Che si tratti di lavoro, networking o vita quotidiana, contattare qualcuno nel modo giusto fa la differenza. Mettersi in contatto con chiarezza, rispetto e tempestività aumenta le possibilità di risposta. In questa guida trovi strategie pratiche per scegliere il canale, scrivere il primo messaggio e gestire il follow‑up.
Definisci l’obiettivo, scegli il canale adatto, scrivi un messaggio breve e personalizzato, con una richiesta chiara e tempi proposti. Invia in orari adeguati, rivedi il tono, e se non ricevi risposta manda un promemoria cortese dopo alcuni giorni. Sii persistente ma rispettoso.
Qual è il modo migliore per presentarsi?
Nel primo contatto, conta l’impressione iniziale. Presentati in una riga, spiega perché scrivi e perché la persona dovrebbe considerare il tuo messaggio. Una micro‑presentazione centrata sul destinatario e un beneficio concreto riducono il costo dell’attenzione e aprono la porta alla conversazione.
Quando conviene telefonare invece di scrivere?
La telefonata è preferibile quando c’è urgenza reale o il tema è complesso e ambiguo. Chiama in orari lavorativi, prepara 2–3 punti e chiedi se è un momento adatto. Se non risponde, lascia un messaggio essenziale e anticipa che invierai un follow-up cortese.
Passaggi essenziali per contattare
- Definisci l'obiettivo del contatto in una frase chiara.
- Ricerca il destinatario e scegli il canale più adatto.
- Scrivi un messaggio breve, personalizzato e gentile.
- Offri valore e chiarisci la tua richiesta in modo specifico.
- Indica tempi e azioni: proponi una finestra o chiedi disponibilità.
- Rileggi, elimina frasi vaghe e invia nei tempi opportuni.
- Segui con un promemoria cortese se non ricevi risposta.
Quali canali usare per contattare?
Non esiste un unico canale giusto: dipende da relazione, urgenza e contesto. Valuta i pro e i contro dei canali più comuni.

- Email. È il canale più universale e tracciabile. Cura la riga dell'oggetto e apri con il contesto in 1–2 frasi; poi vai dritto alla richiesta.
- Messaggistica istantanea. Veloce e informale, ma più personale: chiedi permesso prima di scrivere a un numero privato. Usa frasi brevi e limita gli allegati.
- LinkedIn. Utile per contatti professionali deboli. Messaggi brevi, niente pitch lunghi; un profilo curato aumenta credibilità e tasso di risposta.
- Telefono. Rapido per chiarimenti o urgenze. Se non puoi parlare, lascia un messaggio con scopo, nome e numero; poi conferma per iscritto.
- Videochiamata. Ottima per temi complessi o brainstorming. Programma in anticipo, condividi agenda sintetica e verifica connessione e audio.
- Modulo di contatto. Spesso filtrato: sintetizza e compila solo i campi utili. Salva una copia del testo per eventuali riferimenti futuri.
- Eventi e networking. Avvicinati con una domanda specifica; poi proponi di proseguire via email. Un follow‑up entro 24–48 ore aiuta la memoria.
- Lettera o posta tradizionale. Rara, ma incisiva in contesti formali. Usa carta chiara e messaggio essenziale; indica contatti digitali per la risposta.
Come scrivere un messaggio che ottiene risposta?
Usa una struttura in tre parti—apertura, richiesta, chiusura. La concisione non è fretta: è cura per il tempo del destinatario e rende più facile dire sì.
Come scegliere l'oggetto e l'apertura
L’oggetto orienta le aspettative:

evita tutto maiuscolo, inserisci parole chiave pertinenti e nomi condivisi. Nella riga dell'oggetto, prometti ciò che mantieni nel corpo. L’apertura deve ancorare il contesto: chi sei, perché scrivi, da dove arrivi.
Cosa scrivere nella richiesta
Formula una sola domanda principale e una finestra temporale per l’azione. Mantieni un tono professionale e specifico, con numeri, date o link a materiali pronti. Offri qualcosa in cambio: conoscenze, feedback, un vantaggio reciproco.
Come chiudere con cortesia
Chiudi con gratitudine e chiarezza sulle prossime azioni. Proponi due slot alternativi o chiedi quando preferisce. Inserisci firma essenziale: nome, ruolo, contatti e un riferimento al profilo professionale.
Esempio di messaggio breve
Oggetto: Idee per 10‑min call su X. Buongiorno Dott.ssa Rossi, sono Marco Bianchi, ci siamo incrociati alla conferenza Y. Le scrivo per chiederle 10 minuti di confronto su Z; posso adattarmi tra martedì 10–12 o giovedì 15–17. Grazie per l’attenzione; resto a disposizione.
Cosa fare se non risponde?
L’assenza di risposta è frequente e non è personale. Prepara un follow-up cortese e progressivo, rispettando tempi e preferenze del destinatario.
- Attendi 3–5 giorni per il primo promemoria: molti messaggi si perdono o arrivano in momenti scomodi.
- Primo promemoria: 2–3 frasi. Riporta lo scopo, aggiungi una frase di valore e riproponi un tempo specifico.
- Secondo promemoria (dopo 7–10 giorni): offri una via d’uscita gentile, ad esempio “Capisco i suoi impegni; se preferisce, riprovo più avanti”.
- Cambia canale solo se hai il consenso o se in passato hai ricevuto risposte lì. Mantieni coerenza tra messaggi.
- Fermati dopo 2–3 tentativi. Se utile, chiedi quando riprovare o se c’è una persona più adatta.
- Se arriva un no, ringrazia e chiudi in positivo. Una relazione cordiale oggi può riaprirsi domani.
Tempi e numero di follow-up
In generale, due promemoria ben distanziati coprono la maggior parte dei casi. Se il tema ha scadenze, segnala la data; altrimenti privilegia intervalli di una settimana, evitando di scrivere ogni giorno.
Quando è meglio fermarsi
Se dopo più tentativi non hai risposta, evita insistenza e tutela la relazione. Prendi nota, pianifica un contatto futuro più rilevante e investi tempo in interlocutori più ricettivi.
Domande frequenti
Quante righe dovrebbe avere il primo messaggio?
Resta su uno o due paragrafi brevi (circa 60–120 parole). Abbastanza per dare contesto e chiedere con chiarezza, senza sovraccaricare chi legge.
È meglio usare il tu o il lei?
Nel dubbio, inizia con il Lei in ambito professionale in Italia. Se l’interlocutore passa al tu, puoi adeguarti nel messaggio successivo.
A che ora inviare un’email?
Preferisci orari lavorativi, in particolare metà mattina o inizio pomeriggio. Evita notti e weekend; se scrivi fuori orario, programma l’invio per il giorno seguente.
Quanti follow-up inviare e ogni quanto?
In genere bastano due promemoria distanziati 3–10 giorni. Oltre tre tentativi rischi di risultare insistente: meglio fermarsi o chiedere quando riprovare.
Come contattare una persona che non conosci su LinkedIn?
Invia un invito personalizzato in 1–2 frasi: contesto in comune, motivo del contatto, valore per l’altra persona. Evita allegati e pitch; chiedi se preferisce continuare via email.
È appropriato inviare messaggi vocali?
Solo se c’è confidenza o se è stato esplicitamente richiesto. In contesti professionali è preferibile il testo, perché è più tracciabile e ricercabile.
In sintesi, cosa ricordare
- Obiettivo e contesto chiari aumentano l'attenzione.
- Scegli il canale coerente con urgenza e relazione.
- Messaggi brevi, personalizzati e con CTA facilitano la risposta.
- Tempi e toni cortesi evitano attriti e spam.
- Segui con pochi follow-up e accetta un no.
Contattare bene significa unire educazione, precisione e misura. Scegli il canale adatto, rendi semplice dire sì e mostra rispetto per i tempi altrui. Con piccoli miglioramenti costanti—dall’oggetto alla chiusura—puoi aumentare la qualità delle conversazioni e costruire relazioni di fiducia.
Se oggi una porta resta chiusa, evita di insistere: riformula il valore, aggiorna il contesto e riprova più avanti quando avrai qualcosa di nuovo da offrire. La comunicazione è un allenamento: con pratica e ascolto diventa sempre più efficace.
