La storia dei petti di suora risale al XIX secolo, quando le suore di un convento vicino a Bologna cucinavano questo piatto per le occasioni speciali. Pare che le suore fossero tanto abili in cucina, che la ricetta si diffuse velocemente tra le famiglie italiane benestanti, diventando una delle specialità della cucina emiliana.
I petti di suora richiedono molta preparazione, ma il risultato finale non delude mai. Il primo passo per preparare questo piatto è salare e pepare gli scalopini di vitello. Successivamente si riempiono i pezzi di carne con una fetta di prosciutto crudo, una di formaggio e un pò di erbe aromatiche, arrotolando il tutto e legando gli involtini con dello spago da cucina.
A questo punto, si fa rosolare la carne in una padella con dell’olio extravergine d’oliva, fino a che non risulta dorata su tutti i lati. Si aggiunge quindi il sugo di pomodoro e si copre con un coperchio, lasciando cuocere a fuoco lento per circa un’ora.
I petti di suora sono un piatto molto versatile e possono essere accompagnati da diverse contorni a seconda dei gusti. Una buona idea sarebbe quella di servirli con patate al forno, o con un contorno croccante di verdure fresche. Il vino ideale da abbinare con i petti di suora sarebbe un Chianti o un altro buon vino rosso toscano.
Oggi, i petti di suora sono ancora un piatto molto apprezzato in tutta Italia, sia nei ristoranti che nelle case private. Ci sono molte varianti della ricetta originale, ma tutti gli ingredienti devono essere di altissima qualità per ottenere il sapore autentico dei petti di suora.
In conclusione, i petti di suora rappresentano un’importante tradizione culinaria dell’Italia, caratterizzata dalla passione, dall’amore per la cucina e dalla dedizione per creare piatti gustosi e ricchi di sapore. Se avete l’occasione di provare questo piatto, non ve ne pentirete: i petti di suora sono un’esperienza culinaria che lascia il segno.