Se cerchi un rettile docile e curioso, il geco leopardo può essere una scelta adatta anche a chi inizia. Conosciuto come Eublepharis macularius, questo geco terrestre è robusto e relativamente semplice da gestire se comprendi le sue esigenze. Qui troverai consigli pratici e passaggi concreti per un terrario stabile.
Allestisci un terrario asciutto con rifugi, crea un gradiente termico controllato, offri dieta variata di insetti e un rifugio umido per la muta. Mantieni una routine semplice, osserva i comportamenti e misura il peso con costanza per prevenire problemi.
Che cos’è e da dove proviene?
Il geco leopardo appartiene alla famiglia Eublepharidae, ha palpebre mobili e non possiede lamelle adesive: vive a livello del suolo in ambienti aridi dell’Asia meridionale. Specie: Eublepharis macularius (Blyth, 1854), distribuita in Afghanistan, Pakistan e India nord‑occidentale.
Qual è l’habitat ideale?
Pensa al terrario come a un piccolo deserto controllato: asciutto, con rifugi e zone calde e fresche ben definite.
Dimensioni del terrario
Per un singolo adulto, usa un allestimento di circa 60×45×45 cm o più. Evita convivenze tra maschi;

se proprio necessario, solo femmine e con ampia supervisione. Più spazio significa minore competizione e migliore termoregolazione.
Temperatura e riscaldamento
Crea un gradiente termico con una zona calda intorno a 30–32 °C e una zona fresca a 24–26 °C, con cali notturni moderati. Prediligi un tappetino riscaldante sotto il lato caldo, sempre collegato a un termostato affidabile. Misura le superfici con termometri a sonda, non solo l’aria.
Illuminazione e fotoperiodo
Un fotoperiodo di 10–12 ore aiuta i ritmi biologici. L’illuminazione UVB a bassa intensità può essere utile, soprattutto in terrari ampi e ben ventilati, ma assicurando sempre zone d’ombra e rifugi.
Substrato sicuro e manutenzione
Preferisci superfici solide e facilmente lavabili: carta assorbente, piastrelle lisce o tappetini specifici. Evita sabbie sciolte per ridurre il rischio di ingestione accidentale. Pulisci spot ogni giorno e programma una sanificazione profonda regolare.
Cosa mangia e con che frequenza?
Il geco leopardo è insettivoro: una dieta variata e ben bilanciata sostiene crescita, energia e mute senza intoppi. Pianifica quantità e cadenza in base all’età e all’attività.
Invertebrati consigliati
Offri soprattutto grilli e blatte; le tarme della farina sono utili ma meno nutrienti se usate da sole.

Le camole del miele sono molto caloriche: trattale come premio occasionale. La varietà è il tuo alleato.
Supplementi e gut-loading
Spolvera le prede con calcio (con o senza vitamina D3 a rotazione, in base all’uso di UVB) e pratica il gut-loading 24–48 ore prima del pasto, alimentando gli insetti con verdure e mangimi minerali. Mantieni una ciotola di calcio a disposizione.
Routine di alimentazione
I giovani mangiano piccole porzioni ogni giorno; gli adulti in genere 2–3 volte a settimana. Offri prede di dimensioni proporzionate alla testa dell’animale, rimuovi gli avanzi e monitora la routine con pesate periodiche.
Passaggi fondamentali per la cura
- Progetta l’habitat con nascondigli, superfici solide e spazio sufficiente.
- Imposta un gradiente termico controllato con termostato affidabile.
- Usa un substrato sicuro ed evita sabbie sciolte.
- Offri una dieta di insetti variati, integrati e ben nutriti.
- Assicura umidità localizzata con rifugio umido per la muta.
- Monitora comportamento e condizioni corporee con pesate periodiche.
Quali accessori sono davvero utili?
Due rifugi principali—uno sul lato caldo e uno sul lato fresco—offrono sicurezza e controllo termico. Un terzo rifugio umido, con muschio leggermente umidificato, facilita la muta e protegge le dita.
Usa due termometri a sonda per misurare le superfici e un igrometro per tenere l’umidità intorno a valori moderati. Un termostato interrompe il riscaldamento quando serve: è un investimento di sicurezza essenziale.
Ciotole basse e stabili per acqua e calcio, pinze lunghe per offrire le prede e tappetini antiscivolo migliorano la gestione quotidiana. Un tappeto igienico sotto al terrario riduce vibrazioni e semplifica le pulizie.
Allestire il terrario: passo dopo passo
- Scegli il contenitore adatto. Per un adulto, punta a 60×45×45 cm o più. Ventilazione frontale e superiore aiutano a evitare ristagni; scegli materiali facili da pulire.
- Posiziona il riscaldamento e i controlli. Applica un tappetino sotto il lato caldo e collega un termostato. Verifica il punto caldo con sonda e regola finché il valore è stabile.
- Prepara il substrato e i rifugi. Installa substrato sicuro e due rifugi asciutti più un rifugio umido. Aggiungi superfici rugose per aiutare la muta.
- Imposta luce e fotoperiodo. Stabilisci 10–12 ore di luce. Se usi UVB, preferisci livelli bassi e crea zone d’ombra.
- Allestisci la zona pasti e l’acqua. Ciotola d’acqua fresca e un piattino per il calcio sempre disponibili. Prepara pinze per l’alimentazione e un contenitore per gli insetti.
- Avvia test senza animale. Accendi per 24 ore e monitora temperatura e umidità. Solo quando il sistema è stabile inserisci l’animale, osservandolo con calma nelle prime ore.
Come riconoscere stress e benessere?
Osserva peso, appetito, feci e comportamento. Un animale in salute esplora, caccia con attenzione e mantiene la coda piena di riserve. Fasi di muta irregolari, letargia o rifiuto del cibo sono segnali di stress.
Durante il maneggio, movimenti lenti e supporto completo del corpo. Non afferrare mai per la coda: può staccarsi (autotomia) come meccanismo di difesa. Meglio sessioni brevi e positive, con un approccio costante e paziente.
Ricorda che sono animali crepuscolari e notturni: evita luci intense per ore; punta su ritmi prevedibili e pochi rumori per favorire un comportamento rilassato.
Quanto vive e come gestire la crescita?
Con buone condizioni, molti esemplari vivono 10–15 anni. La crescita è più rapida nei primi mesi: bilancia alimentazione e temperatura per evitare eccessi o carenze e registra peso e lunghezza con costanza.
Raggiunta l’età adulta, riduci gradualmente le quantità e mantieni controlli regolari. Evita riproduzioni casuali: richiedono risorse e competenze extra. Mai liberare animali in natura; se non puoi più tenerlo, cerca soluzioni responsabili.
Domande frequenti
Il geco leopardo va tenuto con altri esemplari?
Meglio allevarlo singolarmente. Evita sempre convivenze tra maschi. Se valuti un gruppo, consideralo solo tra femmine, con spazio abbondante e monitoraggi attenti per prevenire competizione o stress.
Serve davvero la lampada UVB?
Non è strettamente indispensabile in tutti gli allestimenti, ma un UVB a bassa intensità può apportare benefici. Garantisci sempre zone d’ombra e nascondigli per permettere la scelta comportamentale.
Posso usare la sabbia come substrato?
Meglio evitare sabbie sciolte: possono essere ingerite accidentalmente. Scegli superfici solide e lavabili come carta assorbente, piastrelle lisce o tappetini specifici, più sicuri e semplici da mantenere igienici.
Quanto spesso devo pulire il terrario?
Rimuovi giornalmente deiezioni e residui. Programma una pulizia profonda a intervalli regolari, in genere ogni 2–4 settimane, sostituendo substrato e disinfettando superfici e accessori non porosi.
Come si maneggia correttamente un geco leopardo?
Muoviti lentamente, sostieni corpo e coda senza stringere. Evita prese dall’alto e non afferrare la coda: può staccarsi (autotomia). Brevi sessioni regolari costruiscono fiducia nel tempo.
Che temperatura serve di notte?
Di notte sono accettabili lievi cali, ma mantieni il lato caldo sopra i 20 °C. Le lampade possono essere spente; il tappetino riscaldante, gestito da termostato, mantiene stabilità.
In sintesi operativa
- Allestisci un terrario asciutto con rifugi multipli.
- Mantieni un gradiente termico stabile e misurato.
- Fornisci dieta variata di insetti e integrazioni mirate.
- Offri un rifugio umido per mute complete.
- Osserva segni, peso e routine per prevenire problemi.
Con abitudini coerenti e strumenti semplici, la gestione quotidiana diventa lineare. Procedi per piccoli miglioramenti: calibra temperature, cura la qualità del cibo, annota peso e comportamenti. In breve, affina l’ambiente finché l’animale mostra appetito, curiosità e mute complete senza residui.
Se hai dubbi, confronta le tue osservazioni con guide autorevoli e comunità affidabili. Ogni esemplare è unico: rispettandone i ritmi e monitorando i parametri chiave, offrirai al tuo geco leopardo una vita lunga e confortevole, in un terrario stabile e sicuro.