La quota latte è un sistema di regolamentazione messo in atto dall’Unione Europea con l’obiettivo di limitare la produzione di latte e ridurre gli eventuali eccessi di surplus del mercato.

Il sistema, attivo dal 1984, ha consentito ad ogni paese dell’Unione Europea di stabilire una quota di produzione di latte, che veniva poi ripartita tra i produttori nazionali. Questo limite ha consentito di mantenere stabili i prezzi del latte e di evitare il surplus di produzione che avrebbe poi comportato una riduzione dei prezzi e dunque una compressione dei profitti.

La quota latte ha comportato quindi un sistema di gestione degli allevamenti più oculato e adeguate alla domanda del mercato, consentendo al settore di migliorare la competitività e di garantire una giusta remunerazione ai produttori. Al fine di incentivarli, l’Unione Europea ha anche introdotto delle sovvenzioni per la conversione dei terreni destinati alla produzione di mais o grano in quelli destinati all’allevamento e alla produzione di latte.

Il sistema della quota latte, tuttavia, ha incontrato diverse critiche da parte dei produttori, che hanno lamentato un sistema troppo rigido e incapace di soddisfare la domanda di un mercato sempre più globale. Inoltre, la ripartizione delle quote tra i produttori non è stata sempre equa e la quota totale fissata dall’UE non ha tenuto conto della crescita della produzione in nuovi stati membri dell’Unione Europea come la Polonia o la Romania.

Nel 2015, l’Unione Europea ha deciso di abbandonare definitivamente il sistema della quota latte, in vista di un mercato sempre più esigente e globale. Questa decisione ha sollevato polemiche, soprattutto tra i produttori italiani, che hanno temuto un’ulteriore subissione del mercato da parte di paesi concorrenti come la Germania o l’Olanda.

La fine della quota latte ha comportato comunque un’inversione radicale del settore lattiero-caseario, che si è dovuto scontrare con la concorrenza internazionale e con regole di mercato sempre più severe. La conseguenza diretta è stata una diminuzione della produzione di latte, ma anche un incremento della qualità dei prodotti derivati dal latte stesso.

Per il futuro del settore lattiero-caseario europeo, è dunque importante valutare le nuove opportunità di mercato e le eventuali regolamentazione che potranno essere messe in atto dal governo europeo. Sarà tuttavia sempre necessario conciliare la soddisfazione dei produttori con la risposta alle esigenze di un mercato sempre più esigente e competitivo.

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