Molti usano ancora il nome Equitalia per indicare la riscossione dei tributi in Italia. Dal 2017, però, le funzioni sono passate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che gestisce cartelle, versamenti e procedure sui debiti fiscali e contributivi. In questa guida orientativa spieghiamo in modo semplice chi fa cosa, come si legge una cartella di pagamento e quali margini esistono, in generale, per chiarire, pagare o contestare.

Equitalia non esiste più: oggi la riscossione è curata dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Qui trovi una panoramica neutrale su cartelle, atti tipici, rate e tempi, con esempi chiari e suggerimenti prudenti per muoverti con consapevolezza, senza sostituire la consulenza.

Perché si parla ancora di Equitalia?

Il termine è rimasto nel linguaggio comune perché per anni ha identificato la riscossione coattiva. Dal 1° luglio 2017, però, le società del gruppo Equitalia sono state sciolte e le funzioni sono passate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente pubblico economico collegato all’Agenzia delle Entrate. Questa transizione ha mantenuto una continuità operativa negli strumenti e nelle procedure, con più canali digitali e sportelli dedicati. In pratica, quando oggi si dice “Equitalia”, quasi sempre si intende l’attuale ente di riscossione, che procede secondo regole e prassi di legge.

Qual è la differenza con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione?

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AER) cura la fase esecutiva della riscossione: incassa i crediti iscritti a ruolo, notifica le cartelle e, se necessario, avvia azioni esecutive. L’Agenzia delle Entrate, invece, svolge accertamenti e controlli sui tributi. Sono competenze distinte, anche se coordinate, e spesso il contribuente interagisce con entrambi i soggetti in momenti diversi.

Facciata dell'Agenzia delle Entrate a Campo Sant'Angelo, Venezia, dicembre 2022
Edificio dell'Agenzia delle Entrate ripreso a Campo Sant'Angelo a Venezia. · Benoît Prieur · CC0 1.0 · Agenzia delle Entrate - Campo Sant'Angelo (Venise) décembre 2022.JPG

Il quadro degli atti è fissato da norme che disciplinano la riscossione coattiva. In sintesi, l’ente creditore forma il ruolo, AER notifica la cartella e, in assenza di pagamento o sospensione, può procedere con intimazioni e misure esecutive. Queste fasi sono regolate da disposizioni storiche, tuttora vigenti e periodicamente aggiornate.

La riscossione coattiva è effettuata mediante ruolo e cartella di pagamento ai sensi del presente decreto.

DPR 602/1973 — Disciplina della riscossione, 1973.

Punti chiave su Equitalia

  • Equitalia è stata soppressa nel 2017 e sostituita da Agenzia delle Entrate-Riscossione.
  • La riscossione avviene con cartelle di pagamento e atti esecutivi regolati dal DPR 602/1973.
  • È possibile chiedere piani di rateizzazione secondo requisiti e limiti fissati da norme e prassi vigenti.
  • Errori nelle notifiche o nei conteggi possono essere contestati con istanze e ricorsi nei tempi previsti.
  • Interessi, sanzioni e aggio incidono sull’importo dovuto e variano in base all’epoca del debito.
  • Prescrizioni e sospensioni dipendono dal tipo di tributo e da specifiche disposizioni di legge.

Come funziona la riscossione e quali atti aspettarsi?

La riscossione inizia quando l’ente creditore iscrive a ruolo il credito e AER notifica la cartella di pagamento. La cartella di pagamento riepiloga capitale, sanzioni, interessi e costi; indica i termini entro cui saldare o chiedere assistenza. Se il debito non viene pagato o sospeso, il procedimento può proseguire in modo graduale.

  • Iscrizione a ruolo: è l’atto con cui l’ente creditore consegna ad AER l’elenco dei crediti. Ogni posizione è individuata da un numero di ruolo e da elementi identificativi del debitore.
  • Cartella di pagamento: è la comunicazione principale. Contiene gli importi dovuti e le istruzioni per pagare. Verificare l’esattezza di dati e calcoli aiuta a prevenire equivoci e a capire eventuali voci accessorie.
  • Intimazione di pagamento: se la cartella resta inevasa, può seguire un sollecito che invita a pagare entro un termine breve. Serve a informare che, in difetto, scatteranno azioni esecutive.
  • Fermo amministrativo: misura cautelare che può interessare beni mobili registrati. Di norma è preceduto da comunicazioni preventive per consentire chiarimenti o saldo.
  • Rateizzazione: quando la legge lo consente, AER può accordare un piano di rateizzazione. La durata e i requisiti dipendono dall’importo e da disposizioni in vigore al momento della richiesta.
  • Sospensione e sgravio: se emergono errori o cause di non esigibilità, si può chiedere la sospensione o lo sgravio. È importante motivare e documentare ogni istanza con precisione.
  • Pignoramento presso terzi: se il debito persiste, AER può attivare il pignoramento presso terzi, ad esempio su somme dovute da datori di lavoro o committenti, con i limiti previsti dalla legge.
  • Chiusura del debito: l’estinzione avviene con il pagamento integrale o con gli esiti delle procedure di sospensione/sgravio. Conservare ricevute e comunicazioni è utile per ogni verifica futura.

Tra le misure esecutive, oltre al pignoramento mobiliare o immobiliare, è frequente il pignoramento presso terzi applicato a stipendi, pensioni o crediti commerciali. L’ente di riscossione attiva tali strumenti in base alle norme vigenti, con gradualità e tenendo conto delle tutele previste.

Quando si può chiedere la rateizzazione?

In linea generale, la rateizzazione è possibile quando sussistono i requisiti previsti da norme e prassi aggiornate. La domanda si presenta con i canali indicati dall’ente di riscossione e deve contenere i dati del debitore e delle posizioni da dilazionare. In alcuni casi possono essere richiesti documenti sulla situazione economica.

Se concessa, la dilazione prevede scadenze e condizioni da rispettare. Il mancato pagamento di un certo numero di rate può comportare la decadenza dal beneficio e la ripresa delle procedure. Leggere attentamente il provvedimento di accoglimento aiuta a gestire correttamente tempi e versamenti.

Quali sono i termini e le eccezioni?

I termini entro cui agire o eccepire dipendono dal tipo di atto e dal tributo. La prescrizione non è uguale per tutte le entrate e può subire interruzioni o sospensioni in presenza di atti notificati. Per questo, la valutazione dei tempi richiede attenzione al caso concreto.

Vi sono situazioni, come ricorsi pendenti o provvedimenti amministrativi, che possono determinare una sospensione temporanea. Le regole applicabili variano nel tempo in base alle riforme: verificare sempre data degli atti, norme richiamate e comunicazioni ricevute prima di compiere scelte.

Come muoversi in modo informato?

Prima di tutto, raccogli la documentazione: cartelle, intimazioni, ricevute e comunicazioni. Un estratto conto aggiornato aiuta a vedere la situazione complessiva per ciascun ruolo. Se emergono discrepanze, conviene verificare i conteggi o chiarire con l’ufficio competente prima che scadano i termini.

Nelle contestazioni, la prova di notifica è decisiva: buste, avvisi di giacenza o attestazioni di posta certificata raccontano la cronologia degli atti. Quando serve un’analisi puntuale, è prudente rivolgersi a un professionista o a sportelli dedicati per ricevere orientamento.

Documenti da tenere a portata

  • Cartella e eventuali intimazioni: descrivono importi, causali e scadenze successive per il pagamento.
  • Ricevute di versamento: utili per dimostrare pagamenti effettuati e per chiedere eventuali aggiornamenti di saldo.
  • Prove di notifica: avvisi, buste e allegati che attestano quando e come l’atto è stato consegnato.
  • Estratti conto e posizioni a ruolo: permettono di verificare la presenza di più partite e il loro stato.
  • Eventuali istanze e risposte: documentano richieste di rateizzazione, sospensione o sgravio e l’esito ricevuto.

Domande frequenti

Equitalia esiste ancora?

No. Dal 2017 le società del gruppo Equitalia sono state soppresse e le funzioni di riscossione sono svolte dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Gli atti e le procedure proseguono secondo la normativa vigente.

Come faccio a sapere se ho debiti in riscossione?

Puoi richiedere un estratto conto delle posizioni a ruolo e consultare la documentazione ricevuta (cartelle, intimazioni). In caso di dubbi, è utile contattare gli sportelli o un professionista per un riscontro.

Posso pagare una cartella a rate?

Sì, la legge consente piani di rateizzazione entro requisiti e limiti. La domanda va presentata con i dati richiesti; se accolta, è necessario rispettare scadenze e condizioni indicate nel provvedimento.

Cosa succede se non pago una cartella?

In assenza di pagamento o sospensione, possono seguire intimazioni e azioni esecutive come fermi o pignoramenti, nei limiti e con le tutele previste dalla legge. È importante agire entro i termini indicati.

Che differenza c’è tra avviso bonario e cartella?

L’avviso bonario è un invito al pagamento dopo controlli dell’Agenzia delle Entrate; la cartella di pagamento è l’atto con cui AER richiede somme iscritte a ruolo. Hanno effetti e termini differenti.

I debiti si prescrivono?

La prescrizione varia per tipologia di entrata e può essere interrotta o sospesa da atti notificati. Occorre verificare la data dei documenti e la normativa richiamata nel caso concreto.

Riepilogo in breve

  • Equitalia non esiste più: dal 2017 la riscossione è affidata ad AER.
  • Gli atti principali sono cartella, intimazione e, se necessario, misure esecutive.
  • La rateizzazione è possibile nei limiti fissati da norme e procedure aggiornate.
  • Contestazioni e sospensioni richiedono attenzione ai termini e alla documentazione.
  • Informarsi sugli oneri accessori aiuta a capire l’importo complessivo dovuto.

Questa panoramica offre un quadro di riferimento per orientarti tra termini, atti e passaggi della riscossione. Se la tua situazione è complessa o i documenti pongono dubbi, può essere utile un approfondimento mirato presso gli sportelli competente o con un esperto, così da evitare decisioni affrettate e rispettare scadenze e procedure.

Agire per tempo, conservare le carte, leggere con attenzione e chiedere chiarimenti quando serve sono abitudini semplici ma efficaci. Una gestione ordinata ti aiuta a ridurre costi accessori, prevenire errori e scegliere con maggiore consapevolezza il percorso più adatto alla tua posizione.

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