La fatturazione elettronica è il sistema digitale con cui si emettono e si ricevono fatture in formato strutturato, sostituendo i documenti cartacei. In Italia ruota attorno al Sistema di Interscambio (SdI) e al tracciato XML FatturaPA, con regole tecniche e fiscali precise.
Questa guida spiega in modo semplice chi è obbligato, come avviene l’emissione e quali ricevute contano, con esempi e consigli per evitare errori comuni.
Obbligo diffuso, invio tramite SdI, formato XML FatturaPA, ricevute che certificano esito ed emissione, conservazione digitale a norma: ecco i punti cardine. In poche sezioni capirai cosa serve davvero, evitando errori tipici e dubbi ricorrenti.
Chi è obbligato alla fatturazione elettronica?
Nel sistema italiano, l’obbligo riguarda la maggior parte delle operazioni tra soggetti residenti o stabiliti in Italia, con eccezioni specifiche previste dalla normativa. La Legge 205/2017 ha introdotto l’obbligo generalizzato a partire dal 1° gennaio 2019.
Per aziende e professionisti, significa emettere e ricevere fatture solo in formato strutturato, tramite canali accreditati. Chi ritiene di rientrare in un’esenzione deve verificare i casi previsti e conservare la documentazione che giustifica la deroga.
Esempi tipici: un artigiano che emette fattura a un’impresa, un consulente verso un privato, un fornitore verso una PA; in tutti i casi il documento viaggia in XML tramite SdI. La casistica reale è ampia: in caso di dubbi, confronta sempre le indicazioni ufficiali e l’inquadramento del tuo settore.
Qual è il formato corretto e come si invia allo SdI?
Il formato ammesso è il formato XML FatturaPA: un tracciato standard con campi codificati, eventuali firme e controlli di coerenza.

Il Sistema di Interscambio (SdI) riceve il file, effettua controlli formali e lo recapita al destinatario.
Per l’invio si usano portali web, PEC, software gestionali o canali accreditati; lato ricezione si indicano codice destinatario o indirizzo PEC. L’esito e la data rilevante dipendono dalle ricevute emesse dallo SdI, non dall’orario di email.
Le tempistiche seguono le regole di fattura immediata o differita: l’emissione avviene con l’invio allo SdI e la successiva ricevuta. Cura coerenza tra data documento, numerazione e riferimenti (per esempio DDT per la differita) per evitare scarti o incoerenze.
Quando il cliente fornisce un codice destinatario attivo, lo SdI recapita lì; in assenza, è possibile indicare la PEC o usare il codice convenzionale previsto. Concordare prima il canale riduce ritardi e notifiche di mancata consegna.
Punti essenziali rapidi
- L’obbligo riguarda la maggior parte delle operazioni tra soggetti stabiliti in Italia.
- Il formato ammesso è l’XML FatturaPA validato dallo SdI.
- L’invio avviene tramite Sistema di Interscambio o canali accreditati.
- Le ricevute SdI definiscono esito e data di emissione.
- Dati obbligatori e IVA seguono le norme vigenti.
- Conservazione digitale a norma per il periodo legale previsto.
- Scarti e invii tardivi possono comportare sanzioni.
Come si compila una fattura elettronica senza errori?
Compilare bene riduce scarti e ritardi. Di seguito, gli aspetti più critici da controllare prima dell’invio, con indicazioni pratiche per ridurre le correzioni.
Dati del cliente e identificativi
Verifica partita IVA o codice fiscale, indirizzo, regime IVA e codice destinatario/PEC. Coerenza e accuratezza aiutano a evitare mancata consegna e successive note di variazione.
Imposte, natura e imponibile
Controlla percentuali e basi delle aliquote IVA, arrotondamenti e totale. Se l’operazione è non imponibile, esente o reverse charge, indica la corretta natura e l’eventuale norma di riferimento.

Descrizione, quantità e prezzi
Una descrizione chiara di beni o servizi, con unità di misura e sconti applicati, previene contestazioni. Evita abbreviazioni ambigue e sigle non spiegate, specie in documenti destinati alla Pubblica Amministrazione.
Riferimenti e allegati
Inserisci, se richiesti, riferimenti a ordini, DDT, CIG/CUP o contratti. Usa allegati solo quando necessari e in formati ammessi; ricorda che l’XML resta l’originale rilevante ai fini probatori.
Se dopo l’invio emergono errori, si corregge con note di variazione; l’XML originale resta agli atti, mentre le rettifiche ristabiliscono i saldi. Una buona pratica è predisporre modelli per casistiche ricorrenti e validazioni automatiche nel gestionale.
- Numerazione coerente: mantieni una sequenza chiara e senza salti. Cambi di anno o attività vanno gestiti con regole definite e costanti.
- Coerenza anagrafica: verifica intestazioni, identificativi fiscali e indirizzi. Piccole imprecisioni generano disallineamenti nei sistemi di ricezione.
- Imposte e arrotondamenti: usa criteri omogenei e controlli automatici. Le differenze di pochi centesimi causano contestazioni e pagamenti bloccati.
- Riferimenti di ciclo: collega ordini, DDT o contratti quando richiesto. Il tracciamento rende più semplice la riconciliazione contabile.
- Verifiche finali: controlli formali prima dell’invio riducono rigetti. Simula la validazione per individuare errori di schema o campi mancanti.
Quali ricevute e notifiche invia lo SdI?
Ogni invio genera messaggi che attestano controlli, consegna o problemi. Conoscere le principali ricevute aiuta a capire quando una fattura è davvero emessa e a prevenire disguidi.
- Ricevuta di consegna: conferma che il documento è stato recapitato al canale del destinatario. La data contenuta è spesso la data di emissione rilevante ai fini fiscali.
- Notifica di mancata consegna: il file è valido ma non raggiunge il destinatario (PEC piena o canale non disponibile). In questi casi, il SdI mette a disposizione la fattura in consultazione.
- Notifica di scarto: il file non supera i controlli (ad esempio, errori di schema o dati incoerenti). Occorre correggere ed effettuare un nuovo invio, con nuovo progressivo e data.
- Esito committente (settore PA): l’ente pubblico può accettare o rifiutare. Il rifiuto non elimina l’invio, ma richiede di gestire rettifiche secondo le regole contrattuali.
- Decorrenza dei termini: trascorso il tempo previsto senza esito, il sistema chiude il flusso. È utile per tracciare i tempi quando un canale di ricezione è indisponibile.
- Ricevuta di esito definitivo: riassume lo stato della fattura dopo eventuali tentativi. Consente di archiviare con certezza l’iter del documento nel gestionale.
- Notifiche di interoperabilità: riguardano configurazioni di canale o cambi del codice destinatario. Sono utili per verificare che la ricezione sia sempre attiva e corretta.
Se ricevi una notifica di scarto, intervieni sulle cause e ripeti l’invio come nuovo documento; la mancata consegna, invece, non richiede una nuova emissione ma una verifica del canale. Conserva sempre l’insieme di file e ricevute come prova del flusso.
Come funziona la conservazione digitale a norma?
La conservazione digitale a norma assicura integrità, autenticità e reperibilità dei documenti nel tempo. Non è una semplice archiviazione: segue regole tecniche e responsabilità definite.
Puoi gestirla internamente o affidarti a un conservatore qualificato. Il pacchetto di archiviazione deve includere indici, firme e marca temporale secondo le specifiche applicabili.
Il periodo di conservazione segue le previsioni civilistiche e fiscali. In caso di verifiche, è determinante poter esibire l’originale informatico dell’XML e le ricevute, non solo copie stampate o esportazioni PDF.
Organizza la conservazione con metadati utili alla ricerca (partita IVA cliente, numero fattura, date, importi). Definisci ruoli e permessi d’accesso, prevedendo audit trail per operazioni rilevanti.
Se cambi sistema o conservatore, pianifica l’esportazione dei pacchetti e la loro verifica. Test campione riducono il rischio di corruzione dei file e perdite di dati.
Cosa cambia per operazioni estere e nuove regole?
Le operazioni estere possono richiedere adempimenti e flussi differenti da quelli nazionali. Le prassi evolvono e l’armonizzazione europea procede: è importante restare aggiornati sugli sviluppi ufficiali.
Prima di impostare processi transfrontalieri, verifica codifiche, canali e tempistiche ammessi per ciascun Paese. Attieniti sempre alle istruzioni ufficiali e alle specifiche tecniche vigenti.
Termini e acronimi cambiano tra Paesi (CIUS, PEPPOL, UBL, EN 16931). Comprendere le equivalenze concettuali aiuta a dialogare con partner esteri e integratori, mantenendo allineata la documentazione tecnica.
Se il tuo business cresce all’estero, valuta in anticipo impatti su numerazione, valute, lingue e identificativi fiscali; predisporre regole chiare nel gestionale evita interventi urgenti all’ultimo momento.
Domande frequenti
Cos’è il Sistema di Interscambio (SdI)?
È l’infrastruttura pubblica che riceve le fatture elettroniche, effettua controlli formali e le recapita ai destinatari; produce le ricevute che attestano esito e tempi.
La fatturazione elettronica è obbligatoria per i professionisti?
In generale sì, salvo specifiche esclusioni previste dalla normativa. È opportuno verificare il proprio caso alla luce delle regole vigenti e degli aggiornamenti ufficiali.
Qual è la differenza tra codice destinatario e PEC?
Il codice destinatario identifica un canale accreditato per ricevere e-fatture; la PEC è una casella di posta certificata. Entrambi possono essere usati per la ricezione, se configurati.
Quanto tempo occorre conservare una e-fattura?
La conservazione segue i termini previsti dalla legge applicabile. È consigliabile utilizzare un sistema conforme che garantisca integrità, leggibilità e reperibilità per tutto il periodo richiesto.
Cosa succede se lo SdI scarta la fattura?
La fattura è da considerarsi non emessa. Occorre correggere gli errori indicati nella notifica di scarto ed effettuare un nuovo invio, verificando attentamente i dati.
Posso emettere una fattura elettronica senza partita IVA?
Di norma la fattura presuppone l’esercizio abituale di un’attività con partita IVA. Valuta alternative consentite (per esempio ricevute per prestazioni occasionali) verificando il tuo caso specifico.
In sintesi operativa
- Lo SdI è il canale unico per inviare e ricevere e-fatture.
- Il formato da usare è XML FatturaPA.
- Le ricevute determinano esito e tempi dell’emissione.
- Compilare correttamente riduce rigetti e ritardi.
- Conservazione digitale a norma tutela nel tempo.
La fatturazione elettronica riunisce aspetti tecnici e fiscali: conoscere canali, formato e ricevute riduce errori e tempi. Per casi particolari o dubbi interpretativi, è prudente consultare documentazione ufficiale e, se necessario, il proprio consulente.
Questa panoramica è informativa e non sostituisce le fonti normative. Mantieni i processi aggiornati, verifica periodicamente specifiche e scadenze e conserva correttamente documenti e ricevute per garantire tracciabilità e conformità.