Che tu stia scrivendo un’email, un messaggio o aprendo una chat, saper contattare qualcuno bene fa la differenza. Ti aiuta a metterti in contatto con chiarezza, a ottenere risposta e a costruire fiducia, evitando fraintendimenti e tempi morti.
Definisci l’obiettivo, scegli il canale giusto, personalizza l’apertura, scrivi breve e concreto, chiedi un’azione chiara e offri alternative. Se non ricevi risposta, invia un promemoria cortese dopo 3–5 giorni. Rispetta tempi e privacy: insistenza eccessiva cancella fiducia.
Perché la prima impressione conta quando contatti qualcuno?
Nei primi secondi l’altra persona decide se leggere, rimandare o ignorare. Una comunicazione che mostra credibilità immediata — tono rispettoso, messaggio chiaro, motivo esplicito — fa percepire valore e riduce la resistenza.
Quale canale usare per metterti in contatto?
Email è ottima per tracciare e riflettere;

chat è rapida per piccole cose; telefono aiuta quando ci sono ambiguità. Scegli in base a urgenza e relazione: se non c’è confidenza, meglio iniziare con email o profili professionali; evita l’uso di numeri privati senza consenso.
Passaggi essenziali
- Definisci l’obiettivo del contatto in una frase chiara.
- Scegli il canale adatto alla relazione e all’urgenza.
- Personalizza l’apertura con un riferimento autentico.
- Scrivi un messaggio breve, concreto e gentile.
- Chiedi un’azione specifica e proponi alternative.
- Segui con un promemoria dopo 3–5 giorni, se necessario.
Come scrivere un messaggio che ottiene risposta
Chi legge scansiona, non legge tutto: segui linee guida di scannabilità (paragrafi brevi, elenchi, parole chiave) e arriva presto al punto. Studi sull’usabilità mostrano che le persone leggono solo una parte del testo, quindi chiarezza e struttura valgono più della lunghezza.
Apertura chiara
Inizia con il contesto: chi sei e perché scrivi in una frase. Se usi l’email, dedica attenzione all’oggetto dell’email: massimo 6–8 parole, beneficio o tema principale, niente sigle oscure. Nelle prime righe inserisci un micro‑contesto riconoscibile (evento, progetto, contatto in comune).
Corpo concreto
Spiega l’obiettivo in 1–2 frasi e formula una singola richiesta. Indica il tempo richiesto (10 minuti, due domande) e, se serve, elenca 2–3 punti in ordine. Evita gergo e frasi lunghe: la chiarezza specifica è meglio della formalità generica.
Chiusura orientata all’azione
Chiudi con una call to action gentile e precisa (Ti va bene martedì alle 10?). Offri una seconda opzione e un’uscita elegante (Se preferisci, posso inviare un riepilogo). Ringrazia e indica come preferisci ricevere risposta, senza pressioni: sono principi di cortesia che aumentano le chance di risposta.
Rendi il tuo contributo informativo quanto richiesto; sii veritiero; resta pertinente; esprimiti con chiarezza.
Vedi il testo originale
Make your conversational contribution such as is required; do not say what you believe to be false; be relevant; avoid obscurity and ambiguity.
Quando inviare il primo messaggio?
Se non c’è urgenza, preferisci fasce orarie tranquille (metà mattina o primo pomeriggio) nei giorni lavorativi. Evita notti e weekend se non concordato. Dopo l’invio, aspetta 3–5 giorni; poi invia un promemoria cortese che facilita il sì (Riesci a darmi un cenno entro venerdì?). Per temi complessi, proponi una breve call.
Esempi e modelli riutilizzabili
Adatta questi modelli al tuo tono e al contesto.

Mantieni i segnaposto tra parentesi e personalizza sempre l’apertura con un riferimento reale.
- Richiesta di informazioni. Oggetto: Info su [tema breve]. Ciao [Nome], sono [Tuo nome, ruolo]. Ti scrivo per chiedere [domanda specifica]. Se hai materiale già pronto, ottimo; altrimenti va bene anche un’indicazione rapida. Grazie!
- Follow‑up gentile. Oggetto: Seguo il mio messaggio. Ciao [Nome], solo un promemoria leggero sul messaggio sotto. Capisco i tempi: se è più comodo, dimmi quando ripassare o con chi è meglio parlare.
- Invito a una breve chiamata. Ciao [Nome], per [tema] mi bastano 10 minuti per allinearci. Martedì 10:00 o mercoledì 15:30 potrebbero andare? Se preferisci, posso mandare un riepilogo via email.
- Networking dopo un evento. Ciao [Nome], ci siamo incontrati a [evento] durante [sessione]. Mi è piaciuto lo scambio su [argomento]. Se sei d’accordo, mi farebbe piacere restare in contatto e magari sentirci la prossima settimana.
- Richiesta di presentazione. Ciao [Nome], vedo che conosci [Terza persona]. Ti andrebbe di fare una breve intro? Posso inviarti 3 righe di contesto per facilitare. Grazie al nostro contatto in comune potremmo accelerare.
- Riscontro candidatura inviata. Ciao [Nome], confermo l’invio della candidatura per [ruolo] in data [gg/mm]. Se utile, posso condividere portfolio o referenze. Restando a disposizione, grazie per l’attenzione.
- Richiesta di feedback. Ciao [Nome], avresti 5 minuti per un parere su [materiale/prototipo]? Mi interessa in particolare [punto 1] e [punto 2]. Il tuo riscontro mi aiuterebbe a migliorare in modo mirato.
- Contatto da appassionato. Ciao [Nome], seguo il tuo lavoro su [tema] e l’ho trovato utile per [motivo]. Se hai suggerimenti su come approfondire, apprezzo volentieri. Priorità al rispetto della privacy: rispondi pure quando ti è comodo.
Errori comuni da evitare
Molti attriti nascono da scelte poco consapevoli. Riconoscere gli errori tipici ti aiuta a prevenirli e a mantenere un tono professionale e rispettoso.
- Messaggi troppo lunghi. Se serve contesto, crea un breve riepilogo e sposta i dettagli in un documento sintetico. Ogni paragrafo deve avere uno scopo chiaro.
- Oggetto vago o fuorviante. Evita clickbait e promesse generiche. Rendi il tema visibile nelle prime parole e allinea l’oggetto al contenuto.
- Troppe richieste insieme. Mantieni una sola richiesta per messaggio e semplifica la decisione. Se hai più punti, invia una scaletta essenziale.
- Insistenza eccessiva. Limita i follow‑up e rispetta i tempi altrui. Un promemoria ogni 3–5 giorni, per massimo due tentativi, è di solito sufficiente.
- Canale inappropriato. Evita contatti su numeri privati non condivisi o profili personali. Se non c’è confidenza, usa canali professionali e chiedi preferenze.
Domande frequenti
Quanto deve essere lungo un primo messaggio?
Stai entro 5–8 righe o 120–180 parole per email; in chat bastano 2–3 frasi. La brevità aiuta a essere letti: punta a una sola richiesta e a un obiettivo esplicito.
Quante volte è appropriato fare follow‑up?
In generale, uno dopo 3–5 giorni e un secondo dopo 7–10 giorni. Oltre due tentativi rischiano di risultare insistenti: meglio aggiornare il messaggio o cambiare canale.
Come scrivere l’oggetto dell’email efficace?
Sintetizza il beneficio o il tema in 6–8 parole, evita sigle e punteggiature eccessive, non gridare in maiuscolo. Allinea l’oggetto al contenuto e aggiornarlo per i follow‑up può aiutare.
È meglio chiamare o scrivere?
Scrivi se il tema non è urgente o serve tracciabilità; chiama per chiarire ambiguità o decidere velocemente. Se non c’è confidenza, parti da email o profili professionali.
Come contattare qualcuno che non conosci?
Presentati in una riga, spiega perché scrivi e il valore per l’altra persona. Mostra legittimità (riferimento comune, evento, lavoro) e chiedi un’azione semplice con alternative.
In sintesi, contatto efficace
- Definisci l’obiettivo e personalizza l’apertura.
- Scegli canale e tempistica in base a relazione e urgenza.
- Scrivi breve, concreto e gentile; una richiesta per messaggio.
- Chiedi un’azione chiara e proponi alternative.
- Fai follow‑up dopo 3–5 giorni, massimo due tentativi.
Mettere in pratica queste regole è un processo iterativo: prova, misura le risposte, adatta. La qualità del contatto cresce con l’ascolto: osserva segnali, preferenze e limiti dell’interlocutore. Piccole accortezze — tempi, oggetto, apertura personalizzata — cambiano il tasso di risposta senza richiedere sforzi enormi.
Scegli un’area da migliorare oggi, ad esempio riscrivere l’oggetto o chiarire la richiesta, e applicala al prossimo messaggio. Coerenza e rispetto costruiscono fiducia nel tempo: è così che un contatto occasionale diventa una relazione di lavoro utile per entrambi.
