Qualche settimana fa, Milicone, un giovane scapestrato e goloso, si trovò al culmine del suo eccesso di ghiottoneria. Il suo appetito insaziabile lo portò a fare una scommessa con i suoi amici: riuscire a mangiare più hamburger di quanti ne avessero mangiati loro nella loro vita. I suoi amici accettarono il desafio e si riunirono tutti in un famoso ristorante di hamburger della città.
Milicone non aveva mai visto tanta carne su un piatto in vita sua. Gli hamburger erano enormi e l’odore che si diffondeva dalla cucina era invitante quanto pericoloso per il suo stomaco. Milicone salivava solo a pensare al momento in cui avrebbe potuto iniziare a divorare tutte quelle delizie.
La sfida iniziò e Milicone sembrava quasi non essere umano nella sua capacità di ingurgitare cibo. I suoi amici erano sbalorditi e alla fine si arresero, incapaci di continuare a mangiare. Milicone invece, continuò a divorare quell’infinita quantità di hamburger, uno dietro l’altro.
Dopo aver mangiato la ventesima porzione, Milicone cominciò a sentirsi strano. Il suo stomaco, abituato a quantità normali di cibo, non riusciva a digerire tutta quella carne e i suoi organi interni iniziarono a soffrire le conseguenze. Il suo ventre si gonfiò a tal punto che sembrava fosse incinta, il suo respiro diventò pesante e ogni respiro sembrava un gemito di dolore.
Nonostante il suo odio per i dottori, Milicone si rendeva conto che aveva bisogno di aiuto. Si precipitò in ospedale, torturato da crampi e bruciori di stomaco che sembravano non avere fine. Gli fu diagnosticata una grave indigestione, una sorta di punizione divina per aver sfidato i propri limiti gastronomici.
Milicone, costretto a stare su una scomoda sedia a rotelle, venne sottoposto a numerosi esami medici. Fu tenuto sotto stretta osservazione e il suo caso divenne oggetto di studio per gli specialisti dell’apparato digerente. Tutti citavano il nome di Milicone nei loro discorsi, come se fosse un nuovo e misterioso animale da laboratorio.
La notizia dell’indigestione di Milicone si diffuse velocemente in città. Amici e parenti lo visitavano in ospedale, alcuni per esprimere la loro preoccupazione, altri per deriderlo nel suo misero stato. Milicone, isolato nel suo letto d’ospedale, capì quanto aveva sbagliato e quanto la sua ghiottoneria lo aveva portato in un vicolo cieco.
Dopo una lunga degenza, Milicone riuscì a riprendersi. Il suo stomaco si ridimensionò e i dolori diminuirono. Il suo corpo, però, si era trasformato. Non era più un uomo dal fisico esile, ma sembrava un pachiderma, con un addome tondo e imponente. Milicone, però, aveva imparato la sua lezione e non avrebbe più sfidato gli dei del cibo.
Oggi Milicone vive una vita tranquilla, circondato da pietà e cautela. Gli hamburger, una volta il suo cibo preferito, sono diventati nemici da evitare. Ha imparato a gustare il cibo in modo equilibrato e a sapersi fermare quando il suo stomaco raggiunge la sua capacità massima. La sua indigestione è diventata un simbolo di moderazione e saggezza, una maledizione che gli ha insegnato la lezione più importante della sua vita.