Quando servono a spostare carichi pesanti, i verricelli — chiamati anche argani — trasformano la rotazione in forza di tiro con fune d’acciaio o sintetica. Dalla cantieristica al recupero veicolare, questi sistemi di tiraggio muovono tonnellate con controllo. Capire componenti, freni e geometrie permette di scegliere il modello giusto e stimare la capacità di lavoro.
Panoramica chiara dei verricelli per carichi pesanti: principi di funzionamento, criteri di scelta, sicurezza, procedure passo passo e confronti tra tecnologie. Esempi pratici mostrano come progettazione, freni e fune lavorino insieme per spostare tonnellate in modo affidabile e ripetibile.
Perché i verricelli spostano tonnellate senza cedere?
Un verricello moltiplica la forza grazie a riduttori e al diametro del tamburo. Quando il tamburo avvolge la fune, la coppia sul tamburo crea trazione: più coppia e raggio utile, maggiore la forza sviluppata. Il passaggio da energia elettrica o idraulica a trazione è possibile grazie alla precisione dei meccanismi.
Come funziona il vantaggio meccanico della puleggia?
Il cosiddetto vantaggio meccanico aumenta la forza apparente grazie a più tratti di fune. Uno schema di rinvio a doppia puleggia dimezza lo sforzo sul tamburo a parità di velocità della fune, aumentandone la capacità utile. In cambio, la velocità di tiro si riduce, perché il tratto di fune che scorre è maggiore a parità di giro del tamburo.
Il fattore minimo di sicurezza della fune è 5 per i verricelli di sollevamento.
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The minimum safety factor of the wire rope is 5 for lifting winches.
Il rapporto di trasmissione del tamburo determina quanta riduzione applica il riduttore tra motore e tamburo. Una riduzione epicicloidale elevata offre più controllo e coppia, ma limita la velocità. Per applicazioni di traino lungo, si preferisce talvolta un compromesso con due stadi, così da mantenere velocità accettabile e surriscaldamento contenuto.
La capacità dichiarata vale di solito al primo strato di fune sul tamburo. Aumentando gli strati, cresce il raggio effettivo e diminuisce la forza massima disponibile. Per questo, nelle manovre critiche si mantiene il tiro con pochi strati e con avvolgimento ordinato.
Quale verricello scegliere per un carico pesante?
La scelta nasce da carico, pendenza, distanza, ambiente e ciclo di lavoro. Le curve di prestazione mostrano il compromesso tra forza e velocità. Elettrico, idraulico o pneumatico: ogni tecnologia rende al meglio in scenari diversi.
- Capacità nominale e margine. Scegli una capacità con riserva del 50–100% rispetto al carico massimo previsto. Questo compensa attriti, strati di fune e picchi dinamici.
- Motorizzazione e ciclo. Gli elettrici sono versatili; gli idraulici dominano i duty severi. Valuta il duty cycle indicato dal costruttore rispetto alle ore/giorno richieste.
- Freno e ridondanza. Prediligi freni automatici a molla con rilascio in potenza e valvole di massima. Verifica le prove di tenuta a carico e a caldo, non solo a banco.
- Fune e accessori. Fune d’acciaio per robustezza, sintetica per peso ridotto e sicurezza residua; considera l’allungamento a carico, i grilli e le redance idonee.
- Velocità e controllo. Inverter e valvole proporzionali danno avvio dolce e posizionamento stabile. La velocità utile deve restare costante entro le variazioni di carico.
- Alimentazione e impianto. Gli idraulici richiedono centraline e filtrazione accurata: dimensiona portata e pressione con dissipazione termica adeguata.
- Ambiente e certificazioni. Polveri, salsedine o zone ATEX impongono scelte dedicate. Controlla marchiature, prove e manuali allegati.
ISO (Organizzazione internazionale per la normazione:

pubblica standard tecnici a livello globale) fornisce criteri di classificazione dei meccanismi. Una classe di servizio ISO M5 è spesso un buon punto di partenza per tiri intermittenti e mediamente gravosi. La scelta va confermata confrontando le ore/anno e lo spettro dei carichi reali, così da ottenere sovraccarico controllato e durata.
Come garantire sicurezza e controllo in tiraggio?
La sicurezza nasce da una progettazione coerente con carichi, ambiente e personale. La valutazione del rischio secondo la Direttiva Macchine è obbligatoria per prodotti immessi sul mercato nell’UE e guida dispositivi, segnali e manuali. Questo include sistemi ridondanti e un dispositivo di arresto d’emergenza ben raggiungibile.
Il freno deve tenere il carico anche senza energia. I più affidabili sono i freni a molla con rilascio in potenza; il freno a molla si innesta da solo in caso di guasto e blocca la rotazione del tamburo. A ciò si aggiungono limitatori di carico e sensori di temperatura per prevenire derating improvvisi.
Il ciclo di servizio va dimensionato sul profilo reale delle manovre: quante ore, quanti avvii, quale spettro dei carichi. Le classi M1–M8 di ISO 4301-1 legano durata e gravosità: meccanismi più alti tollerano cicli più severi. Tarare bene la classe riduce usura, calore e fermate non programmate.
Passaggi per un’operazione di tiro corretta
Questa sequenza compatta riduce errori e tempi. È utile come check operativo prima di ogni manovra critica.
- Dimensiona. Conferma capacità, pendenza e attriti; verifica la lunghezza di fune e l’accesso del mezzo. Se necessario, prevedi pulegge di rinvio per aumentare la forza.
- Ispeziona. Controlla fune, redance, ganci e grilli; elimina torsioni e schiacciamenti. Verifica le protezioni e la segnaletica di pericolo in zona.
- Allinea. Posiziona il verricello in asse con il carico; usa rulli guida quando gli angoli di avvolgimento sono inevitabili. Mantieni persone e ostacoli fuori dal piano della fune.
- Tensione. Precarica dolcemente e fai un breve carico di prova per assestare i tratti. Controlla scorrimenti, rumori e temperatura di motore e riduttore.
- Tira. Aumenta il tiro con incrementi piccoli; tieni un operatore dedicato all’osservazione. Sospendi se la fune tocca bordo vivo o si formano spire disordinate.
- Monitora. Rileva corrente/pressione, temperatura e velocità; la stabilità indica attriti previsti. Correggi subito se compaiono picchi anomali prolungati.
- Metti in sicurezza. Rilascia tensione in modo controllato, applica il freno e isola l’alimentazione. Riponi la fune evitando pieghe strette e contaminazioni.
Chiude la manovra un controllo visivo finale e la registrazione dei parametri principali. Un breve debriefing del team trasforma l’esperienza in pratica ripetibile e migliora i tempi nelle operazioni successive.

Confronto tra modelli e casi reali
I verricelli idraulici per lavori continui brillano quando serve tiro costante per molte ore, perché dissipano calore nel fluido e tollerano cicli severi. I verricelli elettrici offrono integrazione semplice e costi contenuti, con controllo fine tramite inverter e sensori.
I pneumatici sono adatti in aree a rischio esplosione, grazie all’assenza di scintille. In ambienti salini o fangosi, la protezione degli organi e la tenuta dei freni diventano priorità. I maintenance kits dedicati riducono fermate e preservano prestazioni.
Studio di caso: pipeline in pendenza
Per trainare sezioni di condotta da 8 t su 400 m con pendenza 12%, una squadra ha usato un verricello idraulico da 15 t, due rinvii e rulli guida. Il tiro effettivo richiesto, considerando attriti e pendenza, è stato stimato in circa 11–12 t. La configurazione ha contenuto la velocità a 6 m/min, sufficiente per il coordinamento squadre. Il sistema ha operato entro limiti termici grazie a pausa programmata di 10 minuti ogni 30 minuti di tiro.
Studio di caso: recupero veicolare
Su pista forestale, un veicolo da 3,5 t bloccato nel fango è stato spostato con verricello elettrico da 5,4 t, alimentazione a 24 V e taglia singola. L’uso di una braca sul punto di ancoraggio e di tappeti antitaglio ha evitato danni alla corteccia. In avvio, si è limitata la corrente con bassa velocità per superare l’attrito statico. Tempo totale: 18 minuti con tre pause di ispezione, senza surriscaldamenti.
Specifiche essenziali dei verricelli
- Capacità nominale: forza di tiro continua (kN o t) con tamburo a strato singolo.
- Velocità di tiro: m/min sotto carico nominale; influenza il ciclo operativo.
- Freno: tenuta ≥ 1,5× il carico nominale; automatico a molla.
- Rapporto di riduzione: determina coppia e risposta; più alto = più controllo, meno velocità.
- Tipo di fune: acciaio o sintetica; diametro e anima compatibili col tamburo.
- Ciclo di servizio: classe ISO (M1–M8) per durata e utilizzo.
Domande frequenti sui verricelli
Queste risposte sintetiche chiariscono dubbi comuni su dimensionamento, uso e manutenzione.
Quanta capacità serve per tirare 10 tonnellate su pendenza 15%?
In prima approssimazione, aggiungi al peso una componente pari a 0,15×peso (pendenza) più attriti 5–10%. Per 10 t, il tiro può salire a 11,5–12 t. Usa margine 1,5× per sicurezza.
Meglio un verricello elettrico o idraulico per uso continuo?
Per molte ore al giorno, l’idraulico gestisce meglio il calore ed è più robusto. L’elettrico è ideale per impieghi intermittenti, integrazione semplice e controllo a inverter. Valuta ciclo e ambiente.
Che differenza c’è tra sollevamento e tiraggio?
Il sollevamento muove un carico contro la gravità in verticale, con requisiti più severi su freni e fattori di sicurezza. Il tiraggio trascina in piano o su pendenza, con dinamiche di attrito e guida.
Quanti giri di fune devono restare sul tamburo?
Di norma almeno 3–5 giri restano sul tamburo per garantire l’ancoraggio della fune, salvo diversa indicazione del costruttore. Questo evita strappi all’attacco e slittamenti in frenata.
Che controlli fare prima di ogni tiro?
Ispeziona fune e attacchi, prova freno e limitatore, verifica allineamento e comunicazioni. Esegui un breve tiro di prova, controlla temperatura e rumori, e libera l’area dal piano della fune.
Cosa ricordare sui verricelli
- La forza utile dipende da coppia, raggio effettivo e strati di fune.
- La scelta corretta combina capacità, freno, fune e classe di servizio.
- La sicurezza richiede valutazione dei rischi, freni fail-safe e limitatori.
- Procedure in 7 passi riducono errori e tempi di manovra.
- Casi reali mostrano compromessi tra velocità, calore e controllo.
Spingere tonnellate non è solo questione di forza bruta: è l’arte di far collaborare fune, tamburo, freni e geometrie, entro limiti misurati e verificabili. Con criteri di dimensionamento coerenti e manutenzione periodica, i verricelli offrono ripetibilità e margini di sicurezza che riducono fermi e costi.
Prima di ogni progetto, allinea requisiti, norme e ambiente operativo. Investire in formazione, procedure di sicurezza e accessori adeguati trasforma il potenziale del sistema in produttività affidabile, giorno dopo giorno, senza sorprese.