La PEC è la posta elettronica certificata usata per comunicazioni ufficiali tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. È spesso descritta come una raccomandata digitale, perché rilascia ricevute che attestano l’invio e la consegna. In questa guida trovi spiegato in modo semplice come funziona, quando serve e quali limiti considerare.
La PEC genera ricevute tecniche che provano invio e consegna dei messaggi. È riconosciuta in molti procedimenti e spesso richiesta a imprese e professionisti. Non certifica il contenuto degli allegati: conserva sempre messaggi e ricevute. Verifica bandi e norme aggiornate prima di usarla in procedure formali.
Qual è il valore legale della PEC?
Dal punto di vista normativo, la PEC fornisce evidenze di spedizione e ricevute di consegna emesse dai gestori. In Italia è disciplinata dal DPR 68/2005, che definisce il servizio, i gestori accreditati e le tipologie di ricevuta. Le ricevute attestano tempi, indirizzi e integrità del trasporto; in molti casi la PEC viene assimilata alla raccomandata A/R, ma l’efficacia dipende dal contesto e dalla corretta configurazione tecnica.
Quando è obbligatoria la PEC?
Per imprese iscritte al Registro e per diversi professionisti ordinistici, la casella è richiesta dalla normativa e l’indirizzo viene pubblicato negli indici ufficiali (es. INI‑PEC). Per cittadini e associazioni non sempre è obbligatoria, ma molte amministrazioni e aziende la preferiscono per comunicazioni tracciate. Verifica sempre gli obblighi specifici previsti da bando o procedura.
Come funziona, in breve
La PEC si basa su gestori accreditati che scambiano il messaggio in modo controllato. Il gestore del mittente accetta l’email, applica controlli e genera una ricevuta;

il gestore del destinatario tenta la consegna e produce la ricevuta di avvenuta consegna o di mancata consegna.
Il percorso del messaggio
Il mittente invia dalla propria casella PEC. Il gestore genera la ricevuta di accettazione e inoltra il messaggio al gestore del destinatario. Quest’ultimo prova la consegna nella casella PEC di arrivo, generando la ricevuta di avvenuta consegna. Se la casella è piena o non disponibile, viene emessa una ricevuta di mancata consegna con motivazione.
Ricevute: accettazione e consegna
Le ricevute contengono dati su mittente, destinatario, oggetto, orari e identificativi tecnici, oltre alle marche temporali applicate dal gestore. Le modalità e i contenuti minimi sono descritti nelle linee guida AgID, che precisano struttura e significato dei campi tecnici per la prova documentale.
Orari e timestamp
Il momento rilevante è quello indicato nella ricevuta: la data di accettazione prova l’invio, la data di consegna prova la disponibilità nella casella del destinatario. Attenzione a fuso orario e configurazioni del client: contano le indicazioni riportate nelle ricevute emesse dal sistema.
Punti chiave sulla PEC
- È un servizio di posta elettronica con ricevute di invio e consegna.
- Ha valore probatorio simile alla raccomandata con ricevuta di ritorno.
- Identifica mittente e tempi tramite gestori accreditati.
- Non certifica automaticamente il contenuto degli allegati.
- Conservare ricevute e messaggi è essenziale per la prova.
- Obblighi e uso variano per professionisti e imprese.
Quali errori evitare con la PEC?
Gli errori più comuni riducono la forza probatoria o causano ritardi. Ecco quelli da evitare con accortezze semplici.
- Oggetto generico o ambiguo. Un oggetto vago rende difficile collegare il messaggio a una pratica. Usa un titolo coerente con pratica, numero e data per facilitare la ricerca e la prova.
- Inviare a indirizzi non PEC. Le ricevute valgono solo per consegne tra caselle PEC: inviare a email ordinarie non produce gli stessi effetti. Verifica sempre il dominio e il registro destinatario: indirizzo non PEC significa niente ricevuta valida.
- Affidarsi a inoltri automatici. L’inoltro verso caselle non certificate può appendere intestazioni non attese. Meglio inviare direttamente dalla casella PEC utilizzata per la pratica e mantenere un tracciamento chiaro.
- Allegati modificabili senza firma. Evita formati facilmente alterabili. Quando serve, usa firme elettroniche qualificate per attestare integrità degli allegati e conservarne le versioni originali.
- Non conservare le ricevute. Senza ricevute la prova si indebolisce. Archivia messaggio originale, accettazione e consegna: non conservare le ricevute compromette la ricostruzione dei fatti.
- Casella piena o non presidiata. Se la casella di destinazione è satura, arriva una mancata consegna. Monitora spazio e notifiche per gestire tempestivamente le comunicazioni importanti.
- Invii a ridosso delle scadenze. La generazione delle ricevute può richiedere tempo. Pianifica con anticipo e considera eventuali ritardi tecnici o indisponibilità temporanee del servizio.
Chi può usare la PEC per concorsi e bandi?
Molti bandi ammettono la PEC per inviare domande o istanze; altri prevedono portali dedicati o moduli online. Leggi sempre con attenzione il bando: la sezione “presentazione delle domande” indica canali e formati ammessi, eventuali limiti agli allegati e alla dimensione dei messaggi.
Alternative europee e REM
A livello UE, il Regolamento (UE) 910/2014 eIDAS definisce i servizi elettronici di recapito certificato e i “servizi qualificati” con requisiti più stringenti. Questa cornice ha favorito soluzioni come la posta elettronica registrata europea (REM) e i servizi di recapito certificato qualificato, usati quando serve un livello di garanzia superiore.
Quanto costa e come scegliere un gestore?
I prezzi variano in base a spazio, durata della conservazione, supporto e servizi extra (antivirus/antispam, integrazioni). In genere si paga un canone annuo per casella, con opzioni per aziende e studi professionali. Valuta funzionalità, assistenza e semplicità di esportazione dei dati.
Criteri pratici
- Spazio e limiti: verifica quota della casella e dimensione massima per messaggio. Una quota insufficiente causa rifiuti e mancata consegna.
- Conservazione: controlla se sono incluse funzioni di archiviazione e per quanto tempo. In caso contrario, pianifica un sistema di conservazione esterno.
- Accesso e integrazioni: client web, app mobile, protocolli standard (IMAP/SMTP), integrazione con gestionali e protocolli di firma.
- Esportazione e migrazione: possibilità di scaricare messaggi e ricevute in formati aperti, con guida per migrazione e ripristino.
- Assistenza e SLA: disponibilità del supporto, tempi di risposta, comunicazioni su disservizi e manutenzioni programmate.
Come conservare le prove
La prova sta nei messaggi originali e nelle ricevute. Conserva file e meta‑dati nei formati nativi del sistema, mantenendo la catena completa:

messaggio inviato, ricevuta di accettazione, ricevuta di consegna o mancata consegna.
Formati e integrità
Mantieni i messaggi nei formati standard del client (ad esempio formato .eml o .msg) con le buste tecniche. Evita di “stampare in PDF” come unico archivio: un PDF è utile per la consultazione, ma potrebbe non conservare tutte le intestazioni tecniche utili alla verifica.
Durata e backup
Stabilisci una politica di archiviazione coerente con scadenze e termini di legge applicabili. Fai copie periodiche su supporti ridondanti e verifica il ripristino. Mantieni una nomenclatura chiara (data, oggetto, protocollo) per recuperare la documentazione in tempi rapidi.
Domande frequenti
La PEC sostituisce sempre la raccomandata A/R?
No. In molti contesti ha effetti assimilabili, ma dipende da norme di settore e istruzioni della procedura. Verifica sempre se è richiesto l’invio cartaceo o tramite portale dedicato.
La PEC certifica il contenuto degli allegati?
No. La PEC attesta il trasporto del messaggio. Per garantire integrità e paternità del contenuto usa, quando richiesto, firme elettroniche qualificate o documenti firmati digitalmente.
Posso inviare una PEC a un indirizzo email normale?
No. Le ricevute valide si generano solo tra caselle PEC. Se invii a un indirizzo non certificato, non ottieni le stesse garanzie di consegna e tracciabilità.
Cosa succede se la casella del destinatario è piena?
Il gestore del destinatario emette una ricevuta di mancata consegna con la motivazione. La prova di tentata consegna esiste, ma il messaggio non risulta consegnato nella casella di arrivo.
Inviare di notte cambia la data di consegna?
La data che conta è quella indicata nella ricevuta. L’orario di accettazione prova l’invio; l’orario di consegna prova la disponibilità nella casella del destinatario, indipendentemente dall’ora di invio.
La PEC è sempre ammessa nei concorsi pubblici?
Non sempre. Alcuni concorsi richiedono portali dedicati o moduli online. È essenziale leggere il bando: lì sono indicati canali, formati ammessi e scadenze.
In sintesi, cosa ricordare
- La PEC attesta invio e consegna tramite ricevute tecniche.
- Il valore probatorio è spesso assimilato alla raccomandata A/R, ma dipende dal contesto.
- Imprese e molti professionisti devono averla; per i privati non sempre è obbligatoria.
- Conservare messaggi originali e ricevute è fondamentale.
- Non certifica il contenuto degli allegati; vale solo tra indirizzi PEC.
- Verifica sempre regole di bandi e aggiornamenti normativi.
Usare la PEC in modo consapevole significa capire cosa dimostrano le ricevute, quando è il canale giusto e come archiviare correttamente i documenti. Per procedure delicate, consulta sempre le istruzioni ufficiali e conserva l’intero scambio: messaggi, accettazione, consegna e motivazioni di eventuali errori.
Queste informazioni hanno carattere generale e non sostituiscono consulenza legale. Le regole possono cambiare per settore, territorio o procedura: prima di inviare comunicazioni rilevanti, verifica i requisiti aggiornati e, se necessario, chiedi un parere qualificato per il tuo caso specifico.