Secondo la Bibbia, Abramo fu scelto da Dio per diventare il patriarca del popolo ebraico e della fede monoteista. Abramo nacque a Ur, una città della Mesopotamia, intorno al 2000 a.C. Fu chiamato da Dio quando aveva 75 anni e gli venne detto di lasciare la sua famiglia e la sua patria per andare, insieme alla moglie Sara, nella Terra Promessa (che sarebbe diventata poi Israele).
Abramo obbedì a Dio e partì alla volta della Terra Promessa. Durante il suo viaggio, trovò difficoltà e dovette affrontare alcune prove, tra cui la carestia e la guerra. Dio gli apparve più volte per rassicurarlo e per confermare la sua promessa di renderlo padre di un grande popolo.
Sara era sterile, ma Dio promise ad Abramo che avrebbe avuto un figlio e gli diede il nome di Isacco. Poi, dopo la morte di Sara, Abramo si risposò con Ketura e da lei ebbe diversi figli.
Nella Bibbia, Abramo viene visto come un modello di fede e obbedienza verso Dio. La sua vita è stata un esempio per molti credenti delle tre religioni monoteiste.
Nel Corano, la storia di Abramo (conosciuto come Ibrahim) è simile a quella della Bibbia, ma ci sono alcune differenze. Nel Corano, Ibrahim viene chiamato da Allah quando era ancora giovane, e viene mandato a predicare la fede monoteista ai propri compatrioti. Alla fine, Dio gli chiede di sacrificare il figlio Ismaele, anziché Isacco.
La storia di Abramo è importante per molte ragioni. In primo luogo, è un esempio di fede e obbedienza verso Dio. In secondo luogo, la sua storia ha dato origine al popolo ebraico e ha influenzato la cultura e la storia del Medio Oriente. Infine, Abramo rappresenta uno dei legami fondamentali tra le tre grandi religioni monoteiste. La sua storia è un simbolo di unità e di fraternità tra tutti i credenti.