Nel linguaggio quotidiano, il libretto familiare è un certificato anagrafico che riporta la composizione del nucleo e i rapporti tra i componenti. In molti Comuni coincide con lo “stato di famiglia”; altrove è il nome informale di un riepilogo rilasciato dall’anagrafe comunale o dall’Anagrafe Nazionale. Qui trovi spiegato a cosa serve, come richiederlo online o allo sportello e quali documenti portare.
Hai bisogno di un documento che attesti chi vive con te? Il libretto familiare (spesso assimilato allo stato di famiglia) si ottiene dall’anagrafe del Comune o dall’Anagrafe Nazionale. Verifica nome usato localmente, prepara documenti, scegli tra richiesta digitale o sportello e controlla se serve la marca da bollo.
A cosa serve e chi lo rilascia?
Il libretto familiare è utile quando devi dimostrare, in modo ufficiale, chi fa parte del tuo nucleo: iscrizioni scolastiche, pratiche abitative, bonus e agevolazioni, successioni o pratiche sanitarie amministrative. Lo rilascia l’ufficio anagrafe del Comune di residenza oppure, in molti casi, lo puoi scaricare dai servizi dell’Anagrafe Nazionale.
Il contenuto tipico include numero dei componenti, rapporto di parentela, indirizzo di residenza e data di emissione. Alcuni enti chiedono questo documento “per tradizione”, ma spesso accettano anche l’autocertificazione quando prevista.
Qual è la differenza con lo stato di famiglia?
Nella pratica quotidiana i due termini vengono talvolta usati come sinonimi. In molte amministrazioni, il documento richiesto come “libretto familiare” corrisponde al certificato di stato di famiglia. Cambia il nome, non la funzione: attestare chi compone la famiglia anagrafica al momento dell’emissione.
Attenzione però: verso le Pubbliche Amministrazioni (PA) e i gestori di pubblici servizi, spesso è sufficiente la dichiarazione sostitutiva di certificazione (autocertificazione). La norma chiarisce che i certificati anagrafici sono validi principalmente nei rapporti tra privati. Ecco il principio di riferimento:
I certificati rilasciati dalla pubblica amministrazione sono validi e utilizzabili solo nei rapporti tra privati; nei rapporti con la pubblica amministrazione sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive.
Passaggi essenziali per richiederlo
- Verifica il nome usato dal tuo Comune (libretto familiare o stato di famiglia).
- Raccogli documenti d’identità e codice fiscale di tutti i componenti.
- Controlla eventuali marche da bollo e esenzioni previste.
- Richiedi online tramite il portale anagrafico o prenota allo sportello.
- Indica l’uso: pratiche scolastiche, residenziali, bonus.
- Ritira o scarica il certificato, verifica dati e validità.
- Aggiorna l’anagrafe in caso di variazioni di nucleo.
Come si richiede online e allo sportello?
Hai due strade: procedere in digitale oppure recarti allo sportello. La scelta dipende da urgenza, familiarità con i servizi online e richieste specifiche dell’ente a cui devi presentare il documento.
Richiesta online
Molti cittadini accedono all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) con credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta di Identità Elettronica), per scaricare certificati anagrafici e, quando disponibile, lo stato di famiglia.
Il download genera un PDF con timbro digitale e codice di verifica. Prima di inviarlo, controlla che i dati siano corretti e che la finalità di uso sia compatibile con il formato digitale richiesto dall’ente destinatario.

Richiesta allo sportello
Se preferisci o se l’ente richiede l’originale cartaceo, prenota un appuntamento all’anagrafe. Porta documento d’identità, eventuale delega firmata se ritiri per un familiare, e valuta se è necessaria la marca da bollo in base all’uso. Il rilascio è di solito immediato.
Errori comuni
Capita di confondere “famiglia anagrafica” (chi convive con legami di parentela/affinità) con la “convivenza” (es. collegi, caserme). Oppure di non aggiornare l’anagrafe dopo cambi di residenza. Verifica sempre nome del documento richiesto dall’ente e la sua validità temporale.
Documenti, tempistiche e costi
Prima di richiedere il documento, prepara un set minimo di carte: documento d’identità valido, codice fiscale e, se necessario, delega.

Per minori o altri componenti, alcuni Comuni possono richiedere ulteriori evidenze (es. certificati di nascita in casi particolari).
Documenti necessari
- Documento d’identità del richiedente; per deleghe, documento del delegante e delegato.
- Codici fiscali dei componenti, utili per evitare omonimie.
- Modulo di richiesta, se previsto, con finalità d’uso.
- Eventuale marca da bollo, salvo esenzioni specifiche.
Tempi e costi
Online, l’emissione è spesso immediata; allo sportello, dipende dall’affluenza. I costi variano: molti certificati sono gratuiti in esenzione quando usati in determinati contesti, mentre per usi verso privati può essere richiesta la marca da bollo. Verifica sempre la causale e le esenzioni previste.
Quando serve davvero: esempi pratici
- Iscrizione scolastica e pre/post scuola. Le segreterie talvolta chiedono il documento per allineare i dati dei minori e dei genitori. In alternativa, molte accettano autocertificazione quando consentito.
- Contratti di locazione o cambio intestazione utenze. Il proprietario o il gestore può richiedere prova del nucleo. Se non indispensabile, domanda se basti una dichiarazione sostitutiva.
- Bonus e agevolazioni locali. Bandi comunali possono domandare la composizione familiare per verificare requisiti. Controlla se, oltre al libretto, serva l’ISEE o altri allegati.
- Pratiche sanitarie amministrative. Alcune ASL richiedono il documento per specifiche esenzioni o servizi. Verifica la lista documentale aggiornata prima di recarti allo sportello.
- Successioni e pratiche ereditarie. Il notaio o il CAF potrebbero voler attestare i legami familiari. In molti casi, la richiesta è soddisfatta con lo stato di famiglia storico.
- Ricongiungimenti o pratiche di cittadinanza. Serve a fotografare la situazione anagrafica corrente. Per pratiche complesse, potrebbero essere necessari certificati aggiuntivi con traduzione e apostille.
- Idoneità alloggiativa e graduatorie. Gli uffici casa verificano composizione e residenza. Conserva una copia e verifica la data di emissione, spesso rilevante per la domanda.
Domande frequenti
Il libretto familiare è uguale al “Libretto Famiglia” dell’INPS?
No: il Libretto Famiglia dell’INPS è uno strumento per pagare prestazioni di lavoro occasionale. Qui parliamo di un certificato anagrafico che attesta la composizione del nucleo, spesso coincidente con lo stato di famiglia.
Serve sempre la marca da bollo?
Dipende dall’uso. Verso molti enti pubblici basta l’autocertificazione; per usi verso privati potrebbe servire la marca da bollo. Verifica la causale e le eventuali esenzioni previste.
Quanto dura la validità del documento?
La scadenza è indicata sul certificato. In molti Comuni è prevista una validità limitata (spesso alcuni mesi); fa fede la data riportata in documento o le regole dell’ente destinatario.
Posso delegare il ritiro a un familiare?
Sì. Occorre una delega firmata, la copia del documento del delegante e il documento del delegato. Verifica se l’ufficio richiede un modulo specifico o una delega libera.
Cosa succede se conviviamo senza legami di parentela?
La “famiglia anagrafica” raggruppa persone legate da vincoli affettivi/parentali che convivono. Altre convivenze (collegi, caserme, ecc.) seguono regole diverse. Chiedi all’ufficio se serve un certificato specifico di convivenza anagrafica.
Quali dati compaiono nel libretto familiare?
Di norma: nominativi dei componenti, rapporti di parentela, indirizzo di residenza, data di emissione e timbro digitale o fisico. Alcuni campi possono variare in base al Comune o al servizio usato.
In breve: cosa ricordare
- Il nome varia, la funzione è attestare la composizione del nucleo.
- Spesso corrisponde allo stato di famiglia richiesto dagli enti.
- Online con ANPR o allo sportello: scegli in base all’uso.
- Controlla marca da bollo, esenzioni e validità temporale.
- In molti casi la PA accetta autocertificazione.
Se ti chiedono un “libretto familiare”, chiarisci prima l’uso: ti aiuterà a capire se basta l’autocertificazione o se serve il certificato. Scegli il canale (digitale o sportello) in base a urgenza ed esigenze dell’ente, prepara i documenti e verifica sempre i dati riportati.
Le regole operative possono differire tra Comuni e aggiornarsi nel tempo. Per questo, prima di muoverti contatta l’ufficio competente o consulta i servizi dell’Anagrafe Nazionale: eviterai passaggi inutili e otterrai il documento corretto al primo tentativo.