono rettili con polmoni, pelle squamosa e uova con guscio o membrana dura. Gli anfibi hanno pelle permeabile e spesso fasi larvali con branchie.

Vivono solo in mare o anche in acqua dolce?

Entrambi. Alcune specie sono marine, altre fluviali o di palude; molte alternano acque salmastre e dolci, soprattutto in estuari e delta.

Perché non hanno branchie?

Perché sono vertebrati terrestri evolutivamente adattati all’aria: possiedono polmoni efficienti e strategie per prolungare l’apnea, ma devono emergere per respirare.

Quanto vivono le tartarughe marine?

Molte specie raggiungono età di diverse decadi; la longevità dipende da specie, predazione, qualità dell’habitat e pressione antropica.

I rettili acquatici sono pericolosi per l’uomo?

Raramente. Alcuni coccodrilli possono essere pericolosi, ma la maggior parte degli incontri è senza incidenti se si mantiene distanza e rispetto per l’animale.

Posso osservarli senza disturbarli?

Sì. Rimani a distanza, evita flash e inseguimenti, non toccare nidi o piccoli e informati su periodi sensibili come la nidificazione.

Riepilogo in breve

  • I rettili acquatici respirano aria e alternano acqua e terra per funzioni vitali.
  • Arti a pinna, squame impermeabili e metabolismo lento sostengono nuoto e apnee.
  • I tempi di apnea variano: minuti in attività, ore a riposo.
  • Habitat sani in oceani e zone umide sono indispensabili.
  • Inquinamento e catture accidentali sono minacce chiave da ridurre.

Capire come vivono i rettili in acqua aiuta a riconoscere la ricchezza degli ecosistemi. Ogni specie è un tassello di un mosaico più ampio: barriere coralline, estuari e zone umide interconnesse. Promuovere habitat integri e ridurre i rischi antropici significa creare benefici a catena, dall’acqua pulita alla biodiversità.

Scegliere comportamenti consapevoli, sostenere progetti scientifici e divulgare informazioni affidabili sono passi concreti. Anche piccole scelte quotidiane, se sommate, diventano grandi leve per la tutela di oceani, fiumi e delle comunità di rettili che li abitano.

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