Il titolo del film, come spiegato anche dal regista in un’intervista, si riferisce al verso delle cicale, che durante l’estate fanno sentire il proprio canto incessante. Questo richiamo alla natura è stato inteso come un’allegoria al clima di immobilità e disillusione che Elsa vive nella sua vita quotidiana.
La protagonista, interpretata magistralmente da Monica Vitti, viene presentata al pubblico come una donna vittima della propria vita monotona e priva di emozioni. Le sue giornate sono scandite da ritmi precisi e dal rapporto con il marito, uomo d’affari impegnato sempre in viaggio. La donna, forse per colmare il vuoto esistenziale, inizia ad intrattenere una relazione extraconiugale con Fabio, un uomo misterioso e affascinante.
Il punto di forza del film sta nell’abilità del regista e degli attori di creare personaggi credibili e profondamente umani. Il pubblico, infatti, non può fare a meno di simpatizzare per Elsa, almeno fino al momento in cui l’infedeltà della donna viene scoperta da Fabio. Quest’ultimo, costretto a decidere tra la moglie e l’amante, opta per la prima, spezzando il cuore di Elsa.
Lattuada, con il suo talento registico, ha saputo conferire alla pellicola una forte dose di verosimiglianza e realismo. Gli interni delle case borghesi, le strade di Milano e i locali notturni sono stati rappresentati in modo preciso e dettagliato, dando vita ad un’atmosfera tipica degli anni ‘80.
La colonna sonora, firmata dal compositore Franco Bixio, ha saputo catturare perfettamente l’essenza del film, con brani romantici e malinconici che accompagnano il pubblico nelle varie fasi della vicenda.
La Cicala è quindi un film che, nonostante il passare del tempo, ha saputo conservare la propria forza e il proprio fascino. La critica, all’epoca della sua uscita, ha riservato al film un’accoglienza piuttosto tiepida, ma il tempo ha dimostrato come questa pellicola sia un perfetto esempio di cinema italiano d’autore.
Demonstrando una grande sensibilità verso il mood borghese degli anni ottanta, La Cicala attinge alla sua atmosfera per creare un dramma romantico esaltante. Il risultato è un film introspectivo e amaro che scredita gli snob chic in un panorama culturale in cui solo la frivolezza sembra sopravvivere.
L’interpretazione della Vitti non ha certo bisogno di essere elogiata, mentre gli attori di contorno si dimostrano all’altezza dell’occasione. Non ci resta che consigliarvi di guardare La Cicala se non lo avete ancora fatto, magari in una serata tranquilla in cui poter godere della malinconia del film e della bellezza dell’opera.