Una pompa è una macchina che sposta un fluido — dall’acqua ai refrigeranti — trasformando energia meccanica in pressione e movimento. Dalla pompa idraulica del giardino al sistema di pompaggio domestico, fino alla pompa di calore, lo stesso principio guida applicazioni molto diverse. Capire come funziona aiuta a scegliere, usare e mantenere l’impianto con sicurezza.

Una pompa converte energia meccanica in pressione e portata per muovere un fluido. Esistono modelli centrifughi e volumetrici; la scelta dipende da portata, prevalenza, fluido e installazione. Valuta anche efficienza, controlli e manutenzione; le pompe di calore impiegano compressore ed evaporatore, con logiche diverse dalle pompe idrauliche.

Come funziona una pompa?

In termini semplici, una pompa prende un fluido all’ingresso e gli fornisce energia per farlo uscire con una certa portata (volume nel tempo) e una certa prevalenza (aumento di energia/pressione). Le famiglie principali sono due: rotodinamiche (es. centrifughe) e volumetriche (a spostamento positivo).

Le rotodinamiche usano una girante che trasferisce energia al fluido mediante velocità e pressione. Le volumetriche intrappolano quantità discrete di fluido (camere) e le spingono nello scarico, garantendo flussi più costanti anche a pressioni elevate. La scelta tra le due dipende da fluido, richieste di pressione e stabilità della portata.

Portata e prevalenza

La portata si misura spesso in l/min o m³/h, la prevalenza in metri di colonna d’acqua. In pratica, più prevalenza significa capacità di vincere dislivelli, perdite di carico e resistenze delle tubazioni. Per ogni pompa, la curva caratteristica mostra come variano portata e prevalenza al cambiare delle condizioni.

NPSH e cavitazione

L’NPSH (Net Positive Suction Head) indica quanta energia è disponibile all’aspirazione per evitare la cavitazione, cioè la formazione di bolle che possono erodere componenti e ridurre le prestazioni. È essenziale verificare l’NPSH richiesto (NPSHr) della macchina rispetto a quello disponibile nell’impianto.

Quali tipi di pompa esistono?

Ogni tecnologia ottimizza un compromesso tra portata, pressione, efficienza, costo e manutenzione. Ecco le famiglie più comuni e quando preferirle.

  • Centrifuga: ideale per grandi portate e prevalenze moderate. È semplice, affidabile e spesso la scelta per irrigazione, circolazione e servizi generali. Richiede adescamento o dispositivi di adescamento.
  • Autoadescante: simile alla centrifuga ma progettata per aspirare anche con tubazione non completamente piena. Utile in impieghi intermittenti e dove si formano facilmente sacche d’aria.
  • Sommersa: lavora immersa nel fluido, riducendo i rischi di aspirazione d’aria. È tipica per pozzi e drenaggi profondi, con prevalenze elevate e minori problemi di adescamento.
  • A pistoni: pompa volumetrica per alte pressioni e portate precise; adatta a dosaggi e applicazioni industriali. Richiede manutenzione delle guarnizioni e lubrificazione accurata.
  • A diaframma: gestisce fluidi aggressivi o con solidi grazie alla separazione del meccanismo dal liquido. È robusta, spesso usata in chimica, trattamento acque e spruzzature.
  • A ingranaggi: fornisce flusso costante e preciso per oli e fluidi viscosi. Compatta e affidabile, però può soffrire con particelle abrasive non filtrate.
  • A vite (progressing cavity): eccellente con fanghi, paste e liquidi altamente viscosi. Offre portata regolare e pulsazioni ridotte, con attenzione all’usura dello statore.
  • Pompa di calore: sposta calore anziché acqua; usa un circuito frigorifero con compressore, evaporatore e condensatore. È la base dei condizionatori e dei sistemi HVAC moderni.

Scelta rapida in 7 passi

  • Definisci l’uso principale: acqua, riscaldamento, condizionamento o drenaggio.
  • Valuta portata e prevalenza richieste in base al sistema.
  • Considera fluido, temperatura e presenza di solidi o aria.
  • Scegli la tecnologia: centrifuga, volumetrica, sommersa, autoadescante.
  • Verifica alimentazione, efficienza energetica e rumorosità dichiarate.
  • Prevedi controlli: pressostato, inverter, valvole di non ritorno.
  • Pianifica installazione, manutenzione e sicurezza con un tecnico.

Parametri chiave da capire

Prima di acquistare, prendi nota delle grandezze fondamentali dell’impianto. Una stima accurata evita sovradimensionamenti costosi o macchine sottodimensionate che lavorano fuori punto.

Portata

È il volume di fluido movimentato nel tempo. Calcolala dal fabbisogno (utenze simultanee, metri di irrigazione, ricircolo). Una portata eccessiva rispetto alle tubazioni produce sprechi ed eventuali rumorosità; troppo bassa non soddisfa le utenze.

Prevalenza

Somma dislivelli geodetici, perdite lineari e localizzate (curve, valvole, filtri). Il punto di lavoro ottimale si trova incrociando la curva di impianto con la curva della pompa. Una prevalenza corretta permette efficienza e minore usura. Leggi sempre la curva caratteristica del costruttore.

NPSH

La cavitazione si previene garantendo un NPSH disponibile maggiore dell’NPSH richiesto (NPSHr). Cura l’aspirazione con tubazioni corte, poche curve, filtri puliti e livelli adeguati del serbatoio. Evitare cavitazione significa affidabilità e rendimento nel tempo.

Oltre ai parametri idraulici, considera efficienza, compatibilità dei materiali con il fluido, grado di protezione del motore e ambiente d’installazione (umidità, polvere, rischi di gelo). Nei sistemi con inverter, il controllo di velocità ottimizza consumi e comfort.

Pompe di calore: compressore ed evaporatore

A differenza delle pompe idrauliche, le pompe di calore spostano energia termica con un ciclo frigorifero. Sono alla base di condizionatori e sistemi HVAC che riscaldano e raffrescano ambienti con grande efficienza.

Compressore

Il compressore aumenta la pressione del refrigerante, innalzandone la temperatura. Le tecnologie variano (scroll, rotativo, vite), con modelli inverter che modulano la potenza per seguire il carico e ridurre consumi e avvii frequenti.

Evaporatore e condensatore

Nell’evaporatore il refrigerante assorbe calore dall’aria o dall’acqua, evaporando; nel condensatore lo cede all’ambiente da climatizzare. Valuta lo scambio termico, la qualità delle batterie e la pulizia dei filtri per mantenere prestazioni elevate nel tempo.

In climi freddi, la funzione di sbrinamento e il corretto dimensionamento evitano cali di comfort. Ricorda che la pompa di calore non è una pompa d’acqua: i termini coincidono, ma i principi di lavoro e i componenti sono diversi.

Manutenzione e sicurezza essenziali

Una pompa ben progettata rende al meglio solo se installata e mantenuta correttamente. La sicurezza viene prima: spegni e isola elettricamente prima di ogni intervento.

  • Ispezioni periodiche: controlla perdite, vibrazioni, rumorosità. Una variazione improvvisa è un segnale d’allarme.
  • Filtri e girante: filtri sporchi e giranti usurate riducono portata ed efficienza. Pulisci e sostituisci secondo le indicazioni del costruttore.
  • Allineamento e supporti: un errato allineamento accorcia la vita di cuscinetti e tenute. Usa basi rigide e antivibranti.
  • Controlli elettrici: proteggi il motore da sovracorrente e sovratemperatura. Se puoi, scegli la classe di efficienza IE3 o superiore per ridurre i consumi.
  • Adescamento: evita avvii a secco nelle pompe non autoadescanti. L’aria intrappolata compromette NPSH e può innescare cavitazione.
  • Documentazione: conserva schemi, manuali e registri di intervento. Ti aiutano a diagnosticare guasti e pianificare ricambi.

Domande frequenti

Che differenza c’è tra portata e prevalenza?

La portata è quanto fluido si muove nel tempo (es. m³/h); la prevalenza è l’energia/pressione che la pompa fornisce per vincere dislivelli e resistenze. Entrambe determinano il punto di lavoro effettivo.

Quando serve una pompa autoadescante?

È utile quando la linea di aspirazione può svuotarsi o intrappolare aria. L’autoadescamento evita avvii a secco e semplifica gli impieghi intermittenti, come travasi e irrigazioni con pescaggio superiore al livello del liquido.

Qual è la pompa adatta per un pozzo?

Di solito una sommersa multistadio: lavora direttamente nell’acqua, garantendo prevalenze elevate e riducendo i problemi di aspirazione. Verifica diametro del pozzo, profondità dinamica e portata sostenibile della falda.

Una pompa di calore funziona anche con il freddo?

Sì, molti modelli aria-aria e aria-acqua operano anche sotto 0 °C, ma la capacità e l’efficienza calano. Lo sbrinamento e il corretto dimensionamento aiutano a mantenere comfort e consumi ragionevoli.

Che cosa significa NPSH?

È la “altezza netta positiva di aspirazione”. Se l’NPSH disponibile in impianto è minore dell’NPSH richiesto dalla pompa, aumenta il rischio di cavitazione, rumore e danni a girante e tenute.

Come ridurre la rumorosità di una pompa?

Riduci vibrazioni con basi rigide e antivibranti, elimina cavitazione migliorando l’aspirazione, mantieni filtri puliti e verifica il disaccoppiamento delle tubazioni. La regolazione con inverter limita picchi e risonanze.

In sintesi operativa

  • Una pompa sposta un fluido convertendo energia meccanica.
  • Tipi: centrifughe (rotodinamiche) e volumetriche per esigenze diverse.
  • La scelta dipende da portata, prevalenza, fluido e installazione.
  • Le curve caratteristiche e l’NPSH evitano cavitazione e inefficienze.
  • Le pompe di calore usano compressore ed evaporatore, diverse dalle idrauliche.

Scegliere e mantenere la pompa giusta non è complicato se conosci i parametri fondamentali e li rapporti alle tue esigenze reali. Prenditi il tempo per definire portata, prevalenza e condizioni del fluido, consultando le curve del costruttore e, quando serve, il supporto di un tecnico.

Una scelta informata riduce consumi, guasti e rumori, aumentando comfort e affidabilità dell’impianto. Se stai valutando anche una pompa di calore, confronta tipologia, condizioni climatiche e spazi disponibili: il dimensionamento corretto ripaga nel tempo con efficienza e comfort migliori.

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