Nel 1999, Henry si trasferisce all’Arsenal, dove diventa uno dei calciatori più iconici del club. Inizia la sua carriera all’Arsenal come ala sinistra, ma sotto la guida dell’allenatore Arsène Wenger si trasforma in un centravanti prolifico. Nel corso degli otto anni trascorsi all’Arsenal, Henry ha vinto due Premier League, tre FA Cup, due Charity Shield e si è aggiudicato il titolo di capocannoniere della Premier League quattro volte. Inoltre, è stato inserito per due volte nella squadra dell’anno della Premier League.
Con la Nazionale francese, Henry ha vinto due titoli importanti: la Coppa del Mondo FIFA 1998 e l’Europeo UEFA 2000. Entrambe le competizioni si sono svolte in Francia, e Henry è stato un elemento chiave nella squadra che ha vinto entrambi i tornei. In totale, Henry ha giocato 123 partite con la Francia, segnando 51 gol.
Dopo l’Arsenal, Henry ha giocato per squadre come il Barcellona, il New York Red Bulls e gli Impact Montreal. Nel 2009, con il Barcellona, ha vinto la Champions League e ha formato un attacco mortale insieme a Lionel Messi e Samuel Eto’o. Nel 2011, dopo un breve periodo al New York Red Bulls, Henry è tornato in Europa per giocare al Barcellona e poi al AS Monaco.
Oltre al successo in campo, Henry ha anche mostrato di essere un modello per i giovani, per l’impegno che ha sempre profuso in campo e fuori. Ha creato un’accademia di calcio a New York chiamata “The Little Academy”, dove i bambini delle zone più povere della città possono imparare a giocare a calcio e ricevere un’istruzione scolastica. Inoltre, ha contribuito a realizzare progetti di beneficenza in Gran Bretagna e in Francia che si occupano dell’istruzione e dello sport a favore dei giovani di origine meno favorevole.
In definitiva, Thierry Henry è un gioco, sia per i suoi successi in campo che per il suo impegno al di fuori di esso. La sua tecnica, la sua velocità, la visione di gioco e il suo istinto per il gol lo hanno reso uno dei giocatori più spettacolari e di successo degli ultimi anni. Sebbene sia ormai in pensione, il suo ricordo rimane vivo nei cuori dei tifosi e degli appassionati di calcio di tutto il mondo. E, se ci fosse bisogno di una ragione in più per ammirarlo, ci sono le sue innumerevoli attività benefiche e i suoi sforzi per migliorare la vita dei giovani.