La etichetta è la grafica che racconta il prodotto: il label visivo che distingue una bottiglia sugli scaffali e comunica stile, origine e contenuto. In questa guida vedremo il design, la composizione e i requisiti tecnici per creare un'etichetta per vino che funzioni in stampa e su bottiglia, con esempi e analogie pratiche.
Questo articolo spiega come progettare un'etichetta per vino, dalla scelta delle dimensioni e della palette cromatica alla preparazione del file per la stampa. Include una checklist pratica, esempi reali, consigli su tipografia, immagini e materiali, e suggerimenti per usare strumenti come Photoshop.
Perché l'etichetta conta
Quando si decide di progettare un'etichetta per vino, bisogna partire dal messaggio che si vuole comunicare: tradizione, modernità, sostenibilità o esclusività. Un buon progetto mette insieme immagine e funzionalità e si adatta alle dimensioni reali della bottiglia.

Come scegliere il formato per una bottiglia?
La forma della bottiglia e il collo determinano la superficie disponibile: misure comuni sono l'etichetta frontale e il retro, e occasionalmente una fascia sul collo. Per scegliere il formato considerare il rapporto tra altezza e larghezza della bottiglia e lo spazio per le informazioni legali e il marchio.
Dimensioni, sagoma e area stampabile
Per lavorare correttamente su un progetto è fondamentale definire le dimensioni e sagoma dell'etichetta prima di iniziare la grafica. Questo include l'area stampabile, le aree da non coprire e il margine di taglio o bleed richiesto dalla tipografia.
- Area frontale. L'area principale ospita il nome, il logo e l'illustrazione principale. Come esempio, molte etichette da 750 ml usano larghezze intorno agli 80–100 mm e altezze variabili, ma è sempre meglio misurare la bottiglia reale.
- Retro. Qui si inseriscono informazioni obbligatorie, descrizione e note tecniche. Lasciare spazio per la leggibilità e per eventuali codici a barre.
- Collo. Una fascia o un collarino può aggiungere identità visiva e accogliere il sigillo o l'annata. Progettarla in relazione all'etichetta frontale.
- Bleed. Il bleed è l'area che va oltre il taglio per evitare bordi bianchi indesiderati. Concordare la misura con la tipografia e includerla nel file finale.
- Dieline e segni di taglio. Preparare la sagoma vettoriale (dieline) e aggiungere segni di taglio per la macchina da stampa. Fornire la sagoma in vettoriale per evitare errori di scalatura.
- Informazioni obbligatorie. Controllare la normativa locale su contenuto, gradazione alcolica e volume, e lasciare un'area dedicata per questi dati.
- Forme e orientamento. Etichette ovali, sagomate o a fascia richiedono attenzione alle distorsioni della grafica quando avvolte sulla bottiglia.
- Mockup e test. Stampare un prototipo su carta adesiva e applicarlo su una bottiglia per valutare proporzioni e leggibilità prima della produzione.
Un esempio semplice: se il logo occupa gran parte dell'area frontale, ridurre l'altezza o aumentare il contrasto per mantenere la leggibilità a distanza.
Tipografia e colori: come sceglierli
La tipografia deve essere leggibile anche in piccolo formato e coerente con il tono del prodotto. La gestione dei colori passa attraverso profili colore e prove, che aiutano a garantire che le tinte scelte si riproducano correttamente in stampa.

Per i testi principali prediligere font con ottima leggibilità a corpo ridotto; per il nome del vino si può optare per una font con carattere distintivo. La gerarchia tipografica (titolo, sottotitolo, corpo testo) aiuta il lettore a navigare l'etichetta senza sovraccaricare lo spazio.

Scelta dei font
Scegliere due famiglie complementari: una per il nome e una per le informazioni secondarie. Evitare font troppo sottili su carta ruvida e verificare la resa delle maiuscole e minuscole. Esempio pratico: serif elegante per il nome, sans serif per i testi descrittivi.
Immagini, texture e materiali
Le immagini e le texture definiscono il tono visivo dell'etichetta: fotografie, illustrazioni o pattern possono comunicare artigianalità o modernità. Valutare anche l'effetto del materiale—carta opaca, lucida o con verniciature spot influenzerà la resa.
Per il fotoritocco e la composizione dei layer molti professionisti scelgono software dedicati. In particolare, l'uso di Photoshop permette di gestire livelli, maschere e ritocchi con precisione, oltre a esportare immagini ottimizzate per la stampa.
Preferire immagini ad alta risoluzione e convertire in CMYK secondo il profilo richiesto prima di inviare i file alla tipografia.
Passaggi essenziali per l'etichetta
- Analisi del prodotto e del pubblico
- Definizione formato, sagoma e bleed
- Scelta di colori e tipografia coerenti
- Creazione delle bozze e controllo leggibilità
- Preparazione file e prove di stampa
Salvataggio e preparazione del file per la stampa
Per preparare il file per la stampa è importante impostare il profilo colore corretto, aggiungere bleed e segni di taglio e verificare la risoluzione delle immagini (suggerita 300 ppi per immagini a scala naturale). Per la scelta di tinte spot e corrispondenze colore, si fa spesso riferimento alle guide Pantone per definire le tinte spot e le conversioni verso CMYK.
Esportare il file in formato PDF/X o in TIFF con livelli piatti a seconda delle richieste della tipografia. Includere sempre il dieline vettoriale come livello separato, e nominare i livelli in modo chiaro per evitare confusione in fase di prestampa.
Prima della produzione, richiedere una prova colore (proof) o una stampa campione per verificare la resa su carta scelta e valutare riflessi, verniciature e metallici.
Quali sono le dimensioni standard per un'etichetta da vino?
Non esiste una misura standard unica: le dimensioni dipendono dalla bottiglia. Molte etichette frontali per bottiglie da 750 ml misurano intorno a 80–100 mm di larghezza e 60–100 mm di altezza, ma è sempre meglio misurare il contenitore reale.
Qual è la risoluzione minima consigliata per la stampa?
Per le immagini fotografiche si consiglia una risoluzione di circa 300 ppi alla scala reale. I vettori restano nitidi indipendentemente dalla risoluzione, quindi preferire elementi vettoriali per loghi e testi importanti.
Meglio usare Pantone o CMYK?
Se servono colori spot o metallici, le tinte Pantone sono la scelta comune. Per stampe in quadricromia si lavora in CMYK; la decisione dipende dal budget e dall'effetto desiderato per l'etichetta.
Come preparo il file in Photoshop per la stampa?
Lavorare in CMYK o in RGB convertendo poi in CMYK secondo il profilo richiesto dalla tipografia, mantenere i livelli organizzati, applicare maschere e salvare una versione in PDF/X con bleed e segni di taglio.
Si possono applicare texture o vernici speciali sulle etichette?
Sì, la stampa può prevedere goffrature, vernici UV spot e lamine metalliche; queste finiture richiedono specifiche tecniche e controlli in prestampa, quindi discuterle con il fornitore prima della produzione.
Riepilogo pratico per l'etichetta
- Definire formato, dimensioni e zone di stampa prima di disegnare.
- Scegliere colori e tipografia coerenti con il marchio e leggibili in piccolo formato.
- Usare profili colore e prove di stampa per mantenere la resa in produzione.
- Fornire file con bleed, crop marks e risoluzione adeguata (es. 300 ppi).
- Testare l'etichetta su una bottiglia reale per valutare l'effetto finale.
Con questi passaggi potete impostare un flusso di lavoro chiaro: dall'idea al mockup, fino alla prova di stampa. Pianificate la verifica con la tipografia e considerate sempre una stampa campione per evitare sorprese in produzione.
Se siete agli inizi, cominciate con un progetto semplice: limitate la palette a due o tre colori, usate una gerarchia tipografica chiara e create un prototipo adesivo da applicare su una bottiglia reale. Con l'esperienza, aggiungerete texture e finiture più sofisticate in modo controllato.