La pompa di calore trasferisce calore da aria, acqua o suolo all’impianto di casa, offrendo alta efficienza energetica per riscaldamento e raffrescamento. In questa guida chiara scoprirai come opera il ciclo, da cosa dipendono i consumi e come scegliere, installare e usare il sistema in modo pratico.

La pompa di calore sposta calore invece di generarlo. Consumi e comfort dipendono da temperatura di mandata, isolamento, dimensionamento e uso. Scegli emettitori a bassa temperatura, regola la curva climatica e integra, se possibile, con fotovoltaico e accumulo per massimizzare l’efficienza e ridurre i costi.

Che cos’è e come funziona?

Una pompa di calore non crea calore: lo sposta grazie a un circuito frigorifero. La resa si misura con il Coefficient of Performance (COP), cioè il rapporto tra energia termica utile prodotta ed energia elettrica assorbita.

Quali sono i componenti principali?

Il ciclo comprende evaporatore, compressore inverter, condensatore e valvola di espansione. Nel primo scambiatore il refrigerante evapora assorbendo calore dalla sorgente (aria, acqua o terreno); compresso, condensa nel secondo scambiatore cedendolo all’impianto (termosifoni a bassa temperatura, pavimento radiante o unità interne aria-aria).

Dove prende calore una pompa di calore?

Le soluzioni aria-aria e aria-acqua sfruttano l’aria esterna; le versioni acqua-acqua prelevano da falda o bacini idrici; le geotermiche dal sottosuolo tramite sonde. La scelta della sorgente influisce su stabilità della resa, costi iniziali e spazi necessari.

In estate il ciclo si inverte (raffrescamento): la macchina estrae calore dagli ambienti e lo scarica all’esterno tramite la valvola di inversione. In riscaldamento, la temperatura di mandata ideale è bassa (35–45 °C) per migliorare efficienza e comfort continuo.

Quanto consuma davvero?

Il consumo elettrico dipende da fabbisogno termico e COP. Una stima semplice: energia elettrica ≈ energia termica richiesta ÷ COP. Se servono 6 kWh termici e il COP è 3, l’assorbimento istantaneo è circa 2 kWh.

Su quel valore incidono soprattutto temperatura di mandata, clima esterno e profilo d’uso. Anche l’isolamento dell’edificio, eventuali cicli di sbrinamento, qualità degli scambiatori e regolazioni influenzano la resa reale (COP effettivo).

Per valutazioni concrete, usa un contatore dedicato e registra mandata/ritorno, ore di funzionamento e setpoint. Il COP stagionale (SCOP, Seasonal COP) descrive la performance media su un’intera stagione: più emettitori e regolazioni sono a bassa temperatura, più il valore medio tende a crescere.

Quale pompa di calore scegliere per casa?

La scelta dipende da clima, isolamento, impianto esistente ed esigenze di acqua calda sanitaria. Considera tipologia (aria-aria, aria-acqua, geotermica), potenza, livello sonoro e refrigerante R32 per un buon equilibrio tra efficienza e impatto ambientale.

  • Tipologia e clima. Aria-acqua è versatile per riscaldamento idronico; aria-aria è rapida per singoli ambienti; geotermica stabile ma più impegnativa. Valuta climi rigidi e disponibilità di spazi esterni.
  • Potenza termica. Una potenza adeguata limita on/off e massimizza efficienza. Il dimensionamento si basa sul fabbisogno dell’edificio e sulla temperatura di progetto degli emettitori.
  • Temperatura di mandata. Con pavimento radiante o radiatori sovradimensionati la mandata può restare bassa (35–45 °C), migliorando stabilità, comfort e COP.
  • Acqua calda sanitaria. Valuta volano termico, bollitore dedicato e profilo di prelievo. Il ciclo anti-legionella è una funzione utile, da programmare in orari convenienti.
  • Rumorosità e posizionamento. Controlla i dB della unità esterna e le vibrazioni. Prediligi basi solide e percorsi dell’aria liberi da ostacoli per migliorare lo scambio.
  • Refrigerante e ambiente. Il refrigerante R32 è diffuso e bilanciato; altre opzioni (es. R290) richiedono valutazioni di sicurezza e spazi. Affidati sempre a installatori qualificati.
  • Controlli e connettività. Un buon regolatore con sonda esterna e curva climatica facilita l’uso continuo a bassa temperatura e l’ottimizzazione dei consumi.
  • Budget totale. Considera macchina, installazione, adeguamenti dell’impianto (emettitori, accumulo, valvole) e eventuali integrazioni future per autoconsumo.

Come installarla e integrarla al meglio

Un’installazione curata fa la differenza. Il posizionamento dell’unità esterna richiede ricircolo d’aria libero, drenaggio condensa e protezione da neve e foglie; riduci i ponti acustici con antivibranti e percorsi frigoriferi compatti.

Se disponi di un impianto fotovoltaico, pianifica l’integrazione con accumulo termico (puffer o bollitore) per spostare parte dei consumi nelle ore di produzione solare. Programmazioni e funzioni “boost” possono caricare l’acqua calda quando l’energia è più conveniente.

Lato idraulico, bilancia i circuiti e verifica portate reali; un serbatoio di accumulo attenua gli on/off e stabilizza la mandata. Con radiatori, valuta valvole termostatiche aperte nei locali di riferimento e una curva climatica leggermente conservativa per evitare oscillazioni.

Come ottimizzare i consumi e la resa

L’obiettivo è far lavorare la macchina in modo continuo a bassa temperatura, con una curva climatica tarata sul tuo edificio. Interventi semplici portano benefici tangibili nel tempo.

  • Regola la curva. Riduci di 2–3 °C la mandata e verifica comfort; piccoli passi evitano sprechi e mantengono stabilità.
  • Setpoint realistici. Un setpoint troppo alto impone mandata elevata e cala il COP. Meglio uniformità che picchi.
  • Programmazione oraria. Usa le fasce orarie e, se hai fotovoltaico, anticipa la produzione di ACS e il pre-riscaldo in ore soleggiate.
  • Manutenzione. Pulisci filtri e batterie; controlla ventilatori e drenaggi. Scambiatori puliti, minori consumi e rumorosità ridotta.
  • Aria e sbrinamento. Tieni libera la griglia esterna; in nebbia/umidità accetta brevi cicli di sbrinamento, normali per proteggere lo scambiatore.
  • Isolamento e spifferi. Interventi sull’involucro termico riducono la potenza richiesta e stabilizzano la temperatura interna.

Fatti rapidi da ricordare

  • Il COP cala con aria molto fredda; emettitori a bassa temperatura aiutano a mantenerlo alto.
  • Un buon isolamento riduce potenza richiesta e cicli on/off, aumentando comfort ed efficienza.
  • Meglio far lavorare la pompa di calore in continuo con curva climatica ben tarata.
  • Verifica la resa con acqua a 35–45 °C se usi radiatori o pavimento radiante.
  • Manutenzione: filtri, batterie e ventilatori puliti migliorano scambio e silenziosità.
  • Integrazione con fotovoltaico e accumulo termico sposta consumi nelle ore più convenienti.

Domande frequenti

Una pompa di calore può anche raffrescare casa?

Sì. In estate il ciclo si inverte: la macchina preleva calore dagli ambienti e lo cede all’esterno. Puoi usare ventilconvettori, split o pannelli radianti progettati per bassa temperatura estiva.

Funziona con i radiatori esistenti?

Dipende. Se i radiatori sono sovradimensionati o l’edificio è ben isolato, spesso bastano mandata 45–50 °C. In altri casi conviene aumentare superfici emittenti o adottare ventilconvettori.

Qual è la differenza tra COP e SCOP?

Il COP è la resa istantanea in condizioni definite di prova; lo SCOP (Seasonal COP) rappresenta la performance media stagionale con climi e carichi variabili. Per i costi annuali conta soprattutto lo SCOP.

Come si dimensiona una pompa di calore?

Si parte dal fabbisogno dell’edificio alla temperatura di progetto, tenendo conto della mandata e degli emettitori. Un dimensionamento corretto riduce gli on/off e mantiene alto il COP medio.

Quanto rumore fa una pompa di calore?

Le unità moderne sono progettate per bassa rumorosità; verifica i dB dichiarati e cura posizionamento, antivibranti e percorsi dell’aria. Un’installazione corretta limita vibrazioni e fastidi percepiti.

In sintesi pratica

  • Capisci il ciclo e il COP per stimare consumi e resa.
  • Progetta il sistema a bassa temperatura per efficienza stabile.
  • Scegli potenza e tipologia in base a clima e isolamento.
  • Installa con posizionamento corretto, drenaggi e adeguato accumulo.
  • Ottimizza con curva climatica, orari e manutenzione periodica.
  • Valuta l’integrazione con fotovoltaico per abbattere il costo d’uso.

Una pompa di calore rende al meglio quando l’intero sistema lavora in armonia: sorgente, macchina ed emettitori. Inizia dalle basi (isolamento, mandata bassa, regolazioni semplici) e poi affina con monitoraggi leggeri: qualche dato ben raccolto vale più di tante supposizioni.

Punta alla costanza, non ai picchi. Programma gli orari, cura la manutenzione regolare e, se hai energia solare, sfruttala per caricare l’accumulo quando conviene. Così trasformi una tecnologia efficiente in comfort stabile e bollette più leggere, stagione dopo stagione.

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