Robert Capa è stato uno dei più grandi fotografi della storia, noto soprattutto per la sua attività durante la Seconda Guerra Mondiale, ma la sua carriera abbraccia una vasta gamma di tematiche, dall’attualità al ritratto, dalla moda al reportage sociale.

Nato il 22 ottobre 1913 a Budapest, Capa, il cui vero nome era Endre Ernő Friedmann, si trasferì a Berlino nel 1931, dove lavorò come fotoreporter per diversi giornali. Nel 1933, a causa della crescita del nazismo, Capa decise di emigrare a Parigi, dove collaborò con la rivista Vu e incontrò la sua futura compagna, la fotografa Gerda Taro.

Nel 1936, Capa fu inviato in Spagna per documentare la guerra civile e qui scattò alcune delle immagini più rappresentative della sua carriera, in particolare la celebre fotografia intitolata “L’ultimo bacio a Valencia”, che ritrae un miliziano morente con la donna che gli bacia la fronte. Sempre durante la guerra civile spagnola, Capa incontrò e collaborò con il fotografo David Seymour e il giornalista e scrittore John Steinbeck.

Dopo la fine della guerra civile, Capa si trasferì a New York, dove fondò l’agenzia fotografica Magnum con Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour. Magnum, ancora oggi attiva, si distingue per l’indipendenza dei fotografi membri e l’attenzione all’etica professionale.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Capa fu corrispondente di guerra per la rivista Life e documentò alcuni degli eventi più significativi del conflitto, tra cui lo sbarco in Normandia nel giugno 1944. In questa occasione, Capa scattò la celebre serie di fotografie conosciuta come “The Magnificent Eleven”, che ritraggono i soldati alle prese con il terreno impervio e il fuoco nemico. Anche se solo pochi scatti della serie furono pubblicati, la loro notorietà fece di Capa uno dei fotografi più famosi al mondo.

Dopo la guerra, Capa tornò a Parigi e continuò a lavorare in diversi contesti, dal reportage alla moda. Nel 1954, mentre documentava il primo conflitto tra esercito francese e vietnamiti, Capa morì a causa di una mina anticarro. La sua carriera fu interrotta troppo presto, ma la sua influenza sulla fotografia moderna è tuttora palpabile: il suo stile immediato e coinvolgente, la sua attenzione alla realtà sociale e politica, il suo impegno etico sono stati replicati da molti fotografi successivi.

Capa, però, non è soltanto un’icona del fotogiornalismo: la sua figura di fotografo romantico e ribelle, sempre in cerca di nuove sfide, ha ispirato anche altri campi dell’arte, come il cinema. Nel film di Michael Powell e Emeric Pressburger “Io ti salverò”, la figura del fotografo interpretato da David Farrar è inequivocabilmente ispirata a Capa, mentre in “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” di Woody Allen, il personaggio interpretato da Josh Brolin si definisce “un fotografo di guerra alla Robert Capa”.

In ogni caso, Capa rimane un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla fotografia documentaristica e alle sue implicazioni etiche e politiche, ma anche per tutti coloro che cercano ispirazione nella figura del creatore appassionato e libero.

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