La sua produzione artistica spazia fra diversi media, che spesso convivono in opere multistrato e dalle composizioni molto curate. Giulia Leni è infatti una artista molto attenta alla forma e al ritmo dei suoi lavori, che spesso esplorano e reinterpretano motivi e simbologie cavalli – sono messi in relazione con oggetti d’uso quotidiano, come zaini, scarpe, birilli. L’insieme crea un’atmosfera spiazzante e surreale, in cui il quotidiano viene contaminato da simbolismi che rimandano alla mitologia e alla fantasticheria.
Ma Giulia Leni non si limita alla pittura: è molto attiva anche nel campo dell’installazione e della performance. Nel 2019 ha presentato alla Fondazione Arnaldo Pomodoro una mostra personale intitolata “Viaggi nelle pieghe del tempo”, in cui esplorava il tema dell’infanzia e dell’immaginazione attraverso una serie di sculture e installazioni interattive. Più di recente, ha partecipato alla Biennale di Venezia con una performance in cui un gruppo di danzatori interagiva con grandi “pupazzi” di carta, che sembravano prendere vita grazie alla loro agilità e alla musica.
Ma se Giulia Leni è una artista molto versatile, è anche molto legata alla sua città di origine. Milano è infatti il luogo in cui ha svolto gran parte della sua formazione e dove ha stabilito il suo studio; un luogo che lei considera pieno di energia e creatività, pur se spesso poco valorizzato dalle istituzioni culturali. Proprio per questo, una delle sue iniziative più interessanti è stata quella di creare un’associazione culturale – GalleriaKiss – che ha l’obiettivo di promuovere la cultura artistica locale e di creare un network fra artisti, galleristi e collezionisti.
Insomma, Giulia Leni è una giovane artista che, nonostante la sua età, è già riuscita a farsi apprezzare per la sua creatività e la sua originalità. Ma al di là dei riconoscimenti e delle mostre, quello che emerge dai suoi lavori è un forte senso di curiosità e di divertimento: un atteggiamento di apertura verso il mondo, che la spinge a esplorare nuovi linguaggi e a creare mondi fantastici e surreali, capaci di stimolare la fantasia e l’immaginazione di chi li guarda.