La storia di questo vitigno risale al medioevo, periodo in cui le prime citazioni documentate parlano della sua coltivazione nelle Langhe, la zona di produzione dei più grandi vini Nebbiolo. Tuttavia, il nome Nebbiolo appare nel 1266 in un decreto emanato dal comune di Castiglione Falletto, in cui si stabilisce il prezzo di uno “stare da nebiolo”, ovvero una tipologia di vino a base di uva Nebbiolo.
Sin dall’inizio, il Nebbiolo è stato considerato un vitigno difficile da gestire. In primo luogo per la resistenza dell’uva alle malattie, ma soprattutto per le sue esigenze di suolo e clima. Infatti, per produrre i grandi vini Nebbiolo si richiede un clima fresco e secco, terreni argillosi e un’altitudine di almeno 200 metri sul livello del mare.
Le sfide che la coltivazione del Nebbiolo presenta alla viticoltura piemontese sono state affrontate grazie alla lunga esperienza dei produttori locali, che hanno imparato a conoscere le caratteristiche del vitigno e a valorizzarlo al meglio. Il risultato sono vini strutturati, con un aroma intenso e complesso e un sapore pieno ed equilibrato.
Tra i grandi vini Nebbiolo si distinguono il Barolo e il Barbaresco. Il Barolo è il più famoso e rappresenta la massima espressione del vitigno. Il suo colore è rosso granato e il profumo è intenso e persistente con note di frutti rossi, liquirizia, cuoio e rosa appassita. In bocca è armonico, elegante e dotato di una grande persistenza. Il Barbaresco invece è un vino più delicato, con colorazione rosso rubino e aromi di frutti di bosco, spezie e fiori. In bocca è morbido ed elegante, con una forte componente tannica.
Oltre a questi nobili vini, il Nebbiolo è utilizzato anche nella produzione di vini meno noti ma comunque di ottima qualità come il Ghemme, il Gattinara e il Bramaterra, che hanno ottenuto nel corso del tempo la denominazione di origine controllata e garantita.
Inoltre, la versatilità del Nebbiolo ha portato alla creazione di altri prodotti come il Nebbiolo d’Alba, un vino più giovane e meno strutturato rispetto al Barolo e al Barbaresco, ma comunque di buona qualità.
In conclusione, il Nebbiolo è uno dei vitigni più importanti e rappresentativi della viticoltura piemontese, che ha saputo valorizzarlo grazie alla lunga esperienza dei suoi produttori e alla ricerca costante della qualità. Il risultato sono vini pregiati, apprezzati in tutto il mondo per la loro complessità e l’eleganza, che rappresentano una vera e propria eccellenza enologica italiana.